Perchè sono una forma d'espressione umana. Basterebbe fermarsi qui. Ma giustamente esiste un dibattito da molto tempo intorno alla questione se i videogiochi possano essere considerati una forma d’arte.
Un dibattito che si svolge a due livelli: un primo più sofisticato e documentato che viene veicolato attraverso libri e pubblicazioni accademiche (per un buon riassunto sullo stato delle cose consiglio i libri di Matteo Bittanti) e un secondo più istintivo e passionale che avviene sui giornali e presso l’opinione pubblica (vedi i blog).
Ovviamente però l'opinione pubblica non li percepisce come tali come dimostra il caso delle polemiche intorno a Invaders!, il videogioco che modifica Space Invaders per adattarlo alla storia dell'undici settembre.
Un dibattito che si svolge a due livelli: un primo più sofisticato e documentato che viene veicolato attraverso libri e pubblicazioni accademiche (per un buon riassunto sullo stato delle cose consiglio i libri di Matteo Bittanti) e un secondo più istintivo e passionale che avviene sui giornali e presso l’opinione pubblica (vedi i blog).
Ovviamente però l'opinione pubblica non li percepisce come tali come dimostra il caso delle polemiche intorno a Invaders!, il videogioco che modifica Space Invaders per adattarlo alla storia dell'undici settembre.
12 commenti:
Bell'articolo!
Sull'argomento dignità mediatica e culturale dei videogame, spero di non fare cosa sgradita segnalando altri due contributi interessanti (di qualche tempo fa) apparsi sul blog di Roberto Recchioni:
1)
http://prontoallaresa.blogspot.com/2008/06/anatomie-comparate-nel-paese-dei-ciechi.html
e 2 (che parla tra l'altro di Uwe Boll)
http://prontoallaresa.blogspot.com/2008/04/anatomie-comparatele-scuse-son-come-le.html
Non capisco tutto questo accanimento(in generale)contro Uwe Boll, da sempre ci sono registi che fanno film orribili, lui è solo uno dei tanti. Che poi non sono manco tanto brutti, mi sono visto Alone in the Dark è c'è molto di peggio.
A parte gli esperimenti più o meno stravaganti che per me lasciano il tempo che trovano (bisogna parlare di videogioco commerciale, queste installazioni stanno ai videogiochi come l'arte visuale sta al cinema) io la mia opinione l'avevo espressa un po' di tempo fa sempre nei commenti.
C'è chi usa il videogioco come contenitore di arte tradizionale - e allora possiamo vedere sapiente regia, grande musica, storia appassionante et cetera - e c'è chi usa il videogioco per le sue peculiarità.
Se riesci a fare del gameplay un mezzo espressivo allora puoi fare arte con il videogame, diversamente lo puoi solo infarcire di contributi artistici. E il gameplay è un mezzo con una sua peculiarità, con cui si possono perseguire effetti nuovi, non accessibili dalla semplice narrazione.
concordo con fabio.
(attenzione record di concordia)
giangidoe: daccordissimo con quanto linki, sia per quanto riguarda il primo post (lo scrissi anche io su un post su mario galaxy) che per il secondo (scrissi le stesse cose di Crank nella recensione).
E' il gameplay e non le cut scenes a fare li gioco, ma non il gameplay inteso come giocabilità (o meglio non solo, quello conta) il gameplay inteso come mezzo espressivo.
compatto: concordo, ho visto tante cose molto peggiori
fabioo: concordo al 100%, questo di Invaders è un esperimento sui generis che dà solo il la ad una discussione ma per quanto mi riguarda il cardine di un simile discorso dovrebbe essere mario galaxy come prodotto estremo di espressività del gameplay. quasi non ci sono cut scenes e ad un certo punto (GIURO!) mi sono ritrovato a pensare quasi commosso mentre giocavo "Certo quanti amicizie vere e autentiche che ha Mario. Gli vogliono veramente bene..."
Frankie: concordo con la tua concordia
il cardine di un simile discorso dovrebbe essere mario galaxy come prodotto estremo di espressività del gameplay.
Verità assoluta.
Ad esempio il gameplay dei giochi di Ueda (ICO e Shadow of the colossus) ha un tasso di poesia altissimo, secondo me, tutto giocato sull'ambiente e il rapporto che instauri coi personaggi proprio attraverso il modo di cooperarci (la bambina che proteggi in Ico, il cavallo in SotC).
se avessi giocato a questi giochi sarei daccordo!
No scherzo, è che mi riprometto da tantissimo di giocarci proprio per questi motivi, me l'hanno detto in molti.
Ma ci sono vicino stavolta
No, dai, hai sfiorato il 100% di concordia. Io sempre qua a rompere le uova nel paniere. Comunque muoviti a giocarli, prima che la grafica invecchi troppo: ok il gameplay, ma vuoi perderti gli "oooh" di stupore di fronte ai paesaggi?
Stavolta Ueda non l'ho tirato fuori io.
ma nessuno mi garantisce che siate in combutta!
direi che questo è il post più in armonia della storia del blog...
Posta un commento