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2.1.07

Il senso della messa in scena

Su Mediatrek si sottolinea correttamente una cosa che in pochi notano ma che anche secondo me è fondamentale: la mancanza di senso della messa in scena in molti spettacoli televisivi, nel particolare si parla della serata di capodanno e del ridicolo abbigliamento pesante di chi era in scena. L'esibizione non è realtà è finzione, è spettacolarizzazione è comunicazione di significati che dovrebbero andare oltre la contignenza fisica.
E’ come se, per dire, Paul McCartney, quando ha suonato a Mosca, fosse
andato in scena con il capotto, o come se gli U2 quando fanno una serata in
una città fredda suonino con le sciarpe e i copriorecchie. L’assoluta mancanza
di rispetto per i telespettatori fa il paio con l’assoluta mancanza di
credibilità in termini di spettacolo.
...
Ma mi piace sottolineare, senza alcuna ironia, che una vecchia volpe dello
spettacolo, Little Tony, ha dimostrato molto più rispetto per se
stesso, per lo spettacolo e per gli spettatori, ed è salito in scena
senza cappotti, sciarpe e piumini.

9 commenti:

gparker ha detto...

In effetti hai ragione quando dici che mancano delle divulgazioni un po' più serie in campo cinematografico, anche perchè è un campo dove chiunque crede di poter parlare (me compreso) dove manca quasi del tutto l'idea di complessità della materia.
Cioè nessuno si arroga il diritto di poter parlare di pittura avendo visto un po' di quadri, tantomeno di architettura avendo visto qualche palazzo. Per il cinema (come per la musica) invece accade. Probabilmente perchè sono arti commerciali e di massa, il che vuol dire che comprendono prodotti per tutte le fasce di utenza anche e soprattutto i prodotti semplici ammantati di facili valori artistici, che servono a convincere i loro fruitori di essere di fronte ad opere d'arte quando invece sono banali riproposizioni di stereotipi artistici da immaginario collettivo.

Io non me la sento proprio di fare dei post didascalici, anche perchè non saprei dire quali siano le cose meno padroneggiate dalla moltitudine e quali soprattutto siano padroneggiate da me. Spesso penso di conoscere un ambito o un concetto e poi mi rendo conto che ne ho solo scalfito la superficie e sotto c'è un mondo.

Per quanto riguarda il tuo interrogativo specifico però ho una risposta. Il punto è che non credo sia ben chiaro a tutti quale sia esattamente il ruolo del regista, solitamente lo si immagina come colui che decide le inquadrature e lo svolgimento di ogni singola scena, cosa in parte vera e in parte falsa. In realtà il regista (in linea di massima) non fa niente ma decide tutto, è il responsabile ultimo di ogni dettaglio del film pur non occupandosi materialmente di nulla (poi ci sono le eccezioni chiaramente). Diciamo che è come un generale, prende tutte le decisioni che contano (dove attaccare, come farlo, con quali tipi di armi, in quanti e con quali tempi) eppure non si mette a sparare nè dà materialmente l'ordine agli uomini. Supervisiona però di continuo e riceve i rapporti dei suoi tenenti. Truffaut in Effetto Notte diceva: "Un regista è un uomo che deve rispondere continuamente ad un'infinità di domande".

Insomma il premio per la regia è il premio per la messa in scena, per la miglior unione delle singole parti. Teoricamente lo dovrebbe meritare il film che meglio di tutti integra le varie parti (recitazione montaggio fotografia) o che la fa in maniera innovativa. Se pensi ad un film di Lynch o ad uno di Kubrick capisci che non sono tanto le singole parti a contare ma come sono state unite, se pensi ad uno di Bertolucci è il contrario. Mentre il premio per il miglior film è meno tecnico e tiene conto anche di altre variabili, film che magari non sono i più perfetti o innovativi ma che sono importanti nel loro complesso. Per esempio Million Dollar Baby è il tipico oscar per il miglior film. Tant'è che il premio lo ritira il produttore.


Anonimo ha detto...

ecco io invece ho dei problemi su produttore-produttore esecutivo.
e anche: ma il direttore del casting organizza tecnicamente il casting e basta o sceglie anche gli attori? (anche fosse così penso che i protagonisti siano scelti da regista e produttore no?).


Anonimo ha detto...

ah: buon anno a tutti!
soprattutto ai commentatori balordi, leggo volentieri anche voialtri...


gparker ha detto...

quello del produttore e produttore-esecutivo è un quesito difficilissimo del quale non ho la risposta sicura. Posso azzardare che c'è chi mette i soldi in qualità di studio (tipo Warner) e effettua un certo controllo sull'opera, magari più a monte, e poi chi per conto loro o di altri contribuenti minori materialmente si occupa dei compiti operativi del produttore del tipo: rimediare 40 nani per girare una determinata scena o trovare un gruppo di foche ammaestrate o anche semplicemente comprare i panini per la troupe o arrangiare le trasferte, prenotare gli hotel ecc. ecc.
Ma non sono sicuro.

Per l'altra domanda sempre seguendo la metafora militare il direttore del casting è un colonnello che ha sotto di sè altri uomini i quali materialmente organizzano e fanno mentre lui supervisiona tutta l'organizzazione (dove fare i casting,dove mettere gli annunci, in quali zone sarà più facile trovare le persone che cercano). Poi nei momenti decisivi intervengono regista e produttore (dipende poi dalle personalità di questi) tipo all'inizio per dare le linee generali (serve una donna grassa e bionda che abbia gli occhi azzurri e molto impacciata) e verso la fine delle selezioni quando sono state fatte le prime scremature. E chiaramente anche qui è indispensabile il ruolo di direttore del casting con la sua esperienza e professionalità che può dire ad un regista per esempio che un soggetto magari con l'apparenza perfetta per il ruolo ma con poca confidenza con la telecamera può migliorare molto (oppure no) con poco lavoro.


Mariolone ha detto...

se non ricordo male su ciak(tu ancora collabori con loro?) c'era una rubrichetta tenuta da nichetti che spiegava proprio queste cosa...me l'ha fatto venire in mente la diff tra produttore e prod esecutivo.
@l:pensavo di essere io l'unico commentatore balordo


gparker ha detto...

Per ora la collaborazione si è concretizzata in un solo caso, cmq sono sempre in contatto con loro.


Anonimo ha detto...

per balordo intendevo off topic: quindi un pò tutti. w off topic.
oddio ciak lo compravo alle medie (è stato un pò il mio cioè), e qualche numero anche dopo.
scopro adesso che non hanno nemmeno un sito ma solo una paginina statica su quello della mondadori.


gparker ha detto...

infatti questa cosa è incredibile.


Mariolone ha detto...

c'è da dire che il fumetto all'ultima pagina è da morire dalle risate


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