Fazioso, antistorico e manicheo, è il cinema classico americano, disprezzabile dal punto di vista dei contenuti ma fantastico nella forma. Eppure forse proprio per questo, per la loro palese distanza dalla storia (stiamo parlando del west con gli indiani cattivi), ancora più fortemente cinematografico perchè metafora del reale e non sua pedissequa rappresentazione.
Tuttavia contrariamente a quello che ci ha abituato Raoul Walsh La Storia del Generale Custer manca di quello stile secco e asciutto e si dilunga in scenette accessorie. Spesso ridondante e con una andamento che ne penalizza la godibilità, il film che segna l'ennesimo capitolo del sodalizio Walsh/Flynn tratta la figura di Custer come il classico personaggio poliedrico e dotato di forza interiore, gioia di vivere e sprezzo del rischio che gli consentono di raggiungere qualsiasi obiettivo.
E forse è proprio un racconto non eccessivamente svelto e vivace a riuscire ad appesantire anche i rari momenti sentimentali che, proprio in quanto tali, solitamente vengono trattati senza dargli importanza risultando incredibilmente convincenti.
Non mancano tuttavia alcuni colpi azzeccatissimi come il racconto a distanza dei primi e inaspettati trionfi militari del giovane Custer. Ammetto però che vedendo scene di massa con cavalli al galoppo furioso come queste si capisce la forza completamente diversa che ha la scena classica dell'assalto alla diligenza di Ombre Rosse.
Tuttavia contrariamente a quello che ci ha abituato Raoul Walsh La Storia del Generale Custer manca di quello stile secco e asciutto e si dilunga in scenette accessorie. Spesso ridondante e con una andamento che ne penalizza la godibilità, il film che segna l'ennesimo capitolo del sodalizio Walsh/Flynn tratta la figura di Custer come il classico personaggio poliedrico e dotato di forza interiore, gioia di vivere e sprezzo del rischio che gli consentono di raggiungere qualsiasi obiettivo.
E forse è proprio un racconto non eccessivamente svelto e vivace a riuscire ad appesantire anche i rari momenti sentimentali che, proprio in quanto tali, solitamente vengono trattati senza dargli importanza risultando incredibilmente convincenti.
Non mancano tuttavia alcuni colpi azzeccatissimi come il racconto a distanza dei primi e inaspettati trionfi militari del giovane Custer. Ammetto però che vedendo scene di massa con cavalli al galoppo furioso come queste si capisce la forza completamente diversa che ha la scena classica dell'assalto alla diligenza di Ombre Rosse.
4 commenti:
Per la precision storica non era generale...ma colonnello..al tempo di little big horn...fu promosso generale di cavalleria durante la guerra di secessione...ma al termine reintgrato nei ruoli come semplice colnnello...ovviamente si faceva chiamare generale per vanagloria...la stessa che cauò la disfatta totale degl americani
Chiaramente nel film lui è un eroe, la disfatta non è colpa sua e muore con valore sul campo.
Per la verità consiglierei Il Piccolo Grande Uomo.
Bhe la vertà è semplice..hai presente futurama col cpitano belloccio e obeso? ed il consigliere che dice di NON fare una cosa...ecco custer ha fatto la stessa esatta cosa cioè l'opposto di quello che tutte le guide gli hanno pregato di fare...e sono tutti morti tranne due
infatti così è espresso in piccolo grande uomo
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