Fin da subito i film di Eastwood hanno questa caratteristica magnetica per la quale ad ogni inquadratura non puoi fare a meno di anelare per quella che verrà dopo. C'è una sorta di godimento e contemporaneamente di rilassamento indotto dal modo che Eastwood ha di far susseguire le immagini del racconto, un andamento rilassato eppur solido che riesce a portare a termine anche i compiti più ingrati.
L'uomo nel mirino appartiene alla prima parte della produzione eastwoodiana, quella pre-Gli Spietati, quella nella quale sparare non era mai un problema ma spesso la soluzione. E così succede in questo film. Tripudio di pallottole e iperbolica dimostrazione di possesso di piombo.
Su un canovaccio classico (un poliziotto odiato dal sistema deve scortare da una città ad un'altra una prostituta detenuta e possibile testimone contro un pezzo grosso, quasi subito scoprirà che c'è chi non vuole ci arrivi) Clint inserisce personaggi ancora più classici (la prostituta di buon cuore e il poliziotto bravo e retto ma in attesa di qualcosa che lo smuova dalla depressione) per una storia a due che devia dal tracciato e sfocia quasi nel metafisico.
Sebbene lontano dalla rarefazione della seconda parte della sua carriera è comunque innegabile come Clint profonda un rigore unico anche nelle sue prime pellicole, un passo certo e sicuro da grande maestro che rende godibile e quasi morale anche questa storia.
L'uomo nel mirino appartiene alla prima parte della produzione eastwoodiana, quella pre-Gli Spietati, quella nella quale sparare non era mai un problema ma spesso la soluzione. E così succede in questo film. Tripudio di pallottole e iperbolica dimostrazione di possesso di piombo.
Su un canovaccio classico (un poliziotto odiato dal sistema deve scortare da una città ad un'altra una prostituta detenuta e possibile testimone contro un pezzo grosso, quasi subito scoprirà che c'è chi non vuole ci arrivi) Clint inserisce personaggi ancora più classici (la prostituta di buon cuore e il poliziotto bravo e retto ma in attesa di qualcosa che lo smuova dalla depressione) per una storia a due che devia dal tracciato e sfocia quasi nel metafisico.
Sebbene lontano dalla rarefazione della seconda parte della sua carriera è comunque innegabile come Clint profonda un rigore unico anche nelle sue prime pellicole, un passo certo e sicuro da grande maestro che rende godibile e quasi morale anche questa storia.
3 commenti:
È uno dei miei preferiti.
Ti ringrazio per la frase: "appartiene alla prima parte della produzione eastwoodiana, quella pre-Gli Spietati, quella nella quale sparare non era mai un problema ma spesso la soluzione". Una vera chicca. Comunque, fosse stato italiano, Clint avrebbe fatto dei poliziotteschi della madonna..
e si, sicuramente sarebbero stati dei film pazzeschi
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