Il titolo non indica la prosecuzione di Heimat, bensì quel luogo che scegliamo da adulti e nel quale decidiamo di fermarci, e che chiamiamo la seconda patria... Siamo nati due volte, una volta dalle nostre madri e una volta per nostra libera scelta... Il lavoro, le amicizie e la famiglia che ci formiamo sono le caratteristiche di questa patria d'elezione. Essa si fonda sulla nostra decisione. Ma l'amore, l'amicizia, il lavoro sono valori che si disgregano facilmente. Nella seconda patria si vive su un suolo incerto. La nostra tensione verso la libertà è irrinunciabile, ma pericolosa per ogni legame. La seconda patria è sempre una cosa provvisoria
letto da Tomobiki
4 commenti:
ho visto un solo episodio, posso convenire sull'appellativo di capolavoro per quanto la mia conoscenza cinematografica sia mediocre, ma da queste poche righe di Reitz mi sorge una domanda che inquieta: se la tensione alla libertà è irrinunciabile ma pericolosa per ogni legame allora la libertà coincide con la solitudine?
No coincide con crisi e continua messa in discussione.
pessimismo e fastidio...non credo nella seconda patria, mi sembra un'escamotage usato da coloro che non vogliono avere principi su cui fondare la propria esistenza; per me l'amore, la famiglia e il lavoro, sebbene si disgreghino facilmente (ma anche no!) restano fondamentali, e, sempre per me, vale la pena viverli, scontrarcisi e anche soffrirne, piuttosto che anelare una libertà che equivale a crisi. libertà da cosa poi?!
Libertà di essere quello che vuoi essere e che desideri essere. E' questo il concetto della seconda nascita. La prima è data, non scelta, la seconda si.
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