CONCORSO
FESTIVAL DEL FILM 2008
FESTIVAL DEL FILM 2008
La facile virtù del titolo è l'accusa che la protagonista (una pilota d'automobili americana) si vede continuamente fare dalla famiglia snob inglese del nuovo marito quando va a trovarla per la prima volta.
Come si intuisce dalla trama si tratta di un film tratto da un pezzo teatrale degli anni '30, di cui è stata mantenuta l'ambientazione d'epoca premendo l'acceleratore sulla comicità.
Il problema di Easy Virtue è che nonostante battute sagaci non fa ridere, non cerca una dimensione comica del cinema, non cerca di stupire, nè di intrattenere ma pretende di affascinare.
L'adattamento in sostanza non riesce e fa solo venire curiosità della versione muta che ne fece Hitchcock.
Le maschere fisse, come il maggiordomo impeccabile ma dalla battuta pronta o la mamma acida e possessiva, non vanno più in là della loro copertina e non si scorge proprio la volontà di girare qualcosa di buono, solo il tentativo di riprendere degli attori. Peccato.
6 commenti:
A me il maggiordomo m'ha fatto proprio tajà come si dice da quelle parti. Comunque non un film eccezionale, ma una commedia leggera e divertente (noi abbiamo riso in più di un'occasione). Certo non è proprio il massimo, però intrattiene alla grande. Colin Firth è un bel diavolo, Jessica Biel se l'è cavata onestamente, il ragazzetto è davvero scandaloso ma vabè...e Kristin Scott Thomas è grande.
P.S: Osceno l'inserimento della canzone Sexbomb riarrangiata...
Ale55andra
si abbastanza ma io non ho riso troppo...
Per me rimane comunque un film sufficiente, niente di che, ma godibile.
Ale55andra
io ho riso di brutto.
certo, molte battute son delle finezze, e qualcosa ha perso con il doppiaggio.
akiro
Ammazza che film inutile.
Se non fosse per il fatto che ora so per certo il modello di tutti i miei prossimi pantaloni.
Entro nella boutique e dico: "vorrei un paio di pantaloni come quelli di J.Biel in "Un matrimonio all'inglese." Slanciano la figura.
una vera donna!
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