Il terzo film di Johnny English, stranamente, è il più coerente. I precedenti tentavano di imbastire trame e di evitare il collage di scene comiche infondendo un senso più grande, narrativo, alla storia. Lo facevano fallendo miseramente. Ora invece Johnny English Colpisce Ancora dismette ogni velleità, si arrende alla sua struttura da spiedino di sketch comici e con una trama blanda unisce momenti umoristici diversi che tuttavia funzionano. Non c’è nulla di nuovo in questo film, ma proprio niente di niente, eppure funziona.
Se mr. Bean era un personaggio del cinema muto rimesso in scena oggi, Johnny English è invece Clouseau, è la presa in giro di qualcuno che prendeva in giro i polizieschi e i film di spionaggio, ne ha la stessa prosopopea e la stessa tendenza a vantarsi con boria poco prima di compiere un disastro oltre alla più prevedibile medesima tendenza a distruggere tutto. Con il solito fido aiutante burocrate Bough (l’imparegiabile Ben Miller), anonimo ma infallibile, anch’esso rigorosamente non originale ma copiato dal criceto che aiuta Danger Mouse (storico un cartone britannico che prende in giro le spie), l’agente segreto ormai in pensione viene richiamato perché tutte le identità dei membri dell’MI7 sono state svelate da un attacco informatico, lui è l’unico al di sopra di ogni sospetto. Dovrà scoprire da dove viene e lo farà, fieramente, con mezzi analogici di una volta. Spionaggio vecchio stampo.
“È vecchissimo. Ma funziona” potrebbe essere proprio la tagline del film, perché la sensazione che si prova nel vedere le gag è di averle già viste tutte da qualche altra parte, alcune anche più di una volta. Johnny English in un castello si nasconde in un’armatura, Johnny English si traveste da cameriere e fa casino servendo ai tavoli, Johnny English prova la realtà virtuale e senza saperlo vaga per strada reagendo nel mondo reale a quel che vede nel visore, Johnny English tenta di sedurre una spia russa… È tutto un riproporre i fondamentali della commedia e della parodia, però questo repertorio classico Rowan Atkinson lo interpreta alla grande. C’è poco da resistere con snobismo, arriva il momento in cui una caduta, uno scivolone o una spavalderia fuori posto sfondano il muro della diffidenza e scatenano la risata.
Chi vuole disperatamente vedere in questa storia di attacco alla Gran Bretagna qualche riferimento alla Brexit rimarrà deluso, come chi vuole vedere nel primo ministro interpretato da Emma Thompson un po’ di Theresa May. Johnny English Colpisce Ancora non ha proprio voglia di inserirsi nel suo tempo, Johnny English Colpisce Ancora è fuori da tutto e quindi eterno, a prescindere da quante risate possa scatenare (dipende dalla vostra sensibilità all’umorismo slapstick) le scatena oggi come 20 anni fa e come tra 20 anni. È così fuori da tutto che un giorno sarà difficile datarlo senza imdb. E forse è proprio questa la sua forza misteriosa.
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