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18.12.06

Perchè cerchiamo rappresentazioni reali di cose fantastiche?

Non avevo mai notato come nei film moderni la gente muoia bene finchè non mi è stato fatto notare.
In effetti muoiono proprio bene, cioè quando gli sparano non è che fanno le smorfie che facevano negli anni '40 e tenendosi la pancia si accasciano al suolo e muoiono. No, vengono sbalzati dal colpo e cascano scompostamente e senza vita.
Sarà per la minore censura, ma del resto anche tutto il resto della messa in scena è sempre più fotorealistico, sempre più fedele alla realtà. I baci, la recitazione, i colori, la fotografia ecc. ecc.
Eppure continuiamo a raccontare storie fantastiche tramite espedienti narrativi poco probabili....

continua su Pellicole Rovinate

8 commenti:

Mariolone ha detto...

sarà per lo stesso motivo per cui da anni invece di creare di bei telefilm ci ammorbano di rality...


Anonimo ha detto...

Se è per questo persistono nel non espletare bisogni fisiologici per tutto il tempo della narrazione. A meno che non debbano evadere. Ma pure lì fingono, mica espletano.


Anonimo ha detto...

"Continuiamo a raccontare usando espedienti tipici dei romanzi e non della vita reale, come i colpi di scena e le improvvise agnizioni, ma li mostriamo più realisticamente."

Credo che il nodo cruciale della questione sia questo: per quanto verosimile o inverosimile sia la messa in scena di un film (ma non solo), ciò che è giusto che rimanga immutata è l'"esemplarità", la circolarità, la "schematicità" (anche quando essa viene negata) della finzione narrativa.
Di un cinema realistico nelle forme narrative mi chiedo quanti saprebbero cosa farsene.

E poi credo tu possa essere d'accordo con me se - estremizzando - sostenessi che tutto ciò che è filmato è sostanzialmente falso (realistico, verosimile, ma comunque falso).


Gokachu ha detto...

A parte il fatto che a me piace la rappresentazione non verosimile, è tutto da dimostrare che nella realtà la gente si accasci senza vita dopo un colpo di pistola invece di aggirarsi sanguinante e lamentosa per mezz'ora e poi morire in ambulanza mentre l'amata gli tiene la manina. Bisognerebbe analizzare le statistiche. Direi che dipende dalla mira di chi spara e dal calibro del proiettile.


gparker ha detto...

Ma avete letto tutto quanto?
Io non me la prendo con il cinema irreale, anche io lo preferisco, ma qui non è questione di cosa preferire o perchè o cosa sia più filmico, quanto del processo di fotorealismo che sta avendo luogo.

Mi sembra fuori di dubbio che le azioni nei film siano sempre meno allegoriche e sempre più reali. Parte è merito di un calo di censura (principalmente sesso e violenza) parte è merito dell'evoluzione del mezzo (dal bianco e nero al technicolor al digitale) e parte è volontà di fare una messa in scena che ricordi quanto più possibile la realtà.

Anche nella recitazione si va sempre più verso la realtà allontanandosi dalla matrice teatrale, ma è un processo lunghissimo. I primi attori "realisti" fu la generazione Brando, Dean, Clift ecc. ecc.

Non so nel dettaglio come muoia la gente tuttavia posso credere che un colpo di proiettile per quanto piccolo sia il calibro porti una deflagrazione, un dolore e una botta più evidenti di come venga mostrato nel cinema del codie Hays. Se è per questo non so nemmeno come baciava un personaggio com Gilda ma suppongo non fosse a stampo.


Anonimo ha detto...

è lo spettatore che si fa sempre più esigente e cerca nel cinema quello che non cercava invece un tempo.


gparker ha detto...

Io non credo nemmeno questo perchè poi quando arriva qualcuno come Almodovar che fa di nuovo una narrazione vecchio stampo, colma di irrealismi i cinema si riempiono...


Anonimo ha detto...

Dobbiamo ucciderli meglio.
"Sangue e Violenza in Tv"


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