Non mi occupo spesso del giornalismo online, ma in questo caso ci sono un paio di notizie degne di nota. Nel giro di 24 ore infatti è arrivata la notiza che il Times pubblicherà i servizi dei suoi corrispondenti dall'estero prima sul sito e poi il giorno dopo sull'edizione cartacea e poi quella che la BBC (che è molto molto attiva nel reparto news online) farà partire un Most Popular Now, cioè un parte del sito organizzata più o meno come Digg, cioè con una classifica degli articoli in base alle preferenze espresse dai lettori, una cosa tipica del web 2.0.
Per il Times la svolta è pazzesca, cioè per la prima volta un colosso editoriale del vecchio mondo (quello della carta) decide di dare la priorità alla sua versione online, anzi per dirla senza entusiasmi prende la decisione più razionale che c'è: dato che i servizi dall'estero arrivano in orari improbabili e sono meno legati alla stretta attualità sono decisamente più adatti ad andare prima sulla versione online. Sarebbe stato completamente un'altra cosa se avessero deciso di pubblicare online i propri servizi di attualità interna sia chiaro. Ma è sempre qualcosa.
La decisione della BBC invece è proprio un segno di modernità della dirigenza e di vivacità editoriale. Hanno capito quali dei servizi tipici del web 2.0 (cioè della modernità della rete) sono effettivamente utili e non solo una moda passeggera e l'hanno integrato senza problemi. Da ora quindi sul sito della BBC esiste effettivamente una forte componente interattiva. In Italia la cosa più simile a cui riesco a pensare da parte di un colosso delle news è il settore "Scelti Da Voi" nel Media Player del Corriere.it, doveci sono i video più visti dagli utenti. Il che è tutto dire.
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