Si potrebbe azzardare che ogni film dove compaia John Belushi sia un cult, e non si sbaglierebbe. I motivi sono molti, lunghi e di carattere anche extra-cinematografico, ma tant'è. Tocca rassegnarsi all'evidenza dei fatti.
In particolare I Vicini Di Casa ha l'idea geniale (e originale solo per il cinema ma non per la televisione) di ribaltare la classica contrapposizione Belushi/Aykroyd, affidando il personaggio inquadrato nel sistema al primo e quello più anarcoidale e sconclusionato al secondo. L'effetto è di immutato divertimento e conferma sia il talento della coppia, sia il mito di Belushi abilissimo e protagonista anche quando interpreta personaggi apparentemente lontanissimi dal suo solito.
La commedia è molto surreale e ha decisamente più di un momento molto divertente con in più il pregio di avere obiettivi precisi e non dimenticare mai da che parte sta, cioè contro tutti.
Certo lo stesso non si può dire della direzione di Avildsen assolutamente nella norma, anzi anche un po' fiacca calcolando i protagonisti e la storia che mette in campo. Non fosse per Belushi per la sua continua tensione e le sue espressioni incredibili il film potrebbe naufragare in ogni momento.
Altra menzione speciale per l'uso funzionale, anche se un po' troppo ostentato, di una colonna sonora molto particolare, in gran parte diegetica (ma sempre utile al linguaggio e in un preciso rapporto con le immagini).
Certo però che quando alla fine scatta il delirio e Belushi rilascia delle piccole schegge di follia (il quadro rotto in testa è geniale) sono momenti mitici.
In particolare I Vicini Di Casa ha l'idea geniale (e originale solo per il cinema ma non per la televisione) di ribaltare la classica contrapposizione Belushi/Aykroyd, affidando il personaggio inquadrato nel sistema al primo e quello più anarcoidale e sconclusionato al secondo. L'effetto è di immutato divertimento e conferma sia il talento della coppia, sia il mito di Belushi abilissimo e protagonista anche quando interpreta personaggi apparentemente lontanissimi dal suo solito.
La commedia è molto surreale e ha decisamente più di un momento molto divertente con in più il pregio di avere obiettivi precisi e non dimenticare mai da che parte sta, cioè contro tutti.
Certo lo stesso non si può dire della direzione di Avildsen assolutamente nella norma, anzi anche un po' fiacca calcolando i protagonisti e la storia che mette in campo. Non fosse per Belushi per la sua continua tensione e le sue espressioni incredibili il film potrebbe naufragare in ogni momento.
Altra menzione speciale per l'uso funzionale, anche se un po' troppo ostentato, di una colonna sonora molto particolare, in gran parte diegetica (ma sempre utile al linguaggio e in un preciso rapporto con le immagini).
Certo però che quando alla fine scatta il delirio e Belushi rilascia delle piccole schegge di follia (il quadro rotto in testa è geniale) sono momenti mitici.
4 commenti:
Ciao Lellonninnino!
'bella Sor Gabrie'!
La vera associazione a delinquere...
mioddio...
sono commossa...
son cose eh?
Posta un commento