Il problema quando una forma di intrattenimento si scontra con la rete (e quindi con la sua trasformazione in file veicolabile ovunque) è che si scontra anche con la sua natura fruitiva. In sostanza "Perchè se esistono diversi modi di vedere un film mi costringete ad una precisa gerarchia? Perchè sono costretto ad aspettare mesi dal passaggio cinematografico per noleggiare un film o scaricarlo legalmente (nei paesi più civili)?".
IFC ha cominciato a mandare direttamente in video on demand i film indipendenti dal medesimo giorno in cui sono proiettati in festival come Venezia, Cannes, Toronto ecc. ecc. per 6 dollari. Quindi prima ancora di eventuali passaggi in sala.
Il punto è che deve formarsi una mentalità che abbini diversi tipi di produzione a diversi tipi di fruizione o quantomeno diversi tipi di pubblico a diverse tipologie di fruzione. Ormai non è più necessario che tutti i film escano per forza prima ed esclusivamente al cinema e questo perchè di fatto (ripeto: di fatto!) non escono tutti esclusivamente al cinema.
Di fatto escono contemporaneamente anche in rete e il fatto che questo accada illegalmente ormai non è più una colpa da imputare ai pirati ma ai produttori che non offrono un'alternativa legale e più efficiente.
La finestra distributiva è un morto che cammina e che camminerà ancora a lungo prima che produttori e distributori capiscano a proprie spese che invece che far uscire un film in 300 sale possono farlo uscire in 150 sale e online contemporaneamente e che questo può aumentarne di molto il pubblico perchè la distribuzione online godrebbe del medesimo battage pubblicitario delle sale.
Non esistono film per il cinema e film per il piccolo schermo, esiste un pubblico da cinema (che vedrebbe qualsiasi cosa sul grande schermo e con altra gente) e un pubblico casalingo. O se vogliamo esistono momenti da cinema e momenti da fruizione casalinga e non solo per ragioni di pigrizia mentale o fisica.
Questi due pubblici guardano cose diverse in maniere diverse e cercare di imporgli qualcosa invece che cavalcare i loro gusti è ormai folle. Ormai che i propri gusti li possono cavalcare da soli con la pirateria.
IFC ha cominciato a mandare direttamente in video on demand i film indipendenti dal medesimo giorno in cui sono proiettati in festival come Venezia, Cannes, Toronto ecc. ecc. per 6 dollari. Quindi prima ancora di eventuali passaggi in sala.
Il punto è che deve formarsi una mentalità che abbini diversi tipi di produzione a diversi tipi di fruizione o quantomeno diversi tipi di pubblico a diverse tipologie di fruzione. Ormai non è più necessario che tutti i film escano per forza prima ed esclusivamente al cinema e questo perchè di fatto (ripeto: di fatto!) non escono tutti esclusivamente al cinema.
Di fatto escono contemporaneamente anche in rete e il fatto che questo accada illegalmente ormai non è più una colpa da imputare ai pirati ma ai produttori che non offrono un'alternativa legale e più efficiente.
La finestra distributiva è un morto che cammina e che camminerà ancora a lungo prima che produttori e distributori capiscano a proprie spese che invece che far uscire un film in 300 sale possono farlo uscire in 150 sale e online contemporaneamente e che questo può aumentarne di molto il pubblico perchè la distribuzione online godrebbe del medesimo battage pubblicitario delle sale.
Non esistono film per il cinema e film per il piccolo schermo, esiste un pubblico da cinema (che vedrebbe qualsiasi cosa sul grande schermo e con altra gente) e un pubblico casalingo. O se vogliamo esistono momenti da cinema e momenti da fruizione casalinga e non solo per ragioni di pigrizia mentale o fisica.
Questi due pubblici guardano cose diverse in maniere diverse e cercare di imporgli qualcosa invece che cavalcare i loro gusti è ormai folle. Ormai che i propri gusti li possono cavalcare da soli con la pirateria.
14 commenti:
Sacrosanto.
Dalla prima all'ultima riga.
E' esattamente il modo in cui ho sempre creduto andasse messa a fuoco la questione.
e alla fine finiremo così sicuramente.
l'unica cosa ancora non chiara è tra quanto.
Stai diventando un paladino del cinema, sai che fine fanno i paladini? O finisci come Beppe Grillo o finisci fucilato in piazza. Non so cosa è peggio.
E' veramente come dice GParker, e lo dice oramai da anni, però manca capire il destino ultimo di sale come il Filmstudio a Roma, e tutto il significato di andare a vedere un pellicola piuttosto che un video digitale.
Quali sono i paladini fucilati in piazza?
esatto il cinema dedicato alla retrospettiva deve trovare una sua diversa ragion d'essere. Probabilmente come accade solitamente in questi casi deve radicalizzarsi ancora di più. In uno scenario in cui posso vedere a casa Fino All'Ultimo Respiro in video potrei A) volerlo vedere in pellicola (ma non si può campare su questo) B) andare al Filmstudio per vedere altri film che non sono Fino All'Ultimo Respiro e dei quali non conosco l'esistenza
In sostanza diventare ancora di più un portatore a galla di cinema sommerso. Certo non è semplice farlo tutte le sere per tutto l'anno....
Ora non mi vengono in mente.
Se non ti piace la fucilazione in piazza possiamo metterlo al patibolo.
no no va bene, il punto è che non capiscono perchè i paladini devono essere fucilati...
bè la fucilazione del paladino dovrebbe fare capire al popolo che non c'è speranza. Così abbandonano torce e forconi per tornare a lavorare.
ho capito ma in una dittatura può essere così...
In democrazia un paladino non deve mica essere fucilato.
I paladini a volte finiscono per innescare dittature e finiscono fucilati dalla stessa folla che li seguiva.
Mi è piaciuta questa frase
credo la dicesse rocky ai russi dopo aver sconfitto Dolph Lundgren.
No, il discorso di Rocky è diverso. Io pensavo a vicende alla Robespierre...
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