Lo stato in cui si trova ora MySpace è una situazione abbastanza paradigmatica della rete. Per chi non lo sapesse MySpace.com è uno dei siti più visitati in assoluto, secondo per numero di pagine viste unicamente a Yahoo!. Talmente potente, importante e con ampie prospettive da aver suscitato l'interesse di Rupert Murdoch che l'ha recentemente acquistato.
MySpace offre piccoli spazi su internet in stile blog, ma con una forte componente sociale, ogni membro di MySpace ha una sua pagina in cui mette i propri interessi, foto, video, post, e link ad amici, partner ecc. ecc. E' uno spazio in rete che parla di te, facile da fare, editare e linkare agli altri.
In America ha un successo pazzesco e nel resto del mondo pure non scherza. Diciamo che gli si può applicare quello che dice Gianluca Neri quando sostiene che i blog non esistono, sono i nostri siti personali che chiamiamo con un altro nome. Così è MySpace.
Ora MySpace si trova con una base utenti immensa (per lo più femminile) ma non pagante (è tutto gratuito il servizio) e deve trovare assolutamente il modo di fare soldi. La pubblicità contestuale sarebbe il modo più semplice ma anche il più banale e forse meno redditizio di sfruttare una così ampia disponibilità di esposizione ad un pubblico nella fascia d'età cruciale per gli acquisti (20-35).
Si è discusso anche sul NYTimes su quali possano essere le soluzioni (più che altro di marketing) ad un problema come questo e non è facile.
Proprio qui sta la componente paradigmatica poichè una sovraesposizione pubblicitaria farebbe scappare gli utenti, servizi ulteriori a pagamento non sarebbero uno sfruttamento ottimale, organizzazione e pubblicizzazione di eventi mediatici come fossero utenti mySpace non farebbero che scoraggiare l'utenza.
MySpace offre piccoli spazi su internet in stile blog, ma con una forte componente sociale, ogni membro di MySpace ha una sua pagina in cui mette i propri interessi, foto, video, post, e link ad amici, partner ecc. ecc. E' uno spazio in rete che parla di te, facile da fare, editare e linkare agli altri.
In America ha un successo pazzesco e nel resto del mondo pure non scherza. Diciamo che gli si può applicare quello che dice Gianluca Neri quando sostiene che i blog non esistono, sono i nostri siti personali che chiamiamo con un altro nome. Così è MySpace.
Ora MySpace si trova con una base utenti immensa (per lo più femminile) ma non pagante (è tutto gratuito il servizio) e deve trovare assolutamente il modo di fare soldi. La pubblicità contestuale sarebbe il modo più semplice ma anche il più banale e forse meno redditizio di sfruttare una così ampia disponibilità di esposizione ad un pubblico nella fascia d'età cruciale per gli acquisti (20-35).
Si è discusso anche sul NYTimes su quali possano essere le soluzioni (più che altro di marketing) ad un problema come questo e non è facile.
Proprio qui sta la componente paradigmatica poichè una sovraesposizione pubblicitaria farebbe scappare gli utenti, servizi ulteriori a pagamento non sarebbero uno sfruttamento ottimale, organizzazione e pubblicizzazione di eventi mediatici come fossero utenti mySpace non farebbero che scoraggiare l'utenza.
5 commenti:
Non sono assolutamente d'accordo con quanto dice Gianluca Neri. I blog esistono eccome. Non sono le nostre paginette personali con un altro nome. Chi gestisce un blog, come te, ha qualcosa da dire. Non ha bisogno di essere visto da qualcuno, di crearsi squallide amicizie fasulle. MySpace è una cagata di servizio che ha attirato l'attenzione di Murdoch per il numero di visite giornaliere. Non di certo per la qualità del "servizio".
Neanche io sono daccordo con Gianluca Neri per quanto riguarda quella definizione, tuttavia va detto che molti blog non dicono nulla e sono al pari delle pagine di MySpace e alcune di queste sono valide, cioè nell'ottica "neriana" i blog sono l'evoluzione delle nostre pagine personali e quelli più interessanti sono l'evoluzione delle pagine personali più interessanti.
Poi secondo me la categoria dei blog esiste se non altro per motivi tecnici, perchè è un modo ben preciso di mettere online i propri pensieri o racconti che prevede delle costanti, come permalink e commenti per essere definito tale.
www.myspace.com/zenima
E' uno space bellissimo e di altissimo profilo.
MySpace non è il futuro, ma il presente della musica: finalmente uno spazio dove le bands possono entrare davvero in contatto con potenziali fans senza il filtro dei media o degli uffici promozione delle case discografiche.
Esemplare il caso dei Belladonna, band rocknoir romana che è di gran lunga la band italiana più ascoltata su MySpace nonostante non abbia il supporto di nessuna etichetta o produttore italiano (www.myspace.com/wwwbelladonnatv)
Trovo anche io che lo space di Zenima sia favoloso. E' l'Artista femminile Italiana piu' cliccata e apprezzata e i suoi ADD sono puliti, non contengono cioe' spam..: filo-satanisti, hot-girls e quant'altro si puo' trovare in altri space che vantano cifre impressionanti ma che raccolgono tutto, anche la feccia della Community... e cosi' e' facile arrivare a fare colpo con i numeri... a discapito della qualita' del bacino di utenza. Lo Space di Zenima e' molto diverso, e' altamente selettivo. E questo le fa onore.
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