Non basta una telecamera digitale per fare un film indipendente, non basta girare tutto in esterni e con troupe leggera, non basta avere un budget basso e soprattutto non basta una produzione indipendente.
Il concetto di indie ha infatti assunto valori e significati che vanno oltre o meglio ampliano il significato stretto del termine. Non è il cinema (ma vale anche per la musica) che non si appoggia a grosse produzioni, è soprattutto il cinema che si permette di sperimentare che può avere l'asciuttezza, la freschezza e la spontaneità che spesso manca alle produzioni più grandi e che dà spazio a talenti o idee un po' più anticonvenzionali.
10 Cose di Noi invece è assolutamente convenzionale. Grazie al cielo non è anch'esso indipendente nella maniera "sundancesca", ma lo è lo stesso nella maniera più banale possibile. Non serve una produzione indipendente per fare un film così.
Soprattutto ciò che infastidisce davvero è il modo in cui il film si bea della propria natura indie, come fosse un vanto, lasciando a Morgan Freeman diversi spazi in cui divertirsi e mettendo in scena una sceneggiatura verbosissima e considerazioni molto spicciole sulla vita e le prove cui ci sottopone. Ma il punto ancora è che il cinema indipendente non è là per divertirsi, non è una piccola dimensione in cui registi, autori e attori possono fare un po' quel che vogliono e girare gli stessi film che fanno ad Hollywood solo in maniera più arrembante.
Che senso ha per un regista che già lavora per le grosse produzioni o per un attore rinomato fare un film indipendente se non tentano qualcosa di innovativo?
Certo se dicessi che nella scena finale non mi sono venuti gli occhi lucidi mentirei, ma questo non può fare testo, anzi il fatto che mi abbia così banalmente e facilmente comprato è ancora più sintomo di come si tratti di un film che riunisce gli stereotipi del cinema indipendente con un obiettivo ben preciso. O per dirla con ancor più astio, è il cinema indipendente visto dall'alto del cinema hollywoodiano con boria e arroganza.
Ecco dico "No!" a questo tipo di indipendenza!
Ma dico "Si!" a Paz Vega.
Il concetto di indie ha infatti assunto valori e significati che vanno oltre o meglio ampliano il significato stretto del termine. Non è il cinema (ma vale anche per la musica) che non si appoggia a grosse produzioni, è soprattutto il cinema che si permette di sperimentare che può avere l'asciuttezza, la freschezza e la spontaneità che spesso manca alle produzioni più grandi e che dà spazio a talenti o idee un po' più anticonvenzionali.
10 Cose di Noi invece è assolutamente convenzionale. Grazie al cielo non è anch'esso indipendente nella maniera "sundancesca", ma lo è lo stesso nella maniera più banale possibile. Non serve una produzione indipendente per fare un film così.
Soprattutto ciò che infastidisce davvero è il modo in cui il film si bea della propria natura indie, come fosse un vanto, lasciando a Morgan Freeman diversi spazi in cui divertirsi e mettendo in scena una sceneggiatura verbosissima e considerazioni molto spicciole sulla vita e le prove cui ci sottopone. Ma il punto ancora è che il cinema indipendente non è là per divertirsi, non è una piccola dimensione in cui registi, autori e attori possono fare un po' quel che vogliono e girare gli stessi film che fanno ad Hollywood solo in maniera più arrembante.
Che senso ha per un regista che già lavora per le grosse produzioni o per un attore rinomato fare un film indipendente se non tentano qualcosa di innovativo?
Certo se dicessi che nella scena finale non mi sono venuti gli occhi lucidi mentirei, ma questo non può fare testo, anzi il fatto che mi abbia così banalmente e facilmente comprato è ancora più sintomo di come si tratti di un film che riunisce gli stereotipi del cinema indipendente con un obiettivo ben preciso. O per dirla con ancor più astio, è il cinema indipendente visto dall'alto del cinema hollywoodiano con boria e arroganza.
Ecco dico "No!" a questo tipo di indipendenza!
Ma dico "Si!" a Paz Vega.
16 commenti:
se paz vega è la gnocca in foto ovviamente dico si a lei anche io....ora che siamo al governo mi chiedo se posso usare il termine gnocca..non so se è politicamente corretto
Siete voi che fate le regole, sono con le mani al muro e le gambe larghe...
scommetto che hai votato male pure sta volta...ma non fa nulla...sei perdonato..calcola che sono riuscito a tirare dentro anche chiara
Quanto siete comprensivi...
SIAMO COME I BORG.....
Questo lo saltiamo tranquillamente va.
Ale55andra
eh si, anche si
Vabbe', è Silberling-- Cosa ti aspettavi?
Cmq non l'ho ancora visto, però c'è Paz Vega e quindi lo vediamo.
si in effetti pure io che aspettative assurde che mi ero fatto...
Infatti. E ora che l'ho visto posso dire di non essere d'accordo col tuo discorso: il film è piuttosto carino, nel senso buono e non da "ti compro facile". Niente di innovativo (come se l'innovazione fosse un vanto), ma abbastanza ironico e fresco.
Fresco è fresco ma perchè ce la mette tutta, il punto è: "Te che sei un regista affermato perchè fai un film indipendente?"
e teoricamente il tipo di risposta dovrebbe essere indicativa. A me è sembrato che la motivazione sia abbastanza frivola, per fare qualcosa di diverso e divertirsi e non per fare cose che andrebbero fatte ma che ad hollywood non si possono fare.
Se anche con totale autonomia creativa fai un prodotto che è come quelli di hollywood.........
Ma questo film *è* fatto a Hollywood, anzi di lato a Hollywood. Non lo si potrebbe fare da nessun'altra parte, e in nessun altro modo. Forse il punto è questo.
si il punto è quello, che è stato preso un soggetto non diverso da molti altri puntando tutto sul fatto che il film è girato con stile indipendente, ma sotto non c'è nulla, è solo una forma un po' diversa, ma fine a se stessa non strumento per significati diversi.
Non sono affatto d'accordo sul fatto che sotto non ci sia nulla-- Vabbe'-- ;)
no dimmi, cosa ci hai visto?
o meglio, cosa credi ci sia di valevole?
Più che altro non son d'accordo col tuo ragionamento sul fatto che questo film fa qualcosa che si sarebbe potuto fare in una grande produzione (che poi c'è grande produzione e grande produzione--). E' totalmente diverso il tono, e non solo per una sterile premessa stilistica che si "bea di sé stessa", ma perché c'è una visione dei rapporti e del mondo che con la storiella precotta non c'entra nulla. Il discorso di questo film lo si può portare avanti solo in questo modo. Poi ne ho scritto meglio, e pubblicherò dmn, se ti andrà di leggermi.
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