Da almeno Luglio (se non Giugno) Ghezzi ha mandato su RaiTre a puntate tutto Heimat. La trasmissione degli espisodi di Heimat e Die Zweite Heimat è finita poche settimane fa ma io l'ho finito di vedere solo ieri.
Heimat in tedesco vuole dire qualcosa di più di "patria", è anche "terra d'orgine e d'appartenenza". Tutta la prima serie (11 episodi) si snoda nell'Hunsrück, regione tedesca terra d'origine dello stesso Reitz, e per la precisione nel paesino di Schabbach, e segue dall'anno 1919 le vicende della famiglia Simon. Si comincia con il ritorno dalla prima guerra mondiale del primo genito e poi si segue tutta la stirpe attraverso le decadi tumultuose, in armonia (ma neanche troppo) con gli eventi della storia tedesca (il sottotitolo è Un Cronaca Tedesca).
Die Zweite Heimat (cioè la seconda patria) in 13 episodi narra del decennio tra il 1960 e il 1970 i n cui il più giovane dei Simon, Herman, lascia la sua terra d'origine e va a vivere a Monaco (il sottotitolo è Cronaca Di Una Giovinezza).
Se il primo Heimat è la descrizione dell'attaccamento alla propria terra nel senso di radici, emozioni, tradizioni e senso d'appartenenza nonostante le traversie (la protagonista è Maria prima moglie di un Simon e poi fiera madre di famiglia), il secondo Heimat è un po' più coplesso e narra della seconda patria, che non è quella che ci viene data, dove nasciamo, ma quella che ci scegliamo per noi (il protagonista è il giovane Hermann, in cerca di qualcosa di diverso e più complesso di quello che gli potesse offrire il borgo natio) e termina con l'insospettabile decisione di Hermann di tornare a Schabbach, la prima heimat.
Tutta la saga è filmata con un alternanza di scene a colori ed in bianco e nero senza una motivazione logica apparente ma sotterranea, con un formalismo ed un'abbondanza di idee (se si calcola che sono in totale 24 film) che non possono non stupire. Ogni personaggio è approfondito, scavato e affrontato con complessità e desiderio di completezza, ogni pulsione, ogni desiderio è sviscerato. E se il filo conduttore della prima parte è la storia quello della seconda è la musica, i tumulti culturali, la ricerca dell'arte e di un significato per la propria vita e la voglia di affermarsi che pervade tutti i personaggi, tesi verso il desiderio di un futuro migliore (istanza tipica degli anni '60).
Devo dire che prima di vedere l'ultimo episodio avevo un parere e dopo l'ultimo un altro. Quell'ultimo film di due ore, completamente delirante, che porta ad un finale sicuramente molto molto affrettato e molto in sospeso, mi ha conquistato oltre ogni limite.
Mi era piaciuta la saga, a tratti noiosa a tratti veramente appassionante, ma quest'ultimo episodio decisamente felliniano mi ha comprato totalmente. Dev'essere successo qualcosa che ha indotto Reitz ha terminare tutto così bruscamente, ma la trovata è bellissima. I deliri di Hermann, la sua deriva mentale ed il ritorno alla prima patria sono folgoranti e commoventi.
Heimat è un capolavoro, oltre ogni ragionevole dubbio. Un capolavoro così forte da riuscire a vincere alcuni episodi lenti, alcuni scivoloni nel patetico ed una terza parte (Heimat 3) francamente trascurabile.
Heimat in tedesco vuole dire qualcosa di più di "patria", è anche "terra d'orgine e d'appartenenza". Tutta la prima serie (11 episodi) si snoda nell'Hunsrück, regione tedesca terra d'origine dello stesso Reitz, e per la precisione nel paesino di Schabbach, e segue dall'anno 1919 le vicende della famiglia Simon. Si comincia con il ritorno dalla prima guerra mondiale del primo genito e poi si segue tutta la stirpe attraverso le decadi tumultuose, in armonia (ma neanche troppo) con gli eventi della storia tedesca (il sottotitolo è Un Cronaca Tedesca).
Die Zweite Heimat (cioè la seconda patria) in 13 episodi narra del decennio tra il 1960 e il 1970 i n cui il più giovane dei Simon, Herman, lascia la sua terra d'origine e va a vivere a Monaco (il sottotitolo è Cronaca Di Una Giovinezza).
Se il primo Heimat è la descrizione dell'attaccamento alla propria terra nel senso di radici, emozioni, tradizioni e senso d'appartenenza nonostante le traversie (la protagonista è Maria prima moglie di un Simon e poi fiera madre di famiglia), il secondo Heimat è un po' più coplesso e narra della seconda patria, che non è quella che ci viene data, dove nasciamo, ma quella che ci scegliamo per noi (il protagonista è il giovane Hermann, in cerca di qualcosa di diverso e più complesso di quello che gli potesse offrire il borgo natio) e termina con l'insospettabile decisione di Hermann di tornare a Schabbach, la prima heimat.
Tutta la saga è filmata con un alternanza di scene a colori ed in bianco e nero senza una motivazione logica apparente ma sotterranea, con un formalismo ed un'abbondanza di idee (se si calcola che sono in totale 24 film) che non possono non stupire. Ogni personaggio è approfondito, scavato e affrontato con complessità e desiderio di completezza, ogni pulsione, ogni desiderio è sviscerato. E se il filo conduttore della prima parte è la storia quello della seconda è la musica, i tumulti culturali, la ricerca dell'arte e di un significato per la propria vita e la voglia di affermarsi che pervade tutti i personaggi, tesi verso il desiderio di un futuro migliore (istanza tipica degli anni '60).
Devo dire che prima di vedere l'ultimo episodio avevo un parere e dopo l'ultimo un altro. Quell'ultimo film di due ore, completamente delirante, che porta ad un finale sicuramente molto molto affrettato e molto in sospeso, mi ha conquistato oltre ogni limite.
Mi era piaciuta la saga, a tratti noiosa a tratti veramente appassionante, ma quest'ultimo episodio decisamente felliniano mi ha comprato totalmente. Dev'essere successo qualcosa che ha indotto Reitz ha terminare tutto così bruscamente, ma la trovata è bellissima. I deliri di Hermann, la sua deriva mentale ed il ritorno alla prima patria sono folgoranti e commoventi.
Heimat è un capolavoro, oltre ogni ragionevole dubbio. Un capolavoro così forte da riuscire a vincere alcuni episodi lenti, alcuni scivoloni nel patetico ed una terza parte (Heimat 3) francamente trascurabile.
Heimat | ||
Die Zweite Heimat | ||
18 commenti:
no heimat no!!!!!!! è una cosa tremenda,immensa,un opera inconcepibile
EHH.. HEIMAT...
Il gioco di parole è dovuto, ma il sospiro è vero. Prima o poi ci costringerai tutti a vedere l'intera serie (UNO DUE EPPURE TRE!) Non metto in dubbio la qualità di questi progetti seriali. Ed europei! Come non ricordare il Decalogo di Kieslowski. Sono solo dieci film ma intensissimi e dopo dieci ore senti di aver vissuto una esperienza mistica, pur tra le mura di casa, del quotidiano. Forse per questo raggiunge il sublime. Se Heimat uscisse in DVD potrei anche farci un pensiero di acquisto. Amenochè LUI non abbia già registrato tutto dai vari fuoriorario su VHS.
sicuro
Devo dire che ci avevo pensato a registrate tutto, ma visti i problemi avuti con Twin Peaks e quelli avuti per registrare tutto il Decalogo, non ho nemmeno cominciato, ero sicuro che qualcosa l'avrei perso e non l'avrebbero più rifatto e avrei avuto la serie fallata. Impensabile. Infatti poi su 24 episodi 2 me li sono persi.
Cmq esistono i cofanettoni.
Io me li devo comprare ASSOLUTAMENTE. Anzi me li devo far regalare dato il costo.
E' folgorante HEIMAT, completamente diverso dal Decalogo, ma ugualmente complesso e penetrante.
Allora Mr Parker facciao cosi: io mi faccio regalare il cofanetto e vado CULO!!!!
Bravo ottimo acquisto! Non te ne pentirai!
non è meglio tutta la serie thi star trek tng?
vado culo?
OT (ma che OT!!!!) Sono confermati!!! SONO CONFERMATI!!! Due dei cattivi di Spider Man 3!!!! Venom e l' uomo sabbia!!!!! (KinemaZone)
Venom, cazzo VENOM!!!!!!! Devono in qualche modo rifarsi a McFarlane lo DEVONO fare....
non capisco di cosa parli
si sa chi saranno i cattivi del nuovo film di spider man.... Per noi amanti del vecchio fumetto è sempre una gran curiosità...
Io da vecchio esperto dell'Uomo Ragno aggiungerei che pensare di fare qualcosa sull'Uomo Ragno e non rifarsi a McFarlane è impossibile.
Beh se ci mettono Venom è INEVITABILE cavolo....
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heimat...
in queste notti su raitre
per i più coraggiosi e resistenti.
Io registro tutto e vedo con calma
ma queste cose è bello spararsele tutte di fila
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