Quando si dice che la tecnica deve seguire le linee della trama ed essere al suo servizio si pensa a The Shrinking Man, uno dei film tecnicamente più sorprendenti degli anni '50, realizzato con estrema perizia tecnica, dispendio economico e trovate geniali per raccontare la straordinaria storia di un uomo che rimpicciolisce di giorno in giorno utilizzando tutte le tecniche note all'epoca e pure di più.
Lungi dall'essere l'ennesimo horror a basso costo o a basso tasso di complessità The Shrinking Man è un film di un'audacia rara, orchestrato inizialmente come il classico film di tensione e in seguito come pura avventura.
A partire dal romanzo di Mateson il regista si concentra sul dilemma interiore del personaggio lasciando appositamente da parte tutte le implicazioni sul futuro di una vita del genere. Concentrandosi prima sulla spiegazione di quello che succede e successivamente sul racconto delle titaniche lotte contro animali giganti in cantina, Jack Arnold (che già aveva diretto Il Mostro Della Laguna Nera) sembra dimenticare il cuore del racconto solo per ripescarlo in un finale indimenticabile.
Drammatico quanto un film drammatico nella prima parte e avventuroso come alcuni dei migliori film avventurosi nella seconda (quelli che pongono un uomo a confronto con la propria idea di umanità) The Shrinking Man lascia che lo spettatore si cali completamente nella situazione prima di proporgli il più inquietante degli interrogativi e con esso lasciarlo. Se il protagonista rimpicciolisce di continuo fino a dove potrà arrivare?
E' cinema altissimo non tanto per le parole che vengono pronunciate, quanto per il modo con il quale riesce a rendere tutti partecipi di una vicenda che costringe a ripensare se stessi e il proprio posto nel mondo.
Lungi dall'essere l'ennesimo horror a basso costo o a basso tasso di complessità The Shrinking Man è un film di un'audacia rara, orchestrato inizialmente come il classico film di tensione e in seguito come pura avventura.
A partire dal romanzo di Mateson il regista si concentra sul dilemma interiore del personaggio lasciando appositamente da parte tutte le implicazioni sul futuro di una vita del genere. Concentrandosi prima sulla spiegazione di quello che succede e successivamente sul racconto delle titaniche lotte contro animali giganti in cantina, Jack Arnold (che già aveva diretto Il Mostro Della Laguna Nera) sembra dimenticare il cuore del racconto solo per ripescarlo in un finale indimenticabile.
Drammatico quanto un film drammatico nella prima parte e avventuroso come alcuni dei migliori film avventurosi nella seconda (quelli che pongono un uomo a confronto con la propria idea di umanità) The Shrinking Man lascia che lo spettatore si cali completamente nella situazione prima di proporgli il più inquietante degli interrogativi e con esso lasciarlo. Se il protagonista rimpicciolisce di continuo fino a dove potrà arrivare?
E' cinema altissimo non tanto per le parole che vengono pronunciate, quanto per il modo con il quale riesce a rendere tutti partecipi di una vicenda che costringe a ripensare se stessi e il proprio posto nel mondo.
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