2017/2018

2016/2017

2015/2016

2014/2015

2013/2014

2012/2013

2011/2012

2010/2011

2009/2010

2008/2009

2007/2008

2006/2007

2005/2006

2004/2005

27.6.16

Tutti vogliono qualcosa (Everybody Want Some!!, 2016)
di Richard Linklater

Spesso gli attori nel preparare un ruolo creano assieme al regista o agli sceneggiatori una storia che non verrà mai raccontata, una che precede la trama e fa da background per il personaggio. Da dove viene quella persona? Cosa gli è successo nella vita? Come conosce gli altri? Tutti dettagli inutili per il film ma utili all’attore per avere più materiale su cui lavorare. Tutti Vogliono Qualcosa si presenta come questo tipo di storie, non è un intreccio di eventi, una serie di svolte con una chiusa che ne tiri le fila ma la parte noiosa della vita che solitamente i film scartano, eppure è il film più umano e appassionante che vedremo quest'anno. Alla fine sapremo tutto di Jake, tutto quel che serve per far partire un’altra storia: arrivato al primo giorno di college, pieno di sogni, con una squadra di baseball vogliosa di vittorie e una ragazza con cui inizia a conoscersi, tutto è pronto ma il film finisce. Tutti Vogliono Qualcosa è l’unico film la cui sinossi racconta il finale e non l’inizio.

C’è un mistero in questo procedimento che non è la prima volta che Linklater sfrutta, quello di posizionarsi prima dei grandi eventi o dopo di essi, uno che con Prima Dell’Alba è riuscito a creare un paradossale franchise in cui tutte le parti centrali sono omesse e vediamo solo le discussioni a margine. Il mistero è dove stia quel cuore emotivo che sentiamo battere così forte, in questi film che non hanno scene centrali, momenti chiave o passaggi più importanti di altri, ma procedono tutti sul medesimo tono, senza impennate. Come sia possibile che, mantenendo appositamente bassa l’intensità, rifiutando qualsiasi accensione emotiva, lo stesso gli spettatori si sentano così in gioco, così affezionati ad esseri umani di una bellezza incomparabile? Cosa in questo minimalismo espressivo è così devastante e unico? Forse è la progressione: “Sì, puoi impazzire di note, scale e pentatoniche ma quando centri la progressione e quelle poche note giuste amico, quello è il segreto!” forse è quello che dice lo strafatto Willoughby a proposito della progressione di Fearless dei Pink Floyd il segreto di questo film che non dosa pochi elementi, non ha fretta di conquistare ma cresce di scena in scena fino ad un finale sottotono, sonnolento e dolcissimo. Ma centrato.

Perché alla fine Tutti Vogliono Qualcosa è un’incredibile opera sull’essere spensierati, nel limbo tra la fine delle pene scolastiche e l’inizio delle responsabilità universitarie e sportive, una che volutamente segue il suo personaggio in un momento in cui accade poco, uno che lui stesso forse non ricorderà: il weekend prima dell’inizio delle lezioni del primo anno, forse l’ultimo momento in cui sarà privo di pensieri, sembra dire il film senza dirlo mai realmente. Tutti Vogliono Qualcosa vuole raccontare la felicità inconsapevole con uno sguardo inevitabilmente a posteriori, vuole fingersi coetaneo dei suoi personaggi e rappresentare la spensieratezza come una condizione naturale e non eccezionale, come fosse l’unico stato conosciuto. E ci riesce. Questa è la cosa incredibile! Celebrare la gioia senza mostrarne gli eccessi.
Senza essere nostalgico, nonostante tutto sia ambientato nel 1981 (tutto tranne la colonna sonora), questo film è pieno di desiderio di avere l’età dei suoi protagonisti. Ci sarebbero tantissimi contrasti, problemi o asperità legate all’epoca e al contesto del film ma Linklater le annulla tutte, non esistono per lui, almeno non in quel weekend in cui i personaggi cominciano a conoscersi e tutto deve entrare nel vivo, in quel momento esiste solo la tiepida felicità del non aver problemi ma possedere un corpo potente e bramoso. Anche il dolore legato al desiderio sessuale inevitabilmente non appagato come si vorrebbe è annullato, per la sofferenza ci sarà tempo.

Quest’ode della postadolescenza del resto non stona con buona parte della restante filmografia di Linklater, puntellata di film che giocando con il tempo si pongono l'obiettivo della rappresentazione di una precisa età. Siano Jesse e Celine in diversi momenti della loro vita o Mason lungo 12 anni o ancora i protagonisti di La vita è un sogno, Linklater si sforza spesso di rappresentare un’età nelle sue contraddizioni e si sforza di non farlo con il senno di poi, con l’occhio di chi quell’età l’ha superata, ma simulando meglio che può la mentalità dei propri personaggi. Boyhood è quasi pornografico in questo, nel cercare di rappresentare tutte le età tra i 6 e i 18 anni, anno per anno, ognuna con le sue caratteristiche specifiche.
Tutti Vogliono Qualcosa allora trabocca di desiderio sessuale, di cameratismo, specifica sempre (come del resto anche La vita è un sogno) chi è più grande e chi è più piccolo e quale differenza ci sia tra di loro, non ha paura ad essere sboccato, gode e fa godere nel racconto delle contraddizioni dell’amore e della carnalità. È un film ossessionato come ossessionati sono i personaggi, è un film fiero di essere arrapato come loro, incosciente e voglioso di vittorie, uno disposto a tutto come loro. E come loro splendidamente inconcludente.

Nessun commento:

Creative Commons License
...ma sono vivo e non ho più paura! by Gabriele Niola is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.