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28.12.06

Il cosìdetto "livello medio" e la nascita dei sottogeneri

Il 2006 ha visto la distribuzione di 15 lungometraggi d'animazione, una cifra che non ha precedenti nella storia del cinema. E come è facilmente immaginabile non tutti hanno raggiunto gli incassi che avrebbero voluto, anzi solo 3 di questi si sono rivelati un successo, gli altri si sono barcamenati tra flop e prestazioni mediocri.
I flop tra i cartoni animati dei grandi studi erano sempre stati una rarità, negli anni passati quando di cartoni ne uscivano 2 massimo 3 l'anno, ognuno era un evento e aveva un pubblico garantito a prescindere dal suo valore. Ma con l'aumentare dell'offerta il mercato seleziona, questo è normale e quindi tendono ad emergere solo i film migliori, o quantomeno i più graditi al pubblico.
Quest'anno i 3 film di successo sono stati Cars, L'Era Glaciale 2 e Happy Feet.
Senza stare a soffermarsi sui vari motivi dei singoli successi (timing, qualità, soggetti...) mi sembra molto più importante far notare come si sia raggiunta una nuova configurazione di mercato per la quale esistono ora anche i cartoni animati mediocri o di livello medio. Produzioni a costi contenuti che prevedono anche incassi contenuti (un buon esempio può essere Ant Bully), come avviene per le pellicole più tradizionali.
Ma ancora più interessante di questo è il prossimo eventuale passo. Perchè SE il trend dovesse continuare (e così pare ma non se ne può essere sicuri) la prossima fase sarebbe obbligatoriamente la divisione dei target e cioè la nascita di generi precisi all'interno del macrogenere film d'animazione per aumentare i singoli incassi e cercare di avere un potere previsionale maggiore sull'esito al botteghino di un film. Cosa che al momento esiste solo in maniera molto schematica: l'animazione americana è un determinato genere, differente da quella giapponese o dai pochi exploit di quella europea.

7 commenti:

Gokachu ha detto...

Buongiorno, oggi sono nello scomodo ruolo della memoria storica.
Per la verità i flop d'animazione dei grossi studi ci son stati e come, a partire da Taron e la pentola magica (così flop che non ancora non m'è riuscito di vederlo, ma mi sembra che la settimana prossima passi in tv), e per finire con dei supermegaflop come Treasure Planet e Spirit, nel 2002, così flop da mettere in discussione la stessa possibilità d'esistenza dell'animazione 2d. Il primo peraltro a me piacque e anche parecchio.


gparker ha detto...

questa volta devo capitolare, ho usato un'iperbole infondata.
Correggo.


Mariolone ha detto...

anche a me treasure planet non è dispiaciuto per nulla


Anonimo ha detto...

Maddai, anche Spirit fu a suo tempo un flop?
D'accordo comunque sulla nascita di generi dentro il macrogenere animazione.
EmmeBi


gparker ha detto...

La grande curiosità sta nel capire di quali generi si tratterà. All'inizio molto probabilmente e come già in parte avviene si prenderà spunto dai generi canonici, poi lentamente si svilupperanno categorie e figure archetipe autonome.
A quel punto la gara diventa a chi lo capisce per primo e trova il nome migliore per il nuovo genere.


Anonimo ha detto...

beh ma tanto per lucrare poi c'è anche l'home video.
i prodotti medi e scadenti c'erano anche da prima (vedi seguiti dei cartoni disney famosi) è solo stato un pò alzato lo standard per permettere anche un passaggio in sala.


gparker ha detto...

Beh tranne Bianca e Bernie nella terra dei canguri e Fantasia 2000 che non hanno fatto incassi colossali ma non sono stati nemmeno flop, gli altri seguiti di cartoni famosi sono stati fatti unicamente per il mercato dell'home video, e quindi avevano standard di produzione più bassi, diciamo pari alle produzioni televisive.


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