Di Soldini mi ero perso la svolta più seriosa, nel senso che ero rimasto a Pane E Tulipani e Agata E La Tempesta, che peraltro mi erano molto piaciuti (più il primo a dire il vero).
Scettico come ero mi sono dovuto ricredere davanti a Giorni e Nuvole, la storia di una coppia borghese che affronta una crisi economica e gradualmente perde tutto, un'opera seria e contratta, dove gli eventi sono raccontanti in maniera semplice e diretta e con pochi eccessi panici. Poi sono anche un po' un amante di queste storie di uomini che perdono tutto, del caos che domina e sull'impossibilità di governare in toto la propria vita.
Senza prendere dal cinema francese e senza appoggiarsi (almeno non eccessivamente) al già visto, Soldini procede per un percorso suo, come già detto all'insegna della semplicità. E una volta tanto la critica alla mentalità borghese e a questa società capitalista e materialista che bla bla bla bla... non è fastidiosa, anzi moderata e per questo più efficace.
Rispetto al cinema italiano più noto mi ha stupito come Soldini non abbia forzato la mano sul sentimentalismo blando, nè sulla riscoperta di una dimensione panica della vita e nemmeno su una supposta miglioria alla qualità della vita che viene da uno stile meno opulento. Un uomo che perde tutto è una tragedia, e grossa. Ma la vita va avanti comunque e per forza e ci si abitua a tutto.
In fondo c'era da aspettarselo, ho pensato uscendo, anche Pane e Tulipani e Agata e La Tempesta si distinugevano per come, senza nessuna enfasi ma normalmente e con sobrietà mettevano in scena uno stile di vita alternativo.
2 commenti:
TI eri perso la svolta più seriosa di Soldini? Ti sei quindi perso l'Aria serena dell'Ovest e Un'anima divisa in due?
Si e anche brucio nel vento
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