Eccessivo, commediante, godereccio, camp, totalmente amorale e con un animo infondo melodrammatico. E' l'Almodovar degli esordi, abile nello scrivere ma molto meno nel dirigere (migliora decisamente in ogni film).
L'universo è sempre quello della Madrid della movida che esce dalla dittatura e scopre la libertà, un mondo, quello almodovariano, fatto di cultura pop penetrante, di luci al neon e sottofondi musicali da 4 soldi improvvisamente irrompono a sottolineare dialoghi che sembrano usciti da una fiction di quart'ordine. Un mondo pieno di coincidenze incredibili, dove il destino ci va giù pesante. Un mondo irreale ma di cui lui ha un'idea precisissima, anzi forse sarebbe meglio dire una visione. Bambini con poteri telecinetici di cui le persone sembrano non stupirsi nemmeno troppo. La ragazza della porta accanto fa la prostituta e il dentista è un pedofilo a cui una madre amorevole (e non sono ironico) vende un figlio per farlo stare meglio.
Che ho fatto io per meritare questo!? è una commedia molto divertente dove Chus Lampreave come spesso accade, duetta con una splendida Carmen Maura, ma che sembra prodotto in un frullatore. Non c'è una narrazione classica, non c'è un equilibrio che si rompe e si ricompone, c'è la narrazione della quotidianità di passione o negata passione di una donna sposata con un tassista e con due figli e una suocera carico. Una storia di solidarietà femminile e resistenza ai maschi come spesso accadrà in Almodovar.
Ma se fino a tre quarti il film si trascina divertendo con qualche riserva il colpo di coda finale che sposta tutto sul melodramma rivela la grande dote di Pedro. Quella di un narratore come ce ne sono pochi, di saper mostrare sentimenti e desideri di voler suggerire e non imporre e di riuscire incredibilmente a commuovere e impressionare anche solo con un'inquadratura dei palazzi dei quartieri poveri di Madrid. Un occhio non tanto estetico (quello arriverà) ma empatico come non se ne sono forse mai visti, in grado di rivaleggiare con quello decisamente più raffinato di Michael Powell.
Possibile che all'uscita di Volver nessuno ha fatto notare che quel film parte da dove questo finisce? Da una casalinga sposata ad un maschio della peggior specie che viene fatto fuori domesticamente.
L'universo è sempre quello della Madrid della movida che esce dalla dittatura e scopre la libertà, un mondo, quello almodovariano, fatto di cultura pop penetrante, di luci al neon e sottofondi musicali da 4 soldi improvvisamente irrompono a sottolineare dialoghi che sembrano usciti da una fiction di quart'ordine. Un mondo pieno di coincidenze incredibili, dove il destino ci va giù pesante. Un mondo irreale ma di cui lui ha un'idea precisissima, anzi forse sarebbe meglio dire una visione. Bambini con poteri telecinetici di cui le persone sembrano non stupirsi nemmeno troppo. La ragazza della porta accanto fa la prostituta e il dentista è un pedofilo a cui una madre amorevole (e non sono ironico) vende un figlio per farlo stare meglio.
Che ho fatto io per meritare questo!? è una commedia molto divertente dove Chus Lampreave come spesso accade, duetta con una splendida Carmen Maura, ma che sembra prodotto in un frullatore. Non c'è una narrazione classica, non c'è un equilibrio che si rompe e si ricompone, c'è la narrazione della quotidianità di passione o negata passione di una donna sposata con un tassista e con due figli e una suocera carico. Una storia di solidarietà femminile e resistenza ai maschi come spesso accadrà in Almodovar.
Ma se fino a tre quarti il film si trascina divertendo con qualche riserva il colpo di coda finale che sposta tutto sul melodramma rivela la grande dote di Pedro. Quella di un narratore come ce ne sono pochi, di saper mostrare sentimenti e desideri di voler suggerire e non imporre e di riuscire incredibilmente a commuovere e impressionare anche solo con un'inquadratura dei palazzi dei quartieri poveri di Madrid. Un occhio non tanto estetico (quello arriverà) ma empatico come non se ne sono forse mai visti, in grado di rivaleggiare con quello decisamente più raffinato di Michael Powell.
Possibile che all'uscita di Volver nessuno ha fatto notare che quel film parte da dove questo finisce? Da una casalinga sposata ad un maschio della peggior specie che viene fatto fuori domesticamente.
3 commenti:
Ma che foto hai messo al centro... Questo blog lo leggono anche i bambini!
Attendo una lettera dal MOIGE.
io me ne sono accorta....ma n sono un critico...purtroppo-......
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