L'India, tra ripresa economica, crescita e molti problemi, soffre anche di un digital divide fortissimo, dovuto soprattutto al fatto che non ha una popolazione molto accentrata. In moltissimi vivono in paesini isolati, cosa che rende molte difficile fornire a tutti connessioni a banda larga ma anche servizi di telefonia mobile (che nei paesi del terzo mondo vengono usati per fare molte più cose che da noi).
700 milioni di abitanti i zone rurali, solo il 5% della popolazione è connessa ad internet e il 10% ha un contratto telefonico (fisso o mobile che sia), il 25% delle case non ha elettricità. Numeri che si vanno di molto attenuando però, dal 2000 al 2005 le sottoscrizioni di telefoni mobili sono passate da 3,5 milioni a 90 milioni. La storia della ripresa idiana non è una novità.
Tant'è che sono molte le grandi aziende che intendono investire nel paese fornendo anche tecnologie di connessione a banda larga. Microsoft in primis.
Il problema è sempre l'ultimo miglio perchè spesso i villggi distano chilometri dal primo punto coperto dai cavi. Un problema che sarebbe risolvivibile tuttavia con la tecnologia WiMax.
Incredibilmente però il presidente dell'Istituto per l'Information Technology è scettico e a queste ipotesi di modernizzazioni risponde: "Che ci facciamo con la banda larga quando l'avremo ottenuta?" facendo riferimento al fatto che non solo il tasso di analfabetismo è molto alto in India, ma sono presenti anche moltissime lingue diverse.
Questa mi sembra una visione molto miope che concepisce internet come un medium prettamente testuale (cosa vera solo in parte) e che non guarda un po' più avanti ad un uso personalizzato del mezzo. Non è che devono usare la banda larga come facciamo noi, del resto in Africa non usano i cellulari come facevamo noi. E poi l'India ha un semi-bilinguismo con l'inglese a causa della colonizzazione e finalmente questo potrebbe fargli gioco. Infine si fa la banda larga per ridurre l'analfabetismo specialmente nei più giovani. Se no che ripresa è?
700 milioni di abitanti i zone rurali, solo il 5% della popolazione è connessa ad internet e il 10% ha un contratto telefonico (fisso o mobile che sia), il 25% delle case non ha elettricità. Numeri che si vanno di molto attenuando però, dal 2000 al 2005 le sottoscrizioni di telefoni mobili sono passate da 3,5 milioni a 90 milioni. La storia della ripresa idiana non è una novità.
Tant'è che sono molte le grandi aziende che intendono investire nel paese fornendo anche tecnologie di connessione a banda larga. Microsoft in primis.
Il problema è sempre l'ultimo miglio perchè spesso i villggi distano chilometri dal primo punto coperto dai cavi. Un problema che sarebbe risolvivibile tuttavia con la tecnologia WiMax.
Incredibilmente però il presidente dell'Istituto per l'Information Technology è scettico e a queste ipotesi di modernizzazioni risponde: "Che ci facciamo con la banda larga quando l'avremo ottenuta?" facendo riferimento al fatto che non solo il tasso di analfabetismo è molto alto in India, ma sono presenti anche moltissime lingue diverse.
Questa mi sembra una visione molto miope che concepisce internet come un medium prettamente testuale (cosa vera solo in parte) e che non guarda un po' più avanti ad un uso personalizzato del mezzo. Non è che devono usare la banda larga come facciamo noi, del resto in Africa non usano i cellulari come facevamo noi. E poi l'India ha un semi-bilinguismo con l'inglese a causa della colonizzazione e finalmente questo potrebbe fargli gioco. Infine si fa la banda larga per ridurre l'analfabetismo specialmente nei più giovani. Se no che ripresa è?
1 commento:
in india hanno dei grossi elefanti nonchè tigri e sette sanguinarie...avoglia caose da fare prima di usare il wimax....
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