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15.12.06

La Guerra Di Mario (2005)
di Antonio Capuano

Piccolo caso cinematografico italiano del 2005 La Guerra Di Mario me lo ero perso (come tutte le cose interessanti del resto!) e finalmente lo recupero, carico di aspettative e di commenti recensioni e anticipazioni.
Fortunatamente non è un film dove la trama (nel senso di intreccio) conta più di tanto. E' un film decisamente moderno (non nel senso di "un film dei nostri tempi", ma nel senso di "cinema moderno" contrapposto a "cinema classico") che vede l'azione funzionale ai personaggi e non viceversa. E mi sembra un esempio lampante di come spesso (ma solo nei migliori casi!) l'arte trascenda le intenzioni dell'autore, di come spesso un film riesca a prendere direzioni imprevedibili, anche autonome, oltre ogni volontà particolare, anche (come ho già detto) oltre quella dell'autore stesso. Antonio Capuano, che non ha solo diretto ma anche scritto (e benissimo) il film, ha sostenuto (come ho letto in giro da più d'una fonte) che questo suo film è contro la pedagogia (riassumo banalizzando un discorso ben più complesso) che rifiuta le belle inquadrature e la bella fotografia per concentrarsi su quello che le immagini mostrano.
Eppure è tutto il contrario.
La Guerra Di Mario è fotografato in maniera bella e intelligente (senza protagonismi stupidi ma con personalità) dal grande Luca Bigazzi e non propugna nessuna tesi particolare. La bellezza del film sta nell'incredibile equilibrio che è capace di creare nel narrare una storia dove è impossibile stabilire chi abbia torto e chi ragione. E' una storia narrata con forte modernità ma anche con grande classicità narrativa. C'è il montaggio sconnesso e c'è il taglio documentaristico tipici del cinema moderno e ci sono inquadraturre ravvicinate, iperboli acustiche, trucchi visivi e alcuni personaggi paradossali fortemente stigmatizzati (i genitori di Mario) che sono artifici tipici di una narrazione classica.
Capuano ha uno stile tutto suo, forte e arrogante, con il quale centra perfettamente il punto, concedendosi forse (ma questo è anche il mio gusto personale) qualche velleità poetica di troppo, tuttavia alla fine riesce a raccontare con incredibile distacco e altrettanta incredibile partecipazione alcuni giorni nella vita di Mario, bambino proveniente dalle peggiori borgate campane dato in affidamento temporaneo ad una donna borghese che si dà anima e corpo alla cura e all'amore di questo bambino nella speranza di ottenere l'affidamento.
Certo guardando questa storia di un bambino non amato dai propri genitori, inquieto, che passa i suoi giorni tra una malefatta e l'altra, guardando le sequenze di corsa liberatoria e di colloquio con la psicologa è proprio difficile non pensare a I 400 Colpi. Ma se pure è evidente il debito con il fim di Truffaut, mi sembra necessario andare oltre queste similitudini. Perchè La Guerra di Mario al di là di tutto riesce a fare quello che fanno solo i migliori film: pone moltissime domande senza dare risposte (al contrario di quello che poi fa Capuano di persona) e mostra una realtà vera e complessa attraverso il filtro della narrazione.
Si. Era veramente un bel film e me lo sono perso quando era al cinema.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

io sono tra i pochi che l'ha beccato al cinema.
condivido in pieno il tuo giudizio e mi ha molto toccato questo film.
non è perfetto ma è decisamente il miglior film italiano del 2005.
che peccato che sia passato quasi inosservato...
in fondo c'è tutto quello che metà dei film italiani che vengono fatti vorrebbero essere ma non sono.


gparker ha detto...

Esatto è proprio così. Riesce a fare quello che tutti gli altri si propongono senza riuscirci.


Mariolone ha detto...

non condivido,secondo me il miglior film italiano dl 2005 è stato quello di Costantino &co......per nessun altro film in italia hanno dovuto mobilitare la forza pubblica....questo secondo me è il vero indice di successo e qualità di una produzine....la forza pubblica impiegata...come per il matrimonio di totti


Anonimo ha detto...

Io non so se sia o meno il miglior film italiano del 2005. A me sono piaciuti molto "Sangue- La morte non esiste" di Libero De Rienzo e "Fuori Vena" di Tekla Taidelli....

comunque in una rassegna che curo per un piccolo cinema della provincia milanese ho deciso di metterlo in programma, perchè mi sono accorto che un sacco di gente non l'ha ancora visto (e magari mai lo vedrà).


gparker ha detto...

Purtroppo non abbiamo gli stessi gusti io Fuori Vena e Sangue li ho proprio mal sopportati. Non sono proprio daccordo con questo cinema, per quanto mi riguarda sono tra le cose peggiori.

Mariolone: Troppo Belli è stato un signor evento. Raramente capita di vedere film dove sai che tutto sarà fatto a tirar via. Sono oggetti strani, dove a lavorarci possono esserci i peggiori impiegati come i migliori nuovi talenti che non hanno altre possibilità d'espressione. Sono film che vale sempre la pena vedere: 1) per capire chi ci ha lavorato e se c'è stato qualcosa di strano o diverso dal solito 2) perchè sono film con valore filmico/artistico pari a zero. E vederli è sempre un'esperienza, indirettamente si impara tantissimo su cosa sia il cinema.


Mariolone ha detto...

purtroppo io non l'ho potuto vedere perchè faceo uno sbarramento fuori dal cinema..speravo fosse perchè c'erano dei metalmeccanici che voleano menare costantino e parenti...poi ho scoperto che dovevamo difenderlo dalle fan


Anonimo ha detto...

Dimmi che ne hai manganellata qualcuna, e che le ti ha insultato con il famoso accento di Roma Nord...


Mariolone ha detto...

no purtroppo no..siamo stati travolti nelle fasi iniziali della battaglia....e con la cosa fra le gambe ci siamo ritirati......


Mariolone ha detto...

coda.....


Anonimo ha detto...

LE orde di fan possono essere più feroci degli ultrà allo stadio...


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