Ormai quasi tutti i principali serial televisivi sono in vendita online, ultimo in ordine di tempo è 24 che sarà venduto su Myspace, e poco manca a che altri programmi televisivi (quelli che meglio si possono adattare) vengano trasferiti su internet. E intanto noi rimaniamo indietro.
Non solo in Italia non esiste un videostore serio (Rosso Alice non lo conto), ma non c'è nemmeno una sezione di iTunes in grado di vendere film, video o corti.
Il problema principale che causa l'assenza di una vendita di video via internet che non sia la fruizione in diretta (cioè in streaming e non in download) delle immagini del Grande Fratello, è che non c'è nessun programma o serial italiano di successo presso il medesimo pubblico che usa internet. Solo il Grande Fratello è in grado di catalizzare il pubblico più giovane davanti alla televisione e non a caso è distribuito in rete, il resto è fruito da una fascia d'età decisamente più alta alla quale non interessa la possibilità del download in rete. Così accade che un medium (la televisione) che per la sua storia e la sua evoluzione è ora caratterizzato da contenuti destinati ad un pubblico anziano frena l'evoluzione di un altro medium (video via internet) che dovrebbe favorire un pubblico più giovanile.
L'unica speranza è che mancando la possibilità del riciclo di contenuti televisivi da noi si sviluppi prima un sistema di produzione autonomo di video per la rete.
Non solo in Italia non esiste un videostore serio (Rosso Alice non lo conto), ma non c'è nemmeno una sezione di iTunes in grado di vendere film, video o corti.
Il problema principale che causa l'assenza di una vendita di video via internet che non sia la fruizione in diretta (cioè in streaming e non in download) delle immagini del Grande Fratello, è che non c'è nessun programma o serial italiano di successo presso il medesimo pubblico che usa internet. Solo il Grande Fratello è in grado di catalizzare il pubblico più giovane davanti alla televisione e non a caso è distribuito in rete, il resto è fruito da una fascia d'età decisamente più alta alla quale non interessa la possibilità del download in rete. Così accade che un medium (la televisione) che per la sua storia e la sua evoluzione è ora caratterizzato da contenuti destinati ad un pubblico anziano frena l'evoluzione di un altro medium (video via internet) che dovrebbe favorire un pubblico più giovanile.
L'unica speranza è che mancando la possibilità del riciclo di contenuti televisivi da noi si sviluppi prima un sistema di produzione autonomo di video per la rete.
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