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25.3.07

In Memoria Di Me (2007)
di Saverio Costanzo


E dire che Private era così bello....
In Memoria Di Me invece è noiosissimo, ma di una noia incredibile. E' vano, vanesio e ripiegato in se stesso, sembra l'altro lato della medaglia di Private perchè cade là dove il film precedente decollava.
Private riusciva, raccontando della quotidianità di una famiglia costretta a vivere con dei militari in casa, a parlare di molte cose e soprattutto a fare del gran cinema: asciutto, minimale, di poche ambizioni e grandi risultati.
In Memoria di Me invece, raccontando della quotidianità in un seminario non riesce a parlare di nulla, le immagini scorrono silenziose e per lo più mute cercando un'espressività e una comunicatività che non arriva. Mai. Costanzo sembra pretendere la comprensione da parte dello spettatore invece che cercare di porgergliela su un piatto d'argento.
Così nonostante un tema interessante, il film si perde in silenzi e lunghe riprese, senza riuscire mai ad avvincere con uno sguardo un evento o un piccolo gesto. Non c'è delicatezza nè furia, non c'è grossolanità nè finezza. In Memoria di Me è davvero documentaristico, ma nel senso peggiore del termine. Lo dico come fosse un insulto.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

La penso come te. Ero curioso di tastare le reazioni dei cinebloggers, ma finora nessuno sembra averlo visto, eccetto te.


Ciaoo Rob


gparker ha detto...

Si è strano...


Anonimo ha detto...

io ho dormito... Era pure scomodo.


Anonimo ha detto...

Sono andato malpredisposto,invece mi ha quasi ipnotizzato .E' vero che molto sfugge, è vero che è pieno di difetti ma vivaddio è un tema forte, una regia pregevole, attori maiuscoli, colonna sonora opportuna , insomma per anni abbiamo stigmatizzato i film italiani " due camere e cucina "adesso non posso che bene accogliere sia pur con riserve, un'opera presentuosa ma coraggiosa


Anonimo ha detto...

alp, io lo metto allo stesso di livello dei Neri Parenti pensa un pò.


gparker ha detto...

Non posso che appoggiare l'audacia, tuttavia quado poi non è supportata da una realizzazione all'altezza è proprio brutto...


pensoprima ha detto...

Il film è bellissimo perchè raccontato nell'unica maniera in cui andava espresso. Un tema, anzi, "il tema" più intimista dell'uomo alla ricerca di un Dio credibile non poteva che esprimersi con silenzi fragorosi quanto le domande che pone.
Incredibilmente continuo a leggere commenti di chi forse intende il cinema esclusivamente come un esercizio di effetti speciali, di storie inverosimili, azioni e vite spericolate, immagini cruente o amori lacrimevoli. Certi spazi dovrebbero essere occupati da chi, come Saverio Costanzo, nella vita privilegia il pensiero. Chi non è abituato a far ciò prego si astenga da commenti ridicoli. Il senso critico non si improvvisa.


gparker ha detto...

Prima di dare valutazioni sui gusti altrui prova a leggere e capire. Non bisogna pensarla tutti alla stessa maniera e non c'è necessariamente un giudizio migliore di un altro.
A me piace come gira Saverio Costanzo e la sua idea di cinema ma questo film lo trovo non riuscito.
Senso critico è anche sapersi confrontare con chi ha un'opinione diversa capendo quanto quest'opinione possa essere fondata. Non si improvvisa e quindi non ti improvvisare.


frankie666 ha detto...

ma che je rispondi pure?


Anonimo ha detto...

l'ho visto solo di recente e non mi sarei mai immaginato un film così fastidiosamente noioso dopo l'interessante "private". mi è sembrato molto ambizioso ma piatto, e freddo, freddissimo, con attori quasi inespressivi e non sempre credibili (il protagonista Andrea il peggiore, occhi vuoti e pronuncia non convincente) che sembrano mettere in scena più un esaurimento nervoso che una ricerca di spiritualità. l'imponente sontuosità del convento veneziano in contrasto colle fragili e scialbe figurette dei suoi ospiti e - soprattutto! - il finale, col protagonista che si rinchiude in chiesa per difendersi da una realtà che non può e non sa più affrontare, mi ha fatto persino pensare che forse Costanzo pensa peste e corna dei seminaristi! ;-)

Tod


gparker ha detto...

c'è da dire che ora, ad anni di distanza il fastidio per questo film è stato attuito dal buon ricordo degli altri. Se l'amore per Private e il bellissimo La solitudine dei numeri primi cresce di giorno in giorno, l'odio per in Memoria di me si attenua.


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