FESTIVAL DI CANNES
CONCORSO
Ragazzi messicani che vivono sperando in un domani migliore. Ma questo non arriverà
mai ed Heli sta qui a ricordarcelo.
Il film del messicano Amat Escalante mette in piedi un racconto intorno al Heli del
titolo, uno dei ragazzi in questione, quello che alla spirale di violenza subita avrà
il coraggio e la possibilità di reagire, e lo fa con una pochezza di argomentazioni e cose da dire
che è rara. Aspira a molto ma senza avere una sostanza per supportare le proprie volontà.
Tutto è diviso in 3 parti. La prima in cui vengono introdotti i personaggi e le loro
relazioni, ragazzi dalla vita desertica, presi in legami semplicissimi e non esenti
da una certa tenerezza di fondo. La seconda è quella dei maltrattamenti, causati
da un raid della polizia a casa di uno di questi (in un momento in cui ci sono la
sorella e il suo ragazzo), perché il padre ha una partita di coca che non dovrebbe
possedere. L’uomo è ucciso all’istante i tre sono separati e portati via per torture
varie. La terza è quella dell’elaborazione da parte di Heli di quanto accaduto e del
ritorno di fiamma di violenza.
Tutto aviene nella realtà più desolante che si possa immaginare.
Il motivo per il quale però Heli è un grosso pallone al cui interno non c’è nulla,
gonfio di pretese e silenzi, di paesaggi e volti, è che a tutto questo non è mai
collegato uno sguardo cinematografico degno di questo nome. Vediamo accadere
molte cose ma senza che Escalante sappia guardarle con la pietà oppure l’odio, con
l’indifferenza oppure il coinvolgimento che servirebbero a fare il passo da un
tema banalmente da festival, ad un film che abbia qualcosa da dire.
Con la sua sospensione di giudizio, l’alibi di voler solo mostrare personaggi e
lasciare che interagiscano, Escalante dimentica anche di porre uno sguardo su
tutto questo, che non significa giudicare ma saper mostrare eventi, cose, persone
e luoghi in una maniera che dia un significato al tutto o che sia anche solo in
grado di stimolare un pensiero nello spettatore, in virtù di immagini o momenti a
cui non si può rimanere indifferenti.
1 commento:
But we can make educated guesses about the kind of life he would have lived, and the kind of person he would have been.
It is said that one nasty green creature is responsible for their existence.
A Level I zombie outbreak typically means a deceased person, a
carrier of the Z-virus, reanimated somehow and caused an incident.
my blog clash of clans hack jailbreak
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