Non sono mai stato molto fanatico del cinema deformato e debordante di Robert Aldrich, per quanto la sua filmografia sia poi composta da titoli irrinunciabili come Quella Sporca Dozzina e Che Fine Ha Fatto Baby Jane?, cos' nemmeno Un Bacio e Una Pistola (titolo italiano ignobile a fronte di uno originale bello e facilmente adattabile) mi ha troppo soddisfatto.
Certo è indubbio che per essere un film del 1955 è dotato di una indipendenza da quelli che erano i principali modelli di riferimento dell'epoca rara. Indipendenza nel mettere in scena, nell'inquadrare (immagine centrale) e nel voler raccontare una storia senza fretta.
Ma ancora di più sorprende la direzione degli attori operata con stile e molta voglia di rompere la consuetudine. Gli attori di Un Bacio e Una Pistola mostrano una sensualità esibita e uno sprezzo delle regole hollywoodiane dell'epoca che non è comune trovare. Eppure il film sembra girare sempre in tondo.
Già le trame dei libri di Spillane non sono semplicissime da adattare in più il lavoro di Aldrich appesantisce l'intreccio rendendo molto difficile seguire il continuo alternarsi di personaggi intorno al detective Hammer (eccessivamente superomistico per un genere che ci ha abituato alle interpretazioni meravigliosamente caduci di Bogart). In più il finale al limite del fantascientifico visto oggi fa sorridere.
Rimane senza dubbio però una fenomenale sequenza iniziale e come già detto tante idee di messa in scena e tanti obiettivi deformanti che uniti al bianco e nero secco e contrastato tipico di Aldrich regalano una dimensione alterata (quasi espressionista) che se non fosse per i film di Welles raramente si sarebbe vista nel cinema americano dell'epoca.
Certo è indubbio che per essere un film del 1955 è dotato di una indipendenza da quelli che erano i principali modelli di riferimento dell'epoca rara. Indipendenza nel mettere in scena, nell'inquadrare (immagine centrale) e nel voler raccontare una storia senza fretta.
Ma ancora di più sorprende la direzione degli attori operata con stile e molta voglia di rompere la consuetudine. Gli attori di Un Bacio e Una Pistola mostrano una sensualità esibita e uno sprezzo delle regole hollywoodiane dell'epoca che non è comune trovare. Eppure il film sembra girare sempre in tondo.
Già le trame dei libri di Spillane non sono semplicissime da adattare in più il lavoro di Aldrich appesantisce l'intreccio rendendo molto difficile seguire il continuo alternarsi di personaggi intorno al detective Hammer (eccessivamente superomistico per un genere che ci ha abituato alle interpretazioni meravigliosamente caduci di Bogart). In più il finale al limite del fantascientifico visto oggi fa sorridere.
Rimane senza dubbio però una fenomenale sequenza iniziale e come già detto tante idee di messa in scena e tanti obiettivi deformanti che uniti al bianco e nero secco e contrastato tipico di Aldrich regalano una dimensione alterata (quasi espressionista) che se non fosse per i film di Welles raramente si sarebbe vista nel cinema americano dell'epoca.
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