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31.8.05

Angel Heart - Ascensore Per L'Inferno (Angel Heart, 1987)
di Alan Parker

Alan Parker ce l'ha messa tutta, pure troppo. Ha costruito atmosfere, dark e infernali da subito, ha preso decisioni nette e autoriali. Da subito fa capire che De Niro è il diavolo e lo sottolinea facendo anche vedere come si scrive il nome (Louis Cypher), da subito fa intuire come finirà il film e da subito trascina il protagonista verso l'inferno e questo non fa che aumentare l'idea di un destino segnato e di un ineluttabile finale. Buono. Cura ogni inquadratura con perizia e gusto, i colori sempre coerenti, le luci sempre fioche e di taglio e la scenografia densa di particolari inquietanti. Bello. Cesella le psicologie di ogni personaggio con dovizia di particolari e istruisce per bene ogni attore (De Niro è divinamente misuratissimo e Mickey Rourke addirittura recita!). Bravo. Struttura la trama perchè i riferimenti e l'atmosfera sia dichiaratamente noir (per non nascondersi dietro ad un dito) ma senza sgravare nello spoiling del genere. E non era facile. Prepara ogni colpo di scena meticolosamente e non si fa mancare mai nulla (sangue, spari, suspense, morte e amore). E c'è anche Denise Robinson!
Eppure Angel Heart è un film moscio, non mi convince. Tutto quest'impegno e il risultato mi sembra solo un lavoro di calligrafia. Non c'è emozione, non c'è mordente. Nemmeno alla fine quando Mickey Rourke si rende conto del suo destino segnato, si rende conto di essere nelle mani del diavolo, si rende conto di aver ucciso tutta quella gente e aver fornicato con sua figlia, nemmeno in quel momento mi sono emozionato.
Paradossalmente la cosa più riuscita di tutto il film è la splendida (ed è proprio splendida!) idea dei titoli di coda intervallati dall'ascensore che scende, quello sì che mi ha emozionato davvero! Saranno quelle luci di taglio, sarà che è una scena caricata da tutto il film o sarà il rumore anempatico dell'ascensore, fatto sta che è l'unico momento in cui ci si rende conto davvero del dramma del protagonista.
Però devo ammettere Angel Heart riesce a creare delle atmosfere noir retro pur in modo moderno, cosa che avevo visto fare in una certa maniera solo a Chinatown.





12 commenti:

Anonimo ha detto...

beh sapevo che non ti sarebbe piaciuto.. In effetti la penso abbastanza come te... Però consentimi una domanda, che poi è quello che mi sono posto pure io...Se avessimo visto questo film senza sapere per nulla di cosa trattava, a scatola nera... Sarebbe cambiata l' opinione?


gparker ha detto...

Intendi dire senza sapere che è tutta una roba de diavoli e angeli e che De Niro è il Signore Delle Tenebre?
Ma quello te lo fanno capire alla prima scena.... E' previsto che tu lo sappia da subito.


Mariolone ha detto...

un filmone


gparker ha detto...

Un filmone è esagerato....


Anonimo ha detto...

intendevo il colpo di scena finale...


gparker ha detto...

Secondo me cmq il cuore del film non è mai il colpo di scena, quello è la ciliegina.
I Soliti Sospetti è coronato dalla scoperta finale, ma tutta la costruzione del personaggio di Kaiser Soze è il forte del film ed il meccanismo narrativo dell'interrogatorio che è costruito da paura.


Anonimo ha detto...

Protagonista di questo film è New Orleans, ed è strano che tu lo abbia recuperato oggi che questa magica città pare stia modificando per sempre il suo aspetto. E' un film che amo molto, come quasi tutti quelli di A. Parker, e credo che il colpo di scena finale sia d'effetto, anche se che De Niro sia il Diavolo è chiaro dal primo fotogramma.
Sicuramente il miglior Mickey Rourke - a quei tempi tutti scommettevano su di lui come l'erede di De Niro - e ottima fotografia. Giusto la scena del bimbo indemoniato l'ho trovata eccessivamente grottesca.
Ciao


gparker ha detto...

La scena del bambino non l'ho citata perchè secondo me è proprio una caduta di stile tale che non rende conto alla cura con cui è stato girato. Hai perfettamente ragione a dire che la protagonista è New Orleans, questo fa parte di quella meticolosità che si ritrova in tutto il film. Tuttavia non mi ha colpito. Proprio no. Non c'è stata alcuna empatia.


Anonimo ha detto...

ma possibile che ogni volta che si parla di UN film, voi dovete sempre generalizzare con discorsi sul cinema in generale....!!!


gparker ha detto...

Certo! Mica quel film è stato girato su un isola deserta da un uomo che non aveva mai visto un altro film in vita sua e fruito da persone che era la prima volta che entravano in un cinema e fino a quel momento avevano vissuto rinchiusi!


Anonimo ha detto...

.....non c' entra nulla..... Io ce l' ho con l' atteggiamento da magnati che vi porta sempre a cambiare discorso... E come se ti dicessi: "Ehi capo blog lo sai che questa pasta è da paura?" e tu mi rispondi: "lo so, quest' anno abbiamo fatto grandi progressi nell' ambito dell' agricultura e nel settore dell allevamento..." Cazzo io voglio parlare della pasta!!!! Dell' agricultura non me ne frega assolutamente NULLA!!!!

P.S: la mia analogia ha sorpreso anche me...


gparker ha detto...

Allora non ho capito di cosa vuoi parlare tu e con cosa invece ti rispondo io.


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