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13.2.06

L'insuccesso (parziale) di Bubble

Bubble è il nuovo film di Steven Soderberg, che molte polemiche aveva suscitato al momento dell'annuncio della sua distribuzione perchè l'autore stesso aveva voluto che questa avvennisse contemporaneamente in sala, in DVD e su quante altre modalità di distribuzione siano possibili. Soderberg aveva commentato: "Tanto negli ultimi anni qualsiasi film è uscito in contemporanea in sala e in DVD. Almeno così è legale".
In sala Bubble è stato un flop clamoroso, ma non c'è da meravigliarsi, non tanto per il fatto della curiosa distribuzione ma più che altro per il fatto che la casa che l'ha distribuito, la 2929, non ha fatto promozione quasi per nulla, il film non è certo un blockbuster, è più un film sperimentale, e poi molti cinema si sono rifiutati di proiettarlo perchè contrari all'eliminazione della finestra tra proiezione in sala e vendita in DVD.
Con tutti questi presupposti qualsiasi film avrebbe incassato poco (il film però è anche costato poco, dunque l'operazione si rivelerà vincente se il saldo finale sarà in attivo). Dunque non c'è da stupirsi di questo risultato, assolutamente e non c'è da dire che è stato tutto inutile.
Soderberg (che io non stimo per nulla come regista) ha mostrato che esiste una maniera diversa di distribuire i film e forse anche di intendere il prodotto filmico, più come film appunto che come opera da cinema. Una dimostrazione efficace che può dare seguito a nuove idee.
Soderberg si è limitato a distribuire il film in contemporanea su più formati ma questo è il livello più banale di un nuovo tipo di distribuzione, nuove idee sono bene accette a partire da questa base. Sono un grande amante della sala e vado spesso a vedere film che possiedo in DVD nelle sale perchè voglio vederli nei cinema, ma mi rendo conto che l'attenzione deve rimanere sempre sul prodotto e non sul supporto. Amo i DVD ma non disdegno le cassette anche se di cattiva qualità, perchè è il film che conta non come si vede. Quest'operazione di Soderberg riporta al centro di tutto l'esperienza di fruizione di un film come di un'opera che trascende i supporti che la veicolano e che dunque non deve temerli. Non posso che essere daccordo e non mi preoccupo di cose come il fallimento delle sale, la fine dei cinema ecc. ecc. So che non avverrà. Al massimo le sale si ridurranno e non proietteranno solo blockbuster, anzi, secondo me se proprio ci deve essere selezione le sale continueranno a fare film per appassionati, il pubblico dei blockbuster sarà quello che migrerà in via definitiva sui altri supporti più comodi.

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