Che dire? Abbiamo rifatto Giù al Nord cioè Bienvenue chez les Ch'tis, il film di maggiore incasso della storia del cinema francese, uscito l'anno scorso. Ed è strano come uno dei rarissimi adattamenti italiani di soggetti originali stranieri sembri davvero un film più adatto a noi che a loro, cioè una storia di stereotipi regionali smentiti.
Nella versione italiana un uomo del nord è costretto ad andare a lavorare al sud come punizione per la sua smania di fare carriera, la vive come un dramma perchè teme tutte quelle cose che si dicono del meridione (mafia, violenza, furti, ostilità, distanza culturale e lassismo). Ovviamente si troverà quasi subito a confronto con la realtà dei fatti, l'azzeramento dei pregiudizi e anzi la preferenza della dimensione di vita meridionale su quella settentrionale. Così la commedia, da che è incentrata sul contrasto idea-del-meridione/realtà-del-meridione, diventa una commedia degli equivoci tesa a mentenere nella moglie meridionale l'idea pericolosa del sud dissimulando la realtà dei fatti.
Ecco perchè sembra un film più da un paese come il nostro, cinematograficamente molto legato alle differenze tra settentrione e meridione e interessato a conciliarle sempre e comunque. Così con un comico del nord e uno del sud, una sceneggiatura ripresa alla lettera e una serie di invenzioni comiche che, si sentono, vengono dal bagaglio delle individualità (Bisio e Siani), il film arriva in porto e strappa qualche risata.
Si potrebbe dire anche missione compiuta, se non fosse che Benvenuti al sud, anche rispetto all'insipido originale, non ha nessuna idea autonoma di sceneggiatura, nessuna trovata comica che sia indipendente dai suoi attori nè una visione autonoma e originale del conflitto regionale. Stupisce in questo senso leggere la firma di Massimo Gaudioso, che altrove non teme le conflittualità e raramente si preoccupa di ignorare differenze e attriti come in questo caso, predigiligendo invece la più complessa esposizione dei problemi e delle dialettiche, non necessariamente da risolvere.
Ma tant'è. Piacerà.
Nella versione italiana un uomo del nord è costretto ad andare a lavorare al sud come punizione per la sua smania di fare carriera, la vive come un dramma perchè teme tutte quelle cose che si dicono del meridione (mafia, violenza, furti, ostilità, distanza culturale e lassismo). Ovviamente si troverà quasi subito a confronto con la realtà dei fatti, l'azzeramento dei pregiudizi e anzi la preferenza della dimensione di vita meridionale su quella settentrionale. Così la commedia, da che è incentrata sul contrasto idea-del-meridione/realtà-del-meridione, diventa una commedia degli equivoci tesa a mentenere nella moglie meridionale l'idea pericolosa del sud dissimulando la realtà dei fatti.
Ecco perchè sembra un film più da un paese come il nostro, cinematograficamente molto legato alle differenze tra settentrione e meridione e interessato a conciliarle sempre e comunque. Così con un comico del nord e uno del sud, una sceneggiatura ripresa alla lettera e una serie di invenzioni comiche che, si sentono, vengono dal bagaglio delle individualità (Bisio e Siani), il film arriva in porto e strappa qualche risata.
Si potrebbe dire anche missione compiuta, se non fosse che Benvenuti al sud, anche rispetto all'insipido originale, non ha nessuna idea autonoma di sceneggiatura, nessuna trovata comica che sia indipendente dai suoi attori nè una visione autonoma e originale del conflitto regionale. Stupisce in questo senso leggere la firma di Massimo Gaudioso, che altrove non teme le conflittualità e raramente si preoccupa di ignorare differenze e attriti come in questo caso, predigiligendo invece la più complessa esposizione dei problemi e delle dialettiche, non necessariamente da risolvere.
Ma tant'è. Piacerà.
23 commenti:
ma quindi anche la storia è la stessa identica con lui che lavora alle poste, ecc?cambia solo che gli attori invece che francesi sono italiani?
esatto
c'è anche il pezzo che vanno di casa in casa e si ubriacano
ma si può fare?o hanno chiesto e ottenuto l'autorizzazione a opiarlo spudoratamente?
Tutto regolare, hanno pagato per comprare i diritti per l'Italia di quella sceneggiatura. Tant'è che fa una piccola comparsata anche uno dei protagonisti di quello francese.
vabbè a sto punto lo faccio anche io il regista...
lo facciamo uguale con te che da Roma Nord vai a lavorare a Roma Sud
che è quello che sto facendo.....ma ancora non riesco a trovare il lato positivo....
sei più vicino a Trigoria!
ecco appunto....più vicino a trigoria e più lontano da vinovo....nessun lato positivo....
Se venite al Nord vi ospito io.
Poi facciamo che pure io vi fo piangere due volte. Ma anche tre, crepi l'avarizia.
Ma l'originale francese è carinissimo dai! Detto questo, il remake italiano (remake italiano ripeto...) non lo guardo manco se mi pagano.
Ale55andra
Se vengo al Nord pretendo di trovare le fiche che ci stanno come capita nel film
Hum.... ti porto alla palestre delle veline. Va bene? ;)
aggiudicato
il film franzoso era carino solo che molto giocva sui doppi sensi linguistici che in italiano non erano riproducibili. Mentre lo guardavo pensavo alla possibilità di ambientarlo in Italia e rimanevo dubbioso.
Però la scelta del cilento mi sembra centrata. Anche perchè ho casa là e la pro loco mi paga se ne parlo bene. Venite a fare le vacanze nel cilento ma non sparate al sindaco che è mio zio anche se muore non mi lascia un soldo di eredità. Mortacci sua.
non lo faremo
La prima volta che al cinema ho visto il trailer di questo film ero appena uscito di casa dopo aver sentito al telegiornale che avevano sparato nove colpi di pistola proprio al sindaco del paese dove avevano ambientato questo film.
Benvenuti al Sud.
Peraltro, ero sicuro che l'avrebbero immediatamente rimosso dalle sale, almeno per pudore. Ma quando mai. Quattro risate non si negano a nessuno.
In questo senso ho apprezzato molto le dichiarazioni di Martone al Festival di Venezia.
Al contrario, ignoro chi sia questo Dottor Divago che mi precede, ma il suo sarcasmo mi fa venire il voltastomaco. Cosa aspettarsi d'altronde da uno col Woolrich?
sull'opportunità di ritrarlo dalle sale per quel motivo non saprei. Il punto è che pure che non lo fai uscire ora, poi esce tra 4 mesi e che cosa cambia? Il tempo lenisce ogni ferita? Tanto vale esca ora, a nessuno cambia nulla.
Semmai avrebbero dovuto dire qualcosa a tal proposito in conferenza...
Sì forse ritirarlo non sarebbe servito a nulla, come non serve il minuto di silenzio prima delle partite. Qualcosa però andava senz'altro detto...
il woolrich è finto. lo ho comprato da un cines a 69 euro. Mi piaceva il prezzo. E comunque il maggiore sospettato è Claudio Bisio. Woodcock indaga.
Touché!
guarda che anche in francia ci sono differenze e stereotipi, è vero pero' che il film francese giocava meglio sul lessico Nnon me la sento di sparare sul remake italiano, meglio che abbia successo questo che i cinepanettoni
Peraltro Castellabate è dove si è sparato un colpo al cuore Agostino Di Bartolomei.
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