2017/2018

2016/2017

2015/2016

2014/2015

2013/2014

2012/2013

2011/2012

2010/2011

2009/2010

2008/2009

2007/2008

2006/2007

2005/2006

2004/2005

2.9.18

A Star Is Born (id., 2018)
di Bradley Cooper

Inizia come un gran film A Star Is Born ma la sua freschezza si esaurisce ben presto.
Nella prima parte in cui un cantante famosissimo entra in un bar a caso per bere, sente cantare una non professionista, se ne innamora professionalmente e non, passa con lei una nottata tra locali e supermercati come fossero adolescenti e infine crolla in hotel, c’è tanta intelligenza filmica e di scrittura. I personaggi si incontrano subito prima che noi possiamo capire qualcosa di loro (che carattere hanno, cosa vogliono...) e quindi mentre si scoprono e si raccontano a vicenda, si raccontano anche a noi. In buona sostanza li conosciamo, senza sapere le reciproche intenzioni, mentre loro stessi si conoscono e nel modo in cui si presentano gli uni agli altri, in un film che poi avrà molto a vedere con la gestione dell’immagine.
Anche il primo vero momento di intimità sessuale non avrà le caratteristiche romantiche che sarebbe stato facile associare al colpo di fulmine, ma più quelle ruvide, poco coscienti, poco soddisfacenti e molto meccaniche del sesso occasionale.

Ma dopo la ricostruzione ispiratissima dell’incontro fortuito “tutto in una notte” il resto funziona molto meno e si perde anche l’intrigante ed evidente sbilancio di un volto e un corpo bellissimo e uno normalissimo che si piacciono. Sulla trama solita dei mille film di cui A Star Is Born è l’ennesima rinarrazione, stavolta si incastra una storia di alcolismo country rock come in Crazy Heart e una di rapporti con i manager, carriere da rovinare o rovinate, immagini pubbliche e private, coerenza, talento ecc. ecc. Un film a misura di chi lo interpreta che parla molto più dei dilemmi di un attore o di un musicista di successo che dei sentimenti che animano una coppia.

Quella parte della loro storia che mantiene un po’ di fascino è quella romantica nel senso puro, cioè gli interventi di scrittura di Will Fetters (sceneggiatore di moltissimi film sentimentali di gran successo degli ultimi anni). Purtroppo però Bradley Cooper non ha l’agilità e la verve necessarie a dare personalità al film e i momenti migliori sembrano rubati ad altri registi come quando mette in scena la famiglia della sua protagonista ispirandosi a David O’Russell (ne copia l’affettuosa e caotica maniera di essere vicina e dannosa, amorevole ma anche controproducente).

In questa che progressivamente diventa una festa del cinema hollywoodiano corretto, convenzionale e innocuo, interessato alla parabola usuale e alle interpretazioni intense più che a trovare percorsi nuovi per colpire lo spettatore (o anche solo eseguire bene quelli soliti), l’esordio di Bradley Cooper alla regia viene aiutato dal metacinema portato da Lady Gaga che interpreta un personaggio prima un po’ Sheryl Crow, poi vicino a Mariah Carey negli anni ‘90 e infine dopo essere passata per un breve momento-Beyoncé prima di diventare finalmente Lady Gaga (anche se chiaramente non con quel nome). Lei è sicuramente la cosa migliore del film, il suo volto poco canonico per Hollywood, la sua recitazione, il suo corpo mutante.

Troppo interessato alla recitazione e a trovare sempre modi diversi di mettere in risalto il lavoro di ogni attore invece di badare a ciò che è meglio per film, Cooper è molto goffo nel cercare di applicare il manuale del bravo regista, come quando vuole dare forza ad un’espressione non mettendola in risalto ma ha così paura che poi davvero non sia notata che finisce per metterla in risalto lo stesso. Ancora peggio non ha una grande padronanza del ritmo e nel finale non gestisce benissimo le dinamiche tra i due, perdendo la potenza che poteva avere. A Star Is Born finisce così per essere molto più la storia dei problemi di una star che la storia di due persone dall’affinità evidente che cerca di tenere duro in un mondo che fa di tutto per separarli.

Nessun commento:

Creative Commons License
...ma sono vivo e non ho più paura! by Gabriele Niola is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.