E' stata pronunciata oggi la sentenza finale del caso RIAA contro Morpheus, una delle molteplici cause che erano pendenti tra la società degli editori discografici americani e i software e i network di P2P.
La sentenza finale è stata di condanna per Streamcast, società proprietaria di Morpheus, accusato di responsabilità diretta nella violazione del diritto d'autore dei suoi utenti.
Ma la vera notizia è un'altra, cioè che Limewire, in un atto senza precedenti, è partito all'attacco della RIAA denunciandola lui per concorrenza sleale. L'accusa sarebbe che la RIAA sta usando il potere i soldi e l'influenza di cui gode per creare una posizione di mercato favorevole a se stessa di fatto eliminando i concorrenti.
Tutto è scatenato dal fatto che l'RIAA è proprietaria di iMesh, software di condivisione file, e LimeWire sostiene che in più di un'ocassione abbiano tentato di trovare un accordo con l'RIAA (a testimoniarlo le mille regole e mille avvisi che tocca approvare al momento dell'installazione del software) ma il tassello fondamentale di quest'operazione di legalizzazione di LimeWire avrebbe previsto l'applicazione di filtri (filtri che cmq sono presenti) che con l'aiuto dell'RIAA sarebbero stati in grado di bloccare i file protetti da diritto d'autore, ma al momento di collaborare la RIAA ha preferito imporre la collaborazione con il suo iMesh.
La sentenza finale è stata di condanna per Streamcast, società proprietaria di Morpheus, accusato di responsabilità diretta nella violazione del diritto d'autore dei suoi utenti.
Ma la vera notizia è un'altra, cioè che Limewire, in un atto senza precedenti, è partito all'attacco della RIAA denunciandola lui per concorrenza sleale. L'accusa sarebbe che la RIAA sta usando il potere i soldi e l'influenza di cui gode per creare una posizione di mercato favorevole a se stessa di fatto eliminando i concorrenti.
Tutto è scatenato dal fatto che l'RIAA è proprietaria di iMesh, software di condivisione file, e LimeWire sostiene che in più di un'ocassione abbiano tentato di trovare un accordo con l'RIAA (a testimoniarlo le mille regole e mille avvisi che tocca approvare al momento dell'installazione del software) ma il tassello fondamentale di quest'operazione di legalizzazione di LimeWire avrebbe previsto l'applicazione di filtri (filtri che cmq sono presenti) che con l'aiuto dell'RIAA sarebbero stati in grado di bloccare i file protetti da diritto d'autore, ma al momento di collaborare la RIAA ha preferito imporre la collaborazione con il suo iMesh.
1 commento:
guarda che non mi spaventi anche se continui a fare post su quest argomento....ho un nuovo hard disk da 400 giga e certo non si riempirà da solo...ho anche sentito che dalla maxtor è in vendita il primo hard disk da un tetra....
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