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9.9.05

Ombre Rosse (Stagecoach, 1939)
di John Ford
Per un'analisi del mito

Come si può parlare di un film come Ombre Rosse? Come si può non essere influenzati dalle mille lodi lette e sentite da ogni parte? Non si deve.
Secondo me è assurdo fingere un giudizio totalmente indipendente, anche perchè nel momento in cui vedi o rivedi anche per la millesima volta questo film, parti inevitabilmente con delle aspettative e degli assunti di base. E allora te li devi tenere questi assunti, accettarli e partire da quelli per dare un giudizio personale sul film.
Ombre Rosse il mito, Ombre Rosse il cinema classico, Ombre Rosse la punta più alta del cinema americano, Ombre Rosse il modello per qualsiasi altro film (lo stesso Welles disse di averlo visto più e più volte mentre preparava Quarto Potere).
Com'è Ombre Rosse?
Bello.
E' bello perchè scorre, è bello perchè è appassionante, è bello perchè è perfetto ed è bello perchè è classico. Tutto funziona perfettamente, non c'è un personaggio sbagliato, non c'è un rapporto debole, non c'è una scena che non sia BELLA e che non funzioni. Spesso si dice che la cosa assurda di questi film mitici dell'epoca d'oro di hollywood è che all'epoca fossero solo uno dei tanti (come del resto Casablanca), e che solo dopo siano stati riconosciuti come capolavori. Probabilmente Ombre Rosse non è il frutto di alcuno studio o impegno particolare, è solo un film di un grandissimo regista che gli è venuto meglio di altri. Tanto per dire John Wayne quando lo fece aveva 32 anni e quello era il suo 80esimo film, dopo di quello ne farà altri 90. Altri 90! Per John Ford era il 90esimo di 140 film! E' questo il punto.
Se sei uno come John Ford, quindi non uno qualsiasi, ma uno dotato, uno che ha una certa visione del cinema, e hai già girato 90 film, ma che maestria hai raggiunto? Che abilità hai nel mostrare le cose, nel distendere la trama, nell'appalesare i sentimenti? Soprattutto hai avuto tutto il tempo di liberarti da tutto ciò che è superfluo capendo cosa è veramente essenziale. Hai ormai uno stile asciuttissimo.
Ma se questo è vero allora perchè il film dopo non è migiore di questo? Perchè ne girava 3 l'anno, percui alcuni vengono bene altri no. E' il lavoro industriale.
Infine vorrei dire che nessuno sottolinea mai che per quelli cresciuti dagli anni '70 in poi, il western classico vero, quello autentico, è un mito invisibile. Il western che conosciamo davvero sono gli spaghetti western e quelli crepuscolari degli anni '70 appunto, quelli cioè anticlassici, di rottura, rivoluzionari. La vera rivoluzione però, per quelli come me, sono gli indiani cattivi, è il settimo cavalleggeri che arriva a salvare tutti suonando la carica, è la prostituta dal cuore d'oro, il medico ubriacone e il banchiere ladro, è l'eroe senza macchia e senza paura che alla fine, dopo aver salvato tutti, sconfigge i suoi nemici in un duello impari e se ne va con la sua amata verso una vita migliore. Ombre Rosse è tutto questo. Al meglio.

Propongo l'entrata in scena di John Wayne in Ombre Rosse miglior entrata in scena di un personaggio in un film. Subito dopo quella di Orson Welles in Il Terzo Uomo e poi Marlon Brando in Apocalypse Now.





26 commenti:

Anonimo ha detto...

4 posto Massimo Boldi in Pompieri 2 missione eroica..... e con questo ho rovinato anche la serietà di questo post. Fossi in te mi caccerei... Come fai a sopportarmi?


gparker ha detto...

Non lo so........


Anonimo ha detto...

lo so io lo so... E il mio charme da commentatore sono irresistibile...


Anonimo ha detto...

incredibile la scena con gli indiani che stringono d'assedio la carovana, da vero film d'azione, le inquadrature fatte quasi con la soggettiva dei cavalli.grandi stuntmen.epico.geniale, eppure ormai obsoleto
io l'ho visto molto tempo fa in lingua originale, e il pregio migliore a distanza di più di mezzo secolo è che scorre ancora,ripeto,geniale,ma obsoleto, te lo devi vedere con occhio critico.


gparker ha detto...

Non sono d'accordo. Non è obsoleto, è classico. Lo si può vedere anche con occhio non critico e goderne. C'è tutto dentro, è proprio perfetto!


Anonimo ha detto...

lo sapete che John Ford dopo aver visto uno dei film di Leone (non so quale, credo, c' era una volta il west), gli inviò un libro con una dedica...? La dedica era molto semplice c' era scritto: "You Are Better Than Me." con la firma... Leone quando la lesse si mise a piangere. Lo hanno fatto vedere l' altro ieri in Tv... Pure il libro!!!!

P.S: Ma non vi sentite in colpa a vedere film in cui gli indiani sono i cattivi? Io ci ho provato con Rio Bravo, ma alla fine mi sentivo una merda...


gparker ha detto...

No è il mito, l'epica, anche se storicamente inguisto e sbagliato. Il mito travalica tutto. Mi dovrei sentire in colpa pure a guardare i documentari di Leni Riefenstal o i film di Sergej M. Eisenstein?


Anonimo ha detto...

si.


gparker ha detto...

Non esiste. Li guardo e ne godo, e pure tanto. Sciopero! è bellissimo e altrettanto meraviglioso è Olimpia. E prega che Vale non passi di qui se no si scatena pure lui....


gparker ha detto...

Il cinema non è mai politico. Anche quando lo vuole essere.


Anonimo ha detto...

ma va? E questa chi l' ha detta, n' artra vorta Truffaut?

P.S: Per quanto mi riguarda potete scatenarvi tutti e due...


gparker ha detto...

No. Farina del mio sacco.


Anonimo ha detto...

beh sembrava truffaut, lo imiti bene.... Cmq sugli indiani e i cow boy scherzavo... Cioè, personalmente quando ho visto Rio Bravo non ho potuto fare a meno di pensare a come fosse possibile che la gente di quell' epoca riuscisse ad esaltarsi vedendo massacrare degli indiani, che erano fatti pure passare per cattivi... Però era un altra epoca e ovviamente era un mio viaggio personale... Per quanto riguarda quello che hai detto sul cinema "politico", non mi sento di essere d' accordo con te... Credo che un film non possa essere INTERAMENTE politico se vuoi... Ma negare che esistano film con una componente politica, lo ritengo sbagliato...

P.S. Mi scuso per il tono provocatorio dei miei commenti, ammetto che quando ho letto che dovevo avere paura sennò vi "scatenavate" contro di me mi sono fomentato.... Mi spiace (del resto sono il comandante delle truppe d' assalto di questo blog, ma sono stato indisciplinato nei confronti di un mio superiore, mi perdoni generale, ogni punizione che mi vorrà assegnare sarà ben accetta...)....


gparker ha detto...

E' chiaro che se è politico si vede, ma questo non incide minimamente nel bilancio sul film. Il politico è solo il genere, come fantascienza, western....


Anonimo ha detto...

chi ha mai detto che il genere di un film incide sul suo bilancio..... Lo dici a me??? Ma se guardo il peggio trash fomentandomi come un bambino....

P.S. A proposito sto vedendo Sonatine... Ti dirò, a me il Kitano "poliziesco o mafioso", non piace... Inoltre non riesco a togliermi l' idea che questi film sono recitati malissimo, dalla testa... Certo io non conosco bene Kitano...


gparker ha detto...

Sei tu che hai detto di vergognarti.


Anonimo ha detto...

basta, basta... sembra che ti ho detto che devi fare penitenza perchè hai visto ombre rosse... Non volevo assolutamente dire questo... Lo riformulo: Ombre Rosse è sicuramente un film importante e tutto quello che cavolo ti pare, tuttavia IO vedendo film sullo stesso genere non ho potuto fare a meno di pensare al fatto che stavo guardando film molto famosi, in cui la figura degli indiani veniva utilizzata in una maniera che non corrispondeva molto con la realtà.... Sicuramente questo non è stato fatto per fini politici o per strumentalizzazioni di vario genere, ma perchè molto probabilmente erano i gusti dell' epoca... Gusti che con il tempo sono mutati tralaltro... Va bene così? (ma hai letto il commento in cui ho scritto che scherzavo cavolo???? io non potrei legggere romanzi sull' inquisizione se la pensassi a quel modo...)


gparker ha detto...

E non hai mai visto Nascita di una Nazione di D.w. Griffith, praticamente il primo vero film della storia del cinema, una pietra miliare, un film fondamentale, e la tesi del film è che il Ku Klux Klan ha salvato l'America...


Anonimo ha detto...

ma pensa un po....

Visto Sonatine, non è affatto male... il finale è un omaggio a scarface al contrario o sbaglio???


gparker ha detto...

Non so. E' l'unico che mi manca di Kitano.


dario ha detto...

Sono finito qua perché ho appena visto Ombre rosse, e leggendo i commenti vorrei dire due cose:

1) a me sembra che questo sia uno di quei film in cui gli indiani siano cattivi per "contratto", ma di fatto non sono spregevoli o malvagi, anche perché sono pure funzioni narrative (ovvero "coloro che assaltano la diligenza": sono inquadrati sempre di lontano e non dicono una battuta una). I veri malvagi sono bianchi, vedi il banchiere, le bacchettone all'inizio e soprattutto i tre fratelli banditi che hanno ucciso il padre di John Wayne. Non per rivalutare il pensiero di Ford sugli indiani, intendiamoci, ma almeno qua mi pare che i cattivi non siano davvero loro.

2) Io con sta storia dei film che non sono politici ci andrei cauto. Voglio dire: se mi dici che il valore di un film non dipende dall'orientamento e dal "messaggio" siamo d'accordo, ma questo è sempre stato valido, e per qualsiasi forma d'arte. Se però spingi un po' più a fondo a sostenere questa tesi mi pare che tu possa arrivare a fare l'errore opposto del contenutismo, e cioè il formalismo. Che come visione critica anche quella inizia a puzzare di rigidità. Quindi direi che ogni film è politico sempre, e fino in fondo, raffigurando infatti una visione di mondo sia sociale che filosofica, quindi agendo in qualche modo sulle menti di chi lo guarda. Che poi questa visione, questo valore politico non esaurisca il valore del film ok, che non vada moralmente accettata o rifiutata ok, ma bisogna tenerne assolutamente conto, perché se no si arriva a negarla o minimizzarla, a tappargli la bocca insomma.

Poi boh, fa anche tanto postmoderno, che palle! :D


dario ha detto...

Ok, ok, mi rendo conto di avere esagerato. Haha..


gparker ha detto...

1) diciamo che appartiene all'era degli "indiani cattivi" che non prevede solo la figura malvagia degli indiani ma anche un certo tipo di temi che spaziano dalla figura dell'eroe a quella della conquista degli spazi

2) Il cinema non è mai politico, di questo ne sono convinto.
Quando mi dici che invece ogni film è politico intendi "politico" in un'altra accezione, cioè come rappresentativo di una visione di mondo. In quel caso posso essere daccordo.
Ma se intendiamo politico come politicizzato, fazioso, interprete di determinati valori che sono esclusivi di una parte politica, allora un film, un vero film non è mai politico. Lo sono solo i film peggiori.


dario ha detto...

Vabbè però scusa però così non vale. In questo modo tu vedi l'affiliazione politica o ideologica come un qualcosa di necessariamente chiuso alle sfumature, dogmatico e intransigente. E, certo, così hai ragione, ma così hai ragione non solo sui film, ma anche sulle persone! :D

La mia accezione di "politico" era comprensiva delle due cose, perché anche l'ideologia o la fazione politica è una visione di mondo. Poi, ovviamente, si tratta di ammorbidire i dogmi, se no si è soltanto degli imbecilli irregimentati. Quindi anche in senso più stretto secondo me ogni film (bello o brutto) è politico, certo quello bello è politico e non politicizzato, ma secondo me c'è differenza rispetto a dire che nessun film è politico fino in fondo. Come ti dicevo, nel modo in cui tu metti la cosa ci stanno diversi appigli al disimpegno che fanno molto "fine novecento"; immagino non siano voluti, ma ci sono. O magari sono voluti, dimmi tu.
Spero sia chiaro che con questo non voglio fare questioni di lana caprina, però, giusto per citare, le parole sono importanti.


gparker ha detto...

Sicuramente la parola politico ha il significato che dici tu. Tuttavia esiste anche la prassi e nella prassi per film politico si intende film politicizzato. Io lo dicevo in questo senso.

Come dicevo invece se facciamo un discorso di visione di mondo come organizzazione di forze, sistemi di valore e visione dell'uomo inserito nella società allora si, ogni film ha una sua visione e un suo valore politico. Sempre. Anzi diciamo quasi sempre, ci sono dei film che veramente non lo hanno anche a cercarlo con il lanternino.

Però il discorso che si faceva era sugli ideali politici, cioè proprio quell'affiliazione che tu (giustamente) definisci ideologica.


dario ha detto...

Bene, a questo punto possono solo parlare le pistole. :D

Haha, no no, ok, son d'accordo su quasi tutto. Però non so, a me pare che Sciopero o i vari Ken Loach siano politici anche in senso ideologico forte, e non direi che questo vada a discapito del film, o che sia, come dire, una forza che rema contro. E dove i film politicamente schierati falliscono non è nella ideologia, ma nella rigidità. O forse quello che intendi è proprio che l'ideologia è rigida per antonomasia? Forse è vero. E allora Sciopero?


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