Come nella tradizione del cinema criminale anche questa storia di Corneliu Porumboiu è raccontata in maniera atemporale, per capitoli introdotti dai nomi dei personaggi invece che linearmente. Siamo dunque noi a dover ricostruire la storia nella nostra testa, come in Rapina A Mano Armata, come Pulp Fiction. Sembra di capire che questo artificio abbia un senso, ma arrivati a fine film scopriremo che no, non lo ha e se fosse stata raccontata linearmente non sarebbe cambiato molto della maniera in cui la comprendiamo o di quello che ci dice.
Ci sono poliziotti, criminali, una femme fatale e dei soldi da recuperare e spartirsi con tentativi di fregature in mezzo ma ci vorrà buona parte del film per capire eventi e rapporti di forza. Intanto siamo attirati dallo scenario, l’isola in cui si va per imparare la lingua dei fischi (lingua reale con cui comunicare anche a grandi distanze senza che nessuno capisca che lo stai facendo), l’idea migliore di tutto il film, l’unica che genera qualcosa di interessante.
La struttura atemporale invece è solo una delle tante piccole citazioni amatoriali di un film che sembra molto fiero di mettere in scena un tentato omicidio in doccia con coltello sguainato e tendina strappata come in Psyco, di far entrare i suoi personaggi in un cinema in cui danno Sentieri Selvaggi (la scena in cui gli indiani comunicano a distanza con i fischi) e via dicendo. Porumboiu si diverte, noi un po’ meno in un film molto mesto, impensabile per il concorso di un festival maggiore.
Se si esclude la perfetta scelta di casting, che vuole un protagonista imbelle, manovrabile e manovrato da una donna straordinaria non solo per presenza (Catrinel Marlon che qui si chiama Gilda, a proposito di citazioni amatoriali) ma anche per come si pone nella trama, per il passo che ha e il peso che ha, The Whistlers non sembra centrare niente. Il suo racconto di genere non ha né la vera disperazione del noir, né il suo sottotesto sui rapporti tra sessi, né ancora riesce a tracciare una parabola della condizione umana tramite una storia di denaro e fughe.
Quale fosse l’intenzione primaria di Porumboiu nel mettere in scena questa storiella molto ordinaria di piccolo crimine e banale corruzione rimane un mistero.
Post più popolari
-
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (id., 2017)
di Martin McDonaghCONCORSO MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA C’è stato un fatto efferato, una ragazza è stata bruciata e violentata, ma a quanto pare non si... -
E' parecchio che mi gira in testa il pensiero che i grandi film forse facciano più danni che altro, perchè diventano degli standard dai ...
-
Non ho mai amato particolarmente i film di D'Alatri , benchè gli riconosca una cera abilità non mi sono mai lasciato affascinare nè dai ...
-
A quasi 8 mesi dal suo lancio Flop Tv non va benissimo. Almeno per quanto riguarda i numeri sviluppati in rete (i video del sito sono poi ma...
-
E' ormai partito (solo in America) Urge il music store di Mtv supportato da Microsoft (e soprattutto presente sul nuovo Windows Medi...
-
Ora che tutto è più chiaro si può fare un discorso su Lonelygir15, l'ultimo fenomeno della rete, non devastante come altri in passato ma...
-
POSTATO SU Il secondo episodio di Nemico Pubblico numero 1 chiarisce come non siamo di fronte tanto ad una storia in due parti ma a due fi...
-
PANORAMA BERLINALE 2013 PUBBLICATO SU Gli attivisti di oggi non stanno per strada, stanno su internet. Simon Klose ha seguito nei 5...
-
In piena epoca di "cinema italiano della liberazione", De Santis gira un film duro e crudo che solo apparentemente si può iscrive...
-
Ringraziamo di cuore Zorflick per aver provveduto a dare lustro a questo blog con le sue matite fornendo il tanto atteso logo. Appena ho un ...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.
Nessun commento:
Posta un commento