Grazie a NextScreen approfondisco un po' di più la questione relativa a Morgan Freeman.
Sapevo che era padrone della ClickStar, una joint venture con Intel con la quale Freeman spera di cogliere e portare avanti lo sviluppo di una distribuzione e fruizione alternativa del cinema, ma quello che non sapevo è che Freeman è davvero coinvolto nella battaglia per l'evoluzione cinematografica, forse ben di più del più celebrato Sodebergh.
Il suo ultimo progetto è "10 Items or less" diretto da Brad Silberling, il regista di Lemony Snicket, un film a basso budget da distribuire per l'appunto in rete a due settimane dall'uscita nelle sale. Oltre a questo ci sono poi le applicazioni per la casa basate su tecnologia Intel che la ClickStar porta avanti e la propaganda, forse la cosa più importante.
Morgan Freeman ha una visuale chiara sul cinema in rete, la ritiene come molti la prossima grande frontiera dopo il DVD e soprattutto non è un trionfalista. Parla delle sale cinematografiche come della Chiesa "non scompariranno nè andranno da alcuna parte" e soprattutto crede fortemente che una distribuzione attenta ma più che altro veloce possa attutire di molto il rischio pirateria, perchè è il gap tra un tipo di distribuzione (cinematografica) e l'altra (in rete o in Home Video) a creare la pirateria, la crea sia tecnicamente sia dal punto di vista dell'attesa, il pubblico sa che c'è un film che gli interessa, ne vede già la pubblicità e dopo poco ha la possibilità di trovarlo pirata.
Sapevo che era padrone della ClickStar, una joint venture con Intel con la quale Freeman spera di cogliere e portare avanti lo sviluppo di una distribuzione e fruizione alternativa del cinema, ma quello che non sapevo è che Freeman è davvero coinvolto nella battaglia per l'evoluzione cinematografica, forse ben di più del più celebrato Sodebergh.
Il suo ultimo progetto è "10 Items or less" diretto da Brad Silberling, il regista di Lemony Snicket, un film a basso budget da distribuire per l'appunto in rete a due settimane dall'uscita nelle sale. Oltre a questo ci sono poi le applicazioni per la casa basate su tecnologia Intel che la ClickStar porta avanti e la propaganda, forse la cosa più importante.
Morgan Freeman ha una visuale chiara sul cinema in rete, la ritiene come molti la prossima grande frontiera dopo il DVD e soprattutto non è un trionfalista. Parla delle sale cinematografiche come della Chiesa "non scompariranno nè andranno da alcuna parte" e soprattutto crede fortemente che una distribuzione attenta ma più che altro veloce possa attutire di molto il rischio pirateria, perchè è il gap tra un tipo di distribuzione (cinematografica) e l'altra (in rete o in Home Video) a creare la pirateria, la crea sia tecnicamente sia dal punto di vista dell'attesa, il pubblico sa che c'è un film che gli interessa, ne vede già la pubblicità e dopo poco ha la possibilità di trovarlo pirata.
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