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28.5.09

Fessbuc

Lanciato ad un articolo del corriere.it Fessbuc ha ricevuto un discreto numero di visite e di apprezzamento a leggere i solitamente impietosi commenti di YouTube.
E' una webserie italiana non imparentata con il film Feisbum (la lavorazione è stata contemporanea) e realizzata da Davide Crestani, uno che viene dalla tv. E si vede. Nulla di eccessivamente negativo. Ma non un prodotto da internet.
La domanda alla quale bisogna rispondere allora è: ma dove sono gli utenti? E perchè invece che fare corti che pur vincendo premi non vedrà nessuno non fanno qualcosa per la rete?

10 commenti:

Fabio ha detto...

Visto il primo episodio. Sinceramente mi sembra una cosa di cui si può benissimo fare a meno...
E' fondamentalmente una scopiazzatura di un po' di tutto (bisogna vederselo due-tre volte per individuare tutta la roba copiata), e proprio in questo sembra amatoriale, più che nei mezzi. Se c'è una cosa tipica del creativo improvvisato è copiare a destra e a manca, salvo poi fare tonfi in tutto ciò che richiede originalità come la scrittura del testo e delle battute.

L'unico pregio è che ha i ritmi giusti per andare su youtube. Il fatto poi che i commentatori del web siano stati benevoli lascia un po' il tempo che trova... si sa che gli internettiani più radicali sono affetti da un narcisismo che li porta a benedire qualunque cosa parli di loro.


Fabio ha detto...

Significativo poi che la serie si apra con due minuti di una tipa in accappatoio. Questi hanno letto te che dicevi che la commedia è il porno della rete e hanno capito male...


Anonimo ha detto...

...a me è sembrato divertente, e non la solita menata delle sit-com.
se la qualità c'è e guardando mi diverte, il resto mi sembrano pippe mentali di chi crede di capirci molto...


gparker ha detto...

il punto è che questo dovrebbe essere un prodotto medio, di quelli che fanno massa. Invece è un prodotto di punta per l'assenza di concorrenti.

anonimo, nessuno crede di capirci molto ma ognuno dà il proprio parere. Se a te piace nessuno viene a dirti che è male, nè nessuno ha scritto che è un brutto prodotto. Quello di cui si parla è di come sia comunque un prodotto che viene dalla televisione e non dagli utenti.
La cosa in sè non è un male, si sta solo discutendo di chi fa cosa in rete.


Fabio ha detto...

Se a qualcuno piace io non dico che è male. Però mi pare che sia talmente un surrogato di personaggi e situazioni viste nelle sit-com e nei programmi di cabaret che solo uno che non vede la tv da dieci anni può trovarci qualcosa.
Se questa è una pippa mentale, non so, la prossima volta mi limiterò a dire che è brutta.


giacinto ha detto...

io ci mastico e penso che considerando quello che si vede in giro non sia niente male, l'ha apprezzata anche paolo di luca e paolo sul corriere.
non cambierà la storia ma mi sembra un buon lavoro


Fabio ha detto...

Personalmente, di fronte a cose di questo tipo (situation comedy), masticarci o meno non so quanto conti. Questa cosa non è oggetto di critica: deve far ridere, divertire, interessare. O ci riesce o non ci riesce. Almeno così penso...


gparker ha detto...

ci mastichi di cosa? di sit-com, di prodotti per la tv o di prodotti per la rete?
perchè personalmente lo trovo un prodotto forse (lo dico senza ironia) buono per la televisione ma inadatto ad internet.


Alfonso ha detto...

Davvero molto banale e stravista, con i soliti discorsi sulle chat (facebook non è esattamente la stessa cosa), sul simpatico pressapochismo italiano e sulla migliore soluzione di trazione rispetto al carro di buoi. (che poi sono anche alla base di cose magnifiche come Boris, che però ha dietro un lavoro meraviglioso su personaggi e sceneggiatura..)
Stessi problemi di molte delle sitcom di flop.tv, progetto interessante più nelle intenzioni che nei fatti, che ho scoperto grazie a questo blog. Non so, mi sento un po' il solito lamentoso verso le cose italiane, ma sinceramente non ho ancora visto nulla che mi facesse fare una sana risata.

Sono d'accordissimo sul fatto che è preoccupante la mancanza di prodotti nati dal basso, per divertimento e per passione, come negli USA sono state cose come Chad Vader, Askaninja o Star Trek: New Voyages (i primi che mi vengono in mente, ma certo non gli unici). Mi viene il dubbio che semplicemente in Italia sia poco sviluppata la cultura geek che è in fondo l'humus da cui molti successi della rete sono nati e sono stati alimentati: profonda conoscenza dei mezzi e degli ambienti di internet mista, citazionismo pignolo ed appropriato, autocompiacimento e autoavvilimento divertiti, ironia giocosa, neologismo facile...

O forse semplicemente preferisco la cultura pop americana a quella italiana. Non so.


gparker ha detto...

sono d'accordo con te. Credo anche io che la cultura geek in italia sia poco sviluppata. Questo fa sì che sia ristretta cioè che non si espanda a sufficienza fino a tracimare in altri tipi di forme d'espressione. Non manca solo la produzione video da geek ma anche quella musicale è limitatissima e poco interessante. Quanti gruppi italiani usano davvero bene e in maniera innovativa la rete? E quanti si lamentano che il loro myspace non promosso non funziona?

odio lamentarmi banalmente dell'Italia e non lo faccio più di tanto ma credo sia anche importante analizzare i perchè di certe mancanze. Arriveremo in ritardo, molto in ritardo in quest'innovazione, questo è poco ma sicuro. Spero solo che quando ci arriveremo, quando il video in rete sarà cosa acclarata e rinomata (e dunque non sarà più necessaria quel tipo di formazione geek per operare e interessarsi a queste cose) saremo in grado di fare qualcosa di sorprendente.


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