Non riesco a comprendere l'accanimento degli editori contro Google. Da quando ha annunciato il suo servizio Google Print, per effettuare ricerche dentro tutti i libri mai pubblicati, non lo hanno lasciato in pace un attimo. L'accusa violenta è di infrangere le leggi sul copyright, ma è palesemente fasulla, anche perchè Google riporta unicamente estratti di quei libri, quelli relativi alla parola o alla frase cercata....
Non solo, quest'iniziativa potrebbe fare benissimo all'industria letteraria. Si potrebbe piazzare accanto ad ogni risultato un pulsantino "Buy now" per l'acquisto diretto del libro (perchè se stai facendo una ricerca nei libri e trovi quello che stai cercando nel 70% dei casi te lo devi comprare quel libro), oppure mettere dei Google Ads nella pagina dei risultati che siano relativi a quei libri i cui proventi vanno a chi detiene i diritti. Invece no. E' guerra totale, così Google è immobile, digitalizza solo i libri fino al 1923 (quelli per i quali i diritti sono scaduti).
La trovo una follia. Non stiamo parlando del mercato dei dischi, anche Napster diceva (che coraggio!) che il suo sistema di fil sharing faceva bene all'industria, ma era una balla palese, in questo caso si può avere accesso a libri che nessuno prende mai in considerazione, pubblicazioni dimenticate che potrebbero tornare ad essere venduti. Quante volte la risposta a quello che si cerca in rete viene da un sito anonimo e sperduto che però in quel momento fa esattamente al caso tuo. Lo stesso può accadere con un database di tutti i libri di tutte le biblioteche, potrei trovare l'introvabile in testi dimenticati e comprare quindi roba che sarebbe rimasta a marcire chissà dove, dimenticata sugli scaffali più alti di una libreria di Giacarta.
Invece ad Amazon che fa la stessa cosa, ma solo con i libri del suo catalogo e proponendo palesemente la vendita (ma il servizio alla fine è il medesimo), non dicono nulla, anzi applaudono.
Non capisco.
Non solo, quest'iniziativa potrebbe fare benissimo all'industria letteraria. Si potrebbe piazzare accanto ad ogni risultato un pulsantino "Buy now" per l'acquisto diretto del libro (perchè se stai facendo una ricerca nei libri e trovi quello che stai cercando nel 70% dei casi te lo devi comprare quel libro), oppure mettere dei Google Ads nella pagina dei risultati che siano relativi a quei libri i cui proventi vanno a chi detiene i diritti. Invece no. E' guerra totale, così Google è immobile, digitalizza solo i libri fino al 1923 (quelli per i quali i diritti sono scaduti).
La trovo una follia. Non stiamo parlando del mercato dei dischi, anche Napster diceva (che coraggio!) che il suo sistema di fil sharing faceva bene all'industria, ma era una balla palese, in questo caso si può avere accesso a libri che nessuno prende mai in considerazione, pubblicazioni dimenticate che potrebbero tornare ad essere venduti. Quante volte la risposta a quello che si cerca in rete viene da un sito anonimo e sperduto che però in quel momento fa esattamente al caso tuo. Lo stesso può accadere con un database di tutti i libri di tutte le biblioteche, potrei trovare l'introvabile in testi dimenticati e comprare quindi roba che sarebbe rimasta a marcire chissà dove, dimenticata sugli scaffali più alti di una libreria di Giacarta.
Invece ad Amazon che fa la stessa cosa, ma solo con i libri del suo catalogo e proponendo palesemente la vendita (ma il servizio alla fine è il medesimo), non dicono nulla, anzi applaudono.
Non capisco.
3 commenti:
quanto ti paga google?
Blogspot appartiene a Google.
E ho detto tutto.
mi sono appena accorto che sto usando a bestia in questo stesso momento google print... E una figata... molto utile direi, hai perfettamente ragione
p.s. spero che ci sia qualcosina anche per me... Sto portando acqua al mulino anche io....
Posta un commento