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7.9.10

Vallanzasca (2010)
di Michele Placido

POSTATO SU
FUORI CONCORSO
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2010

La vera grande sfortuna di Vallanzasca è di venire dopo Nemico Pubblico (quello con Vincent Cassel, ma paradossalmente anche quello di Mann). Già la figura di Vallanzasca ricorda, solo per alcuni aspetti, quella di Jacques Mesrine, in più il periodo è il medesimo e il concetto alla sua base (l'epica di una figura discutibile) anche.
Placido di suo applica il "sistema Romanzo Criminale", cioè quel misto di ricostruzione alla buona, dialetto (stavolta non eccezionale), buona azione inusuale nel nostro paese e un tasso di crudezza superiore alle medie italiane che comunque distingue il film.

Il resto è un racconto orchestrato bene ma non in maniera sorprendente, che concentra tutto sul personaggio di Vallanzasca, lasciando agli altri solo le briciole. Addirittura anche l'esuberante per definizione, ovvero Filippo Timi, a cui viene dato il classico ruolo estremo da urla e strepiti del drogato, non riesce ad emergere concretamente ma rimane sempre a margine.

Se però i fatti (quelli veri) sono sorprendenti e raccontati con la giusta dose di epica, e la violenza è presente e molto ben gestita, è tutto il resto a crollare. Vallanzasca sembra fare tutto bene ma senza anima, Placido è sufficientemente rigoroso da realizzare un racconto ben organizzato che opera ellissi quando è giusto e si dilunga là dove serve. Però è come se non avesse un'idea propria. Sì Vallanzasca l'antieroe, l'uomo d'onore, il criminale con un'etica, ma pare tutto uscire dalla bocca di Vallanzasca stesso e non dalle idee di un regista che unisce a ciò che racconta la propria visione delle cose.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo lo voglio vedere perchè un pò mi piace il genere e soprattutto un pò troppo mi piace Filippo Timi.

Ale55andra


gparker ha detto...

ma qui timi non è al massmio è troppo esagerato


Occa ha detto...

Il film si regge interamente sulla figura di Kim Rossi Stuart/Renatino piu' in forma ke mai, sempre credibilissimo,con tanto d accento milanese, look e ghigno satanico.BRAVISSIMO. Credo ke qui Rossi Stuart sia + bravo ke mai perke' niente e' + lontano da lui di un criminale, milanese, assassino, tombeur de femmes, protagonista e capo ad ogni costo e diciamolo simpatico (perke' Rossi Stuart sara' anke bello come il sole e bravo ma simpatico proprio no, mentre Vallanzasca sara' pure un criminale ma e' simpatico). Quindi ottima prova per lui. Per il resto niente di nuovo in un film ke ricorda molto il bellissimo romanzo criminale forse troppo. Bella la colonna sonora dei Negramaro.


Occa ha detto...

avevo scritto un commento lunghissimo ma non l'ha salvato..
ke dire mi e' piaciuto molto il film e moltissimo il personaggio. Placido ce l'ha voluto far amare e noi nonostante tutto ce ne siamo innamorati. merito anche di un superbo e potentissimo kim rossi stuart forse alla sua miglior prova.


gparker ha detto...

in realtà per i commenti su post molto vecchi ci vuole la mia approvazione per farli finire online. Non per motivi di censura ma perchè altrimenti quelle pagine diventano preda di spam e messaggi con ideogrammi giapponesi. Ma nulla viene perso.

Comunque concordo su tutto e agguingo che il protagonismo di Kim rossi Stuart un po' nuoce, non perchè lui non sia bravo ma perchè sottomette il film e relega gli altri al ruolo di comprimari.


Occa ha detto...

ok scusa il doppio commento allora..il fatto e' ke tu sei troppo abvanti e i film ke noi poveri mortali vediamo adesso tu li hai visti secoli fa , cazzo! ;)


gparker ha detto...

Quando li vedete voi io sto già vedendo il successivo film dello stesso autore! :)
Era a Venezia...


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