Matteo Garrone, come molti, l'ho conosciuto con L'Imbalsamatore, purtroppo non ho avuto la fortuna/audacia di andarlo a vedere al cinema, e sono stato adeguatamente punito, l'ho visto su SKY poco prima che uscisse Primo Amore, che sono andato a vedere immediatamente al cinema, folgorato com'ero.
Matteo Garrone, scrive e dirige, e mette lo zampino anche nella fotografia (un passato da pittore), ha un modo personalissimo di scegliere le storie di cui parlare e di sviluppare le trame, segue i personaggi cercando di fidelizzare lo spettatore, scrutandone ogni movimento, gesto o azione, ma contrariamente allo "stile Dardenne", Garrone segue più personaggi, nelle loro relazioni, nello svolgersi dei loro rapporti e come questi si armonizzino con le altre parti della loro vita. Prima de L'Imbalsamatore Garrone ha girato tre film, Terra di Mezzo (risultato dall'aggregazione di tre cortometraggi), Ospiti e Estate Romana. Il primo è di difficile reperibilità, il secondo ce l'ho ma devo ancora vederlo. Estate Romana, ha in sè tutto ciò che diventerà stile ne L'Imbalsmatore: attori scelti funzionalmente al ruolo (dunque perfetti), una fotografia fatta di colori straripanti, inquadrature curatissime e grande attenzione al lavoro come dimensione di vita in cui affiorano problemi contraddizioni e modi di essere. E' incredibile la semplicità con cui il film descrive l'universo afosamente appicicoso dell'estate a Roma, nel quartiere multietnico vicino alla stazione Termini, mentre è intento a seguire la vita dei tre protagonisti di cui è impossibile non innamorarsi, per l'autenticità con la quale non riescono a nascondere le proprie emozioni. Compresa la fastidiosissima stralunata.
"Garrone non cerca la svolta drammatica" dice Mereghetti, ed è vero, la trama del film è puramente descrittiva, il film è un piacere visuale e romantico.
Matteo Garrone, scrive e dirige, e mette lo zampino anche nella fotografia (un passato da pittore), ha un modo personalissimo di scegliere le storie di cui parlare e di sviluppare le trame, segue i personaggi cercando di fidelizzare lo spettatore, scrutandone ogni movimento, gesto o azione, ma contrariamente allo "stile Dardenne", Garrone segue più personaggi, nelle loro relazioni, nello svolgersi dei loro rapporti e come questi si armonizzino con le altre parti della loro vita. Prima de L'Imbalsamatore Garrone ha girato tre film, Terra di Mezzo (risultato dall'aggregazione di tre cortometraggi), Ospiti e Estate Romana. Il primo è di difficile reperibilità, il secondo ce l'ho ma devo ancora vederlo. Estate Romana, ha in sè tutto ciò che diventerà stile ne L'Imbalsmatore: attori scelti funzionalmente al ruolo (dunque perfetti), una fotografia fatta di colori straripanti, inquadrature curatissime e grande attenzione al lavoro come dimensione di vita in cui affiorano problemi contraddizioni e modi di essere. E' incredibile la semplicità con cui il film descrive l'universo afosamente appicicoso dell'estate a Roma, nel quartiere multietnico vicino alla stazione Termini, mentre è intento a seguire la vita dei tre protagonisti di cui è impossibile non innamorarsi, per l'autenticità con la quale non riescono a nascondere le proprie emozioni. Compresa la fastidiosissima stralunata.
"Garrone non cerca la svolta drammatica" dice Mereghetti, ed è vero, la trama del film è puramente descrittiva, il film è un piacere visuale e romantico.
Nessun commento:
Posta un commento