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Oggi sono stato alla conferenza che ha annunciato le candidature ai David di Donatello 2008, i premi italiani per il cinema nazionale più ambiti. E non ho potuto non pormi delle domande: Ma cosa rappresentano questi premi? Anzi, chi rappresentano? Sono come il festival di Sanremo?
Gli Oscar rappresentano quello che il grosso del pubblico ritiene essere cinema alto, mentre roba come Cannes o Venezia detta più o meno la linea di cosa oggi riteniamo essere il cinema migliore, cosa abbiamo capito di quello che viene prodotto e (per negazione) cosa invece non abbiamo capito, rappresentando la classe intellettuale nel suo complesso. Mentre festival o premi come Locarno, Torino, Berlino ecc. ecc. dovrebbero rappresentare più nello specifico la nicchia cinefila degli intellettuali e del pubblico intellettuale.
Ecco i David chi o cosa rappresentano? Secondo me sono i Nastri D'Argento a costituire l'equivalente degli Oscar, cioè ciò che la massa ritiene essere cinema valevole un premio, perchè assegnati dai cronisti di cinema, mentre i David facendo capo ad un ente autonomo non si capisce bene che siano. Ma tutto mi è stato chiaro arrivato in loco. I David sono la vecchia guardia, il simbolo stesso della gabbia mentale di chi crede di non aver bisogno di un ricambio o di chi cambia qualcosa ogni anno affinchè nulla cambi, di chi preserva unicamente se stesso credendo che l'età sia un valore in sè. Rispecchiano una concezione di cinema vecchia di decenni e incarnata perfettamente da Rondi che non a caso presiede il tutto.
In una sala barocca e colma d'oro o finto tale di un hotel del centro di Roma si svolge la conferenza. Nessuno di quelli che prende la parola ha meno di 50 anni (e non vado più in alto perchè non so l'età di Solenghi che comunque è quello che centra meno col cinema) tranne il geniale Moccia che è vestito con una felpa con cappuccio blu elettrico, con un disegno fucsia e l'interno verde mela (ha circa 45 anni) e sopra la giacca. Lui sì che è giovane.
Si respira un'aria di orgoglio vegliardo, fierezza di non essere moderni ma di lasciare piccoli spazi ai giovani con un premio dato dai ragazzi delle scuole (una cosa da anni '70!!) che mette in nomination il peggio di quest'anno (i simbolismi eventuali ognuno li tragga per se stesso). Questi premi vengono chiamati i David dei piccoli e gli altri i David dei grandi (no, per dire...).
Viene presentato anche il calendario delle date delle cerimonie dei prossimi 3 anni per motivi di non sovrapposizione con i Nastri e queste sono state scelte da Rondi (da sempre critico della comunità cattolica) basandosi sulle date della Santa Pasqua (VE LO GIURO! L'HANNO DETTO LORO!).
28 premi. No dico 28 premi!! Gli Oscar, che sono già un'infintà, sono 24 premi. C'è anche il David per la miglior acconciatura (non sto scherzando!!) che è chiaramente diverso da quello per il miglior trucco. Praticamente vengono premiati tutti, che è come dire che non viene premiato nessuno.
E' il cinema come lo si immaginava negli anni '50, prima della rivoluzione avanguardistica, il cinema che nella sua punta più alta soddisfa pubblico e critica (a tal proposito Rondi cita pure una frase di Renè Clair, che appartiene agli anni '30 (andiamo sempre più indietro)) e che comunque deve pensare ad un tipo di pubblico. Il concetto di cinema personale non esiste, non viene nominato nè preso in considerazione ("Io il mio pubblico non lo conosco e non lo voglio conoscere!").
A tenere banco era Rondi, con la verve che contraddistingue un ottantenne, per strappargli informazioni ci siamo dovuti sorbire ore di racconti lentissimi che affondavano negli anni '40 (ma davvero, ancora una volta non scherzo!).
Anche gli Oscar sono vecchissimi, più vecchi dei David ma seguono lo zeitgeist. La loro missione commerciale, il vile dio denaro che li comanda fa sì che siano sempre e comunque attuali e lieti di peccare di mancata predittività. I David invece in preda al furore intellettuale non possono essere espressione del pubblico ma solo di chi li assegna, cioè un ente fatto di nonni che hanno un'idea di cinema e non tollerano altro ma che bonariamente lasciano piccoli spazi ai giovani quarantenni (che sono il nostro futuro).
15 commenti:
Io Rondi lo vedo sempre in televisione e non mi sembra lento come un ottantenne... anzi, parla come un libro stampato.
Quando ti snocciola la trama di un film in due minuti senza perdere mai una proposizione. Se torni a fare i video ti consiglio di prendere esempio!
E poi ho come il sentore che un commentatore anonimo dei soliti (questa volta si firma Rondi) debba passare...
rondi parla come scrive come tutti gli anziani, con un italiano non colloquiale. Ma quello non è un problema.
Dal vivo parla proprio come un ottantenne, specialmente se non deve fare una tirata, in quello è sempre abile, ma se deve rispondere al volo a cose non previste e passare da una argomento all'altro. E' stata una cosa estenuante.
Ah, tornando al significato del premio... ma sta statua che mi vorrebbe significare?
Che il tuo film sarebbe piaciuto anche 50 anni fa
No no, dico la statua il David di Donatello... cosa c'entra?
Perchè l'ente omonimo che diede vita alla manifestazione si proponeva di promuovere e difendere il cinema italiano.
Promuovere come la grande arte in passato ha promosso il nostro paese e difendere a spada tratta come quella impugnata da David.
Nessun riferimento allo scontro con un ipotetico Golia che sarebbe il cinema straniero anche perchè all'epoca hollywood era sì potente ma noi non eravamo il Davide di nessuno.
Non sono Rondi, né un parente stretto ... ma come accusa mi sembra poco argomentata. Negli ultimi anni hanno vinto sia Sorrentino che Tullio Giordana. Difficile considerarli entrambi portatori di un cinema vecchio di decenni. E non solo per mero fatto anagrafico ^^
(Non fidarti: è Rondi, e ti disorienta pure con la faccina)
ganzo: pensa a Rondi che mette le faccine &D ROTFL
Caro Gian Luigi, Giordana secondo me è vecchio cinema. Che poi sia un buon cinema (a tratti) non è in contraddizione con l'essere vecchio. Sorrentino invece lo ritengo anche io moderno. Ma se è per questo hanno vinto anche di più moderni, perchè il David non manca mai di premiare chi ha incassato (in assoluto o in relazione al numero di copie e alla distribuzione), non manca mai di dare riconoscimenti a chi ha fatto parlare di sè. Ma questo come tutti i premi.
Proprio per questo ciò che fa la differenza secondo me non è ciò che premi tra chi ha avuto già il riconoscimento del pubblico ma ciò che premi tra le cose meno note.
Ma se Sorrentino lo consideri anche tu moderno, allora non premiano solo il vecchio cinema. No? ^^
E poi, francamente, tutti questi autori esplosivi e innovativi non li vedo in giro. Ok: Garrone, Crialese. Però anche la vittoria del Caimano era meritata. Chiaro che il David l'avrei più volte assegnato anch'io ad altri, ma non mi sembra terribile come lo descrivi tu
Io non ho mai detto che disprezzano ogni novità , dico che sono espressione del pensiero vecchio stampo. Alle volte poi capita che pensiero vecchio stampo e novità coincidano, vuoi per incassi, vuoi per manifesta bravura. Ma anche quando coincidono le motivazioni che portano all'assegnazione del David sono sempre specchio di una idea di cinema vetusta.
Anche alla chiesa cattolica, bigotta ed oscurantista, piacque 2001 odissea nello spazio. Ma perchè ci vide una visione di Dio.
WOOO.
Ko al 5 round cazzo.
Complimenti per l'ultimo colpo capo. Avresti buttato giù un pullman carico di critici affamati dal non vedere film da settimane.
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