Segnalatomi come uno dei migliori spaghetti western di sempre Vamos A Matar, Compañeros mi ha abbstanza deluso. Mi è sembrato più che altro il solito western all'italiana, anche ben fatto, recitato e musicato, ma nulla in più della media.
Corbucci è un professionista dell'azione, questo è innegabile e alcune figure (come lo svedese, non il Vasco) sono anche interessanti, ma è tutto veramente troppo tipico. Anche il tentativo di superare le normali dinamiche western per arrivare ad un cinema di genere che sia insieme anche qualcosa di più profondo, utilizzando maschere e stilemi per dire qualcosa di diverso (in questo caso la nascita di una coscienza sociale) sembra perdersi in mille banali ovvietà.
Detto questo non possono però non essere apprezzate le mille idee di cui è cosparso il film nè le ottime prove di recitazione e non può non venire un magone nel vedere tanta indubbia professionalità nel nostro cinema si derie B anni '60/'70 che passando da una produzione prettamente western a una prettamente poliziesca utilizzando spesso i medesimi attori (Tomas Milian) per molti versi sembrava scimmiottare l'evoluzione del sistema dei generi americano, anch'esso passato per le medesime fasi. Una dimensione industriale che accanto a tante porcate a visto emergere molti ottimi film e molte collaborazioni interessanti (su tutte l'ascesa di Klaus Kinski e la nascita di Clint Eastwood).
Corbucci è un professionista dell'azione, questo è innegabile e alcune figure (come lo svedese, non il Vasco) sono anche interessanti, ma è tutto veramente troppo tipico. Anche il tentativo di superare le normali dinamiche western per arrivare ad un cinema di genere che sia insieme anche qualcosa di più profondo, utilizzando maschere e stilemi per dire qualcosa di diverso (in questo caso la nascita di una coscienza sociale) sembra perdersi in mille banali ovvietà.
Detto questo non possono però non essere apprezzate le mille idee di cui è cosparso il film nè le ottime prove di recitazione e non può non venire un magone nel vedere tanta indubbia professionalità nel nostro cinema si derie B anni '60/'70 che passando da una produzione prettamente western a una prettamente poliziesca utilizzando spesso i medesimi attori (Tomas Milian) per molti versi sembrava scimmiottare l'evoluzione del sistema dei generi americano, anch'esso passato per le medesime fasi. Una dimensione industriale che accanto a tante porcate a visto emergere molti ottimi film e molte collaborazioni interessanti (su tutte l'ascesa di Klaus Kinski e la nascita di Clint Eastwood).
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