Ben 5 anni dopo Robert Wise dirigerà West Side Story eppure già sembra stia facendo le prove generali in questo Lassù Qualcuno Mi Ama, le architetture, i tetti, i palazzi, le scale antincendio che fanno da cornice al film ma soprattutto alle fughe del protagonista, sembrano già pronte per un musical, le inquadrature e la fotografia poi sono perfette, si rimpiange davvero quasi la musica.
Per il resto la biografia di Rocky Graziano è decisamente sui generis, nel senso che lo stesso Graziano è accreditato tra gli scenggiatori, ma con tutta probabilità questo è fatto per poter poi mettere all'inizio del film quella frase che recità "E' tutto vero" con la firma di Rocky, cmq non si è risparmiato il povero pugile, si è massacrato più di quanto avrebbe fatto chiunque altro. Il ritratto che ne esce è di un violento criminale che capisce che con la boxe può fare più soldi e si dà a quello.
Non c'è traccia di allenamento, fatica, punizione e redenzione, solo una sequenza di eventi fortuiti che incredibilmente lo portano al successo e fuori dalla galera. Decisamente non è un film sullo sport nè un film su un uomo, più che altro si può dire un film sulla casualità della vita e il trionfo dell'amore (un film americano sul trionfo dell'amore, che strano!).
Come è prevedibile la parte migliore è riservata al rapporto con la moglie, la solita figura di angelo del focolare, sempre vicina al marito, sempre pronta a capirlo nelle sue crisi e stargli vicino quando è il momento.
Tutto decisamente stucchevole non fosse per l'agile regia di Wise.
Ma esiste un film biografico decente?
Per il resto la biografia di Rocky Graziano è decisamente sui generis, nel senso che lo stesso Graziano è accreditato tra gli scenggiatori, ma con tutta probabilità questo è fatto per poter poi mettere all'inizio del film quella frase che recità "E' tutto vero" con la firma di Rocky, cmq non si è risparmiato il povero pugile, si è massacrato più di quanto avrebbe fatto chiunque altro. Il ritratto che ne esce è di un violento criminale che capisce che con la boxe può fare più soldi e si dà a quello.
Non c'è traccia di allenamento, fatica, punizione e redenzione, solo una sequenza di eventi fortuiti che incredibilmente lo portano al successo e fuori dalla galera. Decisamente non è un film sullo sport nè un film su un uomo, più che altro si può dire un film sulla casualità della vita e il trionfo dell'amore (un film americano sul trionfo dell'amore, che strano!).
Come è prevedibile la parte migliore è riservata al rapporto con la moglie, la solita figura di angelo del focolare, sempre vicina al marito, sempre pronta a capirlo nelle sue crisi e stargli vicino quando è il momento.
Tutto decisamente stucchevole non fosse per l'agile regia di Wise.
Ma esiste un film biografico decente?
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