La Mostra del Cinema di Venezia e la Festa del Cinema di Roma "devono diventare cose molto diverse". Lo afferma il nuovo sindaco di Roma, Gianni Alemanno, secondo cui "così come è stata concepita, la Festa del Cinema rischia di essere il doppione di Venezia". Rispondendo alle domande di Maurizio Belpietro su Mattino 5, Alemanno ha spiegato che il festival romano va "rimodulato", "appoggiandolo ai David di Donatello": in questo modo "può diventare una cosa molto utile".
"La mia intenzione non è quella di cancellare le iniziative culturali prese nel recente passato, ma di far mettere i piedi per terra" ha spiegato Alemanno "La festa del Cinema la faremo su film italiani, sulla produzione italiana più che su star di Hollywood, in maniera tale che si promuova la nostra cinematografia. In tal senso Pasquale Squitieri ci aiuterà molto".
Un'unica consolazione: l'alternativa non avrebbe fatto di meglio...
17 commenti:
Ma alla festa del Cinema fino ad ora ci sono mai stati premi o riconoscimenti di sorta?
intendi premi provinciali per il miglior film italiano in concorso?
Premi la cui assenza potrebbe far venire in mente a qualcuno di associarvi il David...
si non ci sono
come tutti i festival internazionali che si rispettino non avevamo una cosa per i soli film italiani
sigh, ok l'intento potrebbe essere buono, ma il "cinema italiano" non è esattamente qualcosa che associo alla parola "Festa"... a meno che il prossimo cinepanettone non si chiami Festa del Cinema e neppure le serate dei David mettono tutta questa allegria! Come dici te non è che l'alternativa avesse chissà qualche capacità di indurre allegria, ma se si vuole davvero differenziarla bisogna tentare di mantenerla allegra, giocosa, non morta...
Quindi un premio a Boldi, uno a De Sica, uno a Parenti e uno a Muccino ?? grande idea... Genio
No un attimo.
Nessuno ha detto cinema italiano popolare.
Si è parlato (sia Alemanno che Squitieri) di promuovere il cinema italiano, che sappiamo tutti non essere Boldi, De Sica e compagnia.
Riguardo l'allegria io temo la festa paesana...
Però c'è da dire che un festival italiano non c'è, ci sarebbe da discutere sulla sua opportunità, però sarebbe l'unico.
Non capisco, premesso anche che non mi intendo di queste cose, ma è un male o un bene?
Secondo me l'idea non è malaccio, tuttavia più che un rimodellamento si richierebbe un ridimensionamento...
Un festival di solo cinema italiano, di sicuro se lo filano in pochi...
Ad essere onesti bisognerebbe dire che è si un ridimensionamento ma che non sappiamo poi come sarà e che potrebbe essere una buona occasione per promuovere il nostro cinema.
Ma il timore è che si risolva in una sagra paesana, una cosa provincialotta come i David.
quando vi sorbirete un monologo di Barbareschi invece del dibattito con i fratelli Coen ne riparleremo...
Io non dico che sarà tutto meraviglioso, dico che al momento nulla fa pensare che ci sarà il peggio del cinema italiano.
Del resto ai David (punto di riferimento espresso dalla direzione) tutto si può dire ma non che premino il cinema popolare.
Io sono molto delusa da questa decisione, invece...che male c'è a promuovere il cinema italiano e contemporaneamente ad interessarsi anche a quello straniero? Non capisco tutto questo nazionalismo e soprattutto sono sicura che sia una scelta che nuocerà non solo alla Festa e ai suoi appassionati, ma anche a Roma, in termini di turismo soprattutto...
Ale55andra
alemanno-nazionalismo.
che strano eh?
>>>"Ma il timore è che si risolva in una sagra paesana, una cosa provincialotta come i David"
Eh--
E quoto Ale55andra.
ad ogni modo rimango fiducioso.
anche perchè Alemanno è una persona seria...ahh che gioia !!
Le parole stesse di Alemanno sono provincialismo allo stato puro!
Che tristezza questa idea di rivalsa su chi ha operato precedentemente, solo per distruggere ciò che si è fatto.
La Festa del Cinema sarà piuttosto becera e poco 'chic' ma a quanto mi risulta ha portato parecchi soldi e parecchie interesse internazionale. Alcuni dei film più interessanti ed attesi dell'ultima stagione (Into the wild, Across the universe, Un'altra giovinezza, Juno, per dirne alcuni) sono stati orgogliosamente presentati qui in anteprima mondiale.
Quel fascistoide di Alemanno vuole solo allungare i suoi viscidi tentacoli sull'operato veltroniano: chiudere baracca sarebbe troppo clamoroso, meglio indebolire il tutto dall'interno finchè non sparirà da sola.
Certo che Rutelli non era una brillante alternativa ma avrebbe lasciato tutto com'è e già sarebbe stato tanto rispetto a ciò che quasi sicuramente verrà.
Che tristezza...
Posta un commento