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23.6.08

Le Regole Dell'Attrazione (The Rules Of Attraction, 2002)
di Roger Avary

Maledizione a me e ai miei stolti pregiudizi che fino ad oggi mi hanno ostacolato dal vedere Le Regole Dell'Attrazione, piccolo gioiello ellissiano lontano anni luce da qualsiasi teen comedy, pur paradossalmente essendogli molto vicino.
Vicino per star coinvolte e per volontà di raccontare l'ambiente del college con piglio giovanilista, moviole all'indietro, split screen e montaggio sconnesso.

Ma nulla di tutto questo è pretestuoso in Avary, anzi. Lo sceneggiatore di Pulp Fiction e Le Iene, nonchè di una delle sorprese dell'anno, cioè Beowulf, questa volta dirige anche, sorprendendo per come riesce a fare un uso finalmente funzionale, finalmente originale e anche semplicemente finalmente fatto bene delle tecniche che dovevano stupire nel cinema anni '90.

In forte equilibrio tra una prospettiva statunitense del racconto e un modo poi molto europeo di mostrare i singoli personaggi (basti su tutte la presentazione di ognuno con fermo immagine e nome), Le Regole Dell'Attrazione è cinema tra i meno invisibili possibili, dove la mano del regista si sente di continuo con i già citati split screen (letteralmente stupendo quello tra i due protagonisti che con un movimento di macchina diventa un'inquadratura standard), le velocizzazioni, i ralenti, le scene a ritroso ecc. ecc.

La narrazione è tutt'altro che lineare, si comincia dalla fine ma senza sottolinearlo (grande pregio) per poi rifare tutto il percorso nelle vite dei protagonisti che li condurrà a quel finale. Ma a differenza di molte altre storie raccontate in questo modo Le Regole Dell'Attrazione non usa un simile espediente per rivelare gradualmente dei particolari che daranno nuovo senso alle scene finali già viste.
L'idea del film è l'esatto contrario: è l'aver già visto come va a finire che darà un altro senso a tutta la storia, gli donerà un senso di disillusione e cinismo altrimenti impossibile.
Tanto che alla fine quando si ritorna al punto dal quale si era iniziato le singole vicende non vengono riraccontate ma le si salta direttamente per procedere al vero finale.

23 commenti:

Ale55andra ha detto...

Certo che le immagini che hai postato non invogliano mica alla visione :P


gparker ha detto...

L'ho fatto apposta. Per rendere il paradosso pregiudiziale che aveva preso anche me.
Dovrebbero incuriosire perchè un film di questo tipo girato con grande intelligenza è una vera rarità.


Anonimo ha detto...

io l'ho visto, non è per niente male, lo consiglio


EmmeBi ha detto...

Lontano dal paradiso, Le regole dell'attrazione... ma che cavolo facevi nel 2002? Eri rinchiuso in un convento?


gparker ha detto...

Eh ma io tra il 2000 e il 2004 sono praticamente scomparso dalle sale cinematografiche.
E' stato il periodo di clausura cinefila in cui vedevo una media di 2 film al giorno di tutte le epoche e tutte le ere tranne i moderni.
Uno dei periodi più belli della mia vita.


Anonimo ha detto...

Compatto il fatto che tu abbia visto un film con il protagonista di Dawson's Creek mi ha shockato.


gparker ha detto...

Guarda che è forte lui.


Anonimo ha detto...

Dawson o il Compatto?
Io Dawson lo schifo da quando ho visto il mio solo e unico episodio di Dawson's Creek e ho scoperto che Dawson è appassionato di cinema e che vuole fare il regista e che il suo regista preferito è Spielberg.

Dai ci mancava solo che era pure appassionato di Trivial Pursuit...


Anonimo ha detto...

Un film davvero molto buono. E' da un bel po' che non si vedono film così, direi-- Sarà passato il periodo, e la roba geniale di Ellis non tira più--


gparker ha detto...

Intendevo lui, che comunque non ha nè colpe nè meriti sul personaggio di Dawson. E comunque non si appassionava alla tecnologia.

Si strano. E' stata proprio una stagione quella di Ellis.


Anonimo ha detto...

Ellis lo scrittore?
Ma questo film ha qual cosa a che vedere con Ellis?


Anonimo ha detto...

Era l'unica cosa decente da vedere quella sera, e poi Roger Avary mi piace.
Aspetto con ansia Castle Wolfenstein che esce nel 2010


gparker ha detto...

Frankie: si è tratto dall'omonimo libro di Brett Easton Ellis

Compatto: tutte scuse...


Anonimo ha detto...

Stavo facendo zapping....


Anonimo ha detto...

Allora ritiro tutto. Bret Easton Ellis è un grande...


Fabio ha detto...

In effetti mi ero sempre chiesto quando gparker avesse visto questa vagonata di film... ora lo so.


gparker ha detto...

Furono i famosi 4 anni di studio matto e disperatissimo.


Anonimo ha detto...

Ma che stai a dì? Non ti ho mai visto studiare in vita mia.
C'hai ancora i libri tutti foderati.


gparker ha detto...

stanno in libreria ma sono vuoti.


Anonimo ha detto...

dentro ci sono videocassette...


Mariolone ha detto...

studiava come un nano minatore..me lo ricordo nelle mie rare apparizioni in biblioteca...con quei suoi quaderni...


gparker ha detto...

In biblioteca al mattino, a vedere film il pomeriggio


Mariolone ha detto...

ogni tanto mi chiedo che fine hanno fatto alcuni di quei personaggi mitologici che facevano finta di studiare li dentro...poi mi dico...sicuramente il ra per qualche via traversa li frequenta/ci si è accoppiato


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