La sinergia ispanico messicana da tempo produce ottimi exploit e non fa eccezione La Zona, variazione all'europea (come approccio) di una tematica e una trama tipicamente statunitensi.
In una città immaginaria una zona altamente borghese con villette a schiera, pratini curati, cani e bambini che vanno a scuola in divisa è divisa da una zona altamente disagiata al limite della favela da un muro simile a quello di Berlino, dotato di filo spinato, pedaggi e guardie armate. Una notte la caduta di un cartellone pubblicitario rompe un pezzo di muro e permette ad alcuni ragazzi della parte povera di penetrare in quella ricca, ovviamente le cose non adranno bene.
Se la morale rigidamente proletaria del film è che la classe borghese è prigioniera della paura, incapace anche solo di prendere le decisioni migliori e destinata a compiere atti che vanno oltre le volontà individuali, la realizzazione è decisamente più sapiente.
Girato con toni da thriller e con un gusto molto particolare per lo schieramento dello spettatore La Zona è un ottimo film capace di parlare ancora di temi abusati ma dipingendo figure che non sono la piatta riproposizione dei personaggi che già hanno agito nei film del genere, bensì individui nuovi e più complessi.
La Zona, realizzato impeccabilmente e con una sobrietà rara per il genere ma apprezzabilissima, ha infatti l'arma in più di personaggi, dal primo all'ultimo credibili e mai stupidi, anche quando rappresentano necessariamente gli eccessi.
Colmo di sfiducia sociale e incapace di riservare una salvezza per nessuno (nessuno è completamente innocente) Rodrigo Plà, riesce dà un vero cazzotto allo spettatore, io almeno sono uscito furente con i personaggi. Quei film in cui vorresti entrare e pestare a sangue tutti quanti per insegnargli a non essere violenti.
In una città immaginaria una zona altamente borghese con villette a schiera, pratini curati, cani e bambini che vanno a scuola in divisa è divisa da una zona altamente disagiata al limite della favela da un muro simile a quello di Berlino, dotato di filo spinato, pedaggi e guardie armate. Una notte la caduta di un cartellone pubblicitario rompe un pezzo di muro e permette ad alcuni ragazzi della parte povera di penetrare in quella ricca, ovviamente le cose non adranno bene.
Se la morale rigidamente proletaria del film è che la classe borghese è prigioniera della paura, incapace anche solo di prendere le decisioni migliori e destinata a compiere atti che vanno oltre le volontà individuali, la realizzazione è decisamente più sapiente.
Girato con toni da thriller e con un gusto molto particolare per lo schieramento dello spettatore La Zona è un ottimo film capace di parlare ancora di temi abusati ma dipingendo figure che non sono la piatta riproposizione dei personaggi che già hanno agito nei film del genere, bensì individui nuovi e più complessi.
La Zona, realizzato impeccabilmente e con una sobrietà rara per il genere ma apprezzabilissima, ha infatti l'arma in più di personaggi, dal primo all'ultimo credibili e mai stupidi, anche quando rappresentano necessariamente gli eccessi.
Colmo di sfiducia sociale e incapace di riservare una salvezza per nessuno (nessuno è completamente innocente) Rodrigo Plà, riesce dà un vero cazzotto allo spettatore, io almeno sono uscito furente con i personaggi. Quei film in cui vorresti entrare e pestare a sangue tutti quanti per insegnargli a non essere violenti.
3 commenti:
Ciao!
Ti scriviamo per informarti che è online il blog del FutureFilmFestival dove potrai trovare tutte le news per quanto riguarda il cinema d'animazione e le nuove tecnologie applicate al cinema.
Vieni a farci visita all'indirizzo oppure seguci direttamente dal feed www.futurefilmfestival.org/it/feed.
FFF
L'ho visto ieri sera. Alla fine del film mi sentivo come se mi avessero preso a cazzotti, superfluo dire che mi è piaciuto molto. E credo a questo punto di non conoscere nessuno dei film di questo filone, perchè non me ne sovvengono altri che ti schiaffano in faccia così la fobia della sicurezza.
Brava Giuli che recupera tutto nei mesi estivi.
Ci sono i film di Haneke (Funny Games, Niente Da Nascondere...) che sono tutti sulle fobie borghesi della sicurezza.
Posta un commento