L'On. Carlucci presenta una proposta di legge per rendere reato l'anonimato in rete. Lo fa per combattere la pedofilia ma ad una lettura attenta si capisce come sia in realtà una maschera per stringere la corda alla pirateria noncuranti delle conseguenze collaterali.
Ad una lettura ancora più attenta però salta fuori che il documento .doc pubblicato dalla stessa Carlucci nel quale è contenuta la proposta riporta tra i suoi metadati autore e licenziatario del software che lo ha generato e questi risulta essere Davide Rossi, presidente Univideo (associazione italiana per l'Home Video), un uomo che chi legge questo blog ha imparato a conoscere e chi non ne ha abbastanza può vedere questo video (minuto 1:30, attenzione che è roba per stomaci forti!).
Lo hanno già segnalato tutti dunque probabilmente lo saprete già e lo avrete già letto. Ma mi sembra incredibile. Non mi stupisco mai troppo dei fatti d'attualità ma di tutte le cose che accadono (e ne accadono) questa mi sembra la più incredibile.
L'unica cosa da ripetersi come un mantra in questi casi per evitare quel senso di dolore e attorcigliamento dello stomaco è che la rete da sola, anche se illegalmente, sta andando avanti e sta cambiando il mondo al di fuori. La rete da sola si dimostra più forte.
Update:
Trovo immediato riscontro e conforto nelle parole di Cory Doctorow, forse il blogger più seguito del pianeta, redattore di Wired e mille altre cose internettesche
Ad una lettura ancora più attenta però salta fuori che il documento .doc pubblicato dalla stessa Carlucci nel quale è contenuta la proposta riporta tra i suoi metadati autore e licenziatario del software che lo ha generato e questi risulta essere Davide Rossi, presidente Univideo (associazione italiana per l'Home Video), un uomo che chi legge questo blog ha imparato a conoscere e chi non ne ha abbastanza può vedere questo video (minuto 1:30, attenzione che è roba per stomaci forti!).
Lo hanno già segnalato tutti dunque probabilmente lo saprete già e lo avrete già letto. Ma mi sembra incredibile. Non mi stupisco mai troppo dei fatti d'attualità ma di tutte le cose che accadono (e ne accadono) questa mi sembra la più incredibile.
L'unica cosa da ripetersi come un mantra in questi casi per evitare quel senso di dolore e attorcigliamento dello stomaco è che la rete da sola, anche se illegalmente, sta andando avanti e sta cambiando il mondo al di fuori. La rete da sola si dimostra più forte.
Update:
Trovo immediato riscontro e conforto nelle parole di Cory Doctorow, forse il blogger più seguito del pianeta, redattore di Wired e mille altre cose internettesche
[...]aggiornare gli atteggiamenti consolidati richiede un po’ di tempo. Io faccio spesso l’esempio dell’Inghilterra vittoriana in cui era proibito masturbarsi, per legge. Era un reato: eppure le persone lo facevano, e a un certo punto la società e le regole ne hanno preso atto. Lo stesso sta avvenendo rispetto ai download che vengono considerati violazioni del diritto d’autore
10 commenti:
posso dire che quello che dice Doctorow lo possiamo dire anche io e il Compatto.
Però a noi ci sfondavi!
"Internet non ha migliorato il mondo"
Bella fica te.
Mah... non sono molto d'accordo con Doctorow. O magari sono d'accordo con lui sulle conclusioni, ma non sulla linea di ragionamento. Arrendersi al fatto della pratica diffusa oppure di fronte all'impossibilità pratica di fare rispettare una legge non è giusto. Non è un buon motivo per smantellare tutto. Anche se fai un buco nell'acqua la legge deve rimanere lì anche solo per affermare il principio.
Preferisco discutere di principi quindi, piuttosto che fare pragmatismo o andare a fare i conti in tasca alle major, a dir loro "ma in fondo ti conviene", "ma tanto non lo compravo". Io mi incazzerei se con me qualcuno venisse a esercitare questo tipo di paraculaggine.
Riguardo al documento... scandalo! Anzi, BIG FAIL.
frankie: tu e compatto non lo avete mai detto e non è un caso. Ad ogni modo l'ho detto anche io ma non era comunque lo stesso, nell'emissione di un messaggio la fonte è parte integrante di esso. Chi dice cosa è fondamentale. In questo caso l'autorevolezza di Doctorow rende una cosa giusta ancora più importante.
Fabio: io sono assolutamente per il rispetto delle leggi. Al 100%. Per questo la pirateria mi mette in crisi perchè è un caso evidente di ritardo normativo, che è quello che dice Doctorow. La società è più avanti delle sue leggi.
Non è che va legittimato tutto ciò che si fa ma semplicemente quando il mondo cambia la legge non può cercare di farlo tornare indietro. Deve cercare invece di regolare l'esistente spostando il limite di cosa sia legale o meno per rendere di nuovo possibile l'applicazione della legge.
"Deve cercare invece di regolare l'esistente spostando il limite di cosa sia legale o meno per rendere di nuovo possibile l'applicazione della legge"
Ed è esattamente la cosa su cui non sono d'accordo. :D
ma così ti infili in un determinismo giurisprudenziale per il quale è giusto solo ciò che è previsto dalla legge, trascurando i casi in cui l'ordinamento non viene aggiornato e rimane indietro rispetto alle esigenze della società e alle possibilità dei mercati.
No, attenzione, non fraintendiamo. Non ho detto che voglio la legge ciecamente immutabile e inattuale. Ho detto che quando voglio discutere del come fare la legge vorrei che si tenessero in massima considerazione soprattutto i principi su cui metterci d'accordo.
Non mi piacciono le arrendevolezze del tipo "non riusciamo ad applicare la legge e allora cambiamola" oppure "lo fanno tutti e allora non lo perseguiamo". Ci sono leggi che hanno ragione di esistere anche nell'impossibilità dell'applicazione (e anche se becco un reo su cento chissene).
Sulla pirateria io posso accettare un discorso del tipo "il P2P quindici anni fa non esisteva... vediamo se dobbiamo riconsiderare il concetto di copyright", ma la verità è che in gran parte sento solo delle boutade molto estemporanee, molto interessate (c'è un conflitto di interessi enorme da parte di chiunque si esprima sulla faccenda) e molto paracule.
Tipo quello sul bene dell'umanità o sulla "cultura libera" che mi permette di scaricarmi PES 2009 pirata...
daccordo sul fatto che alcune norme devono rimanere anche se difficilissime da attuare per il loro valore di principio.
daccordo anche sulle tantissime idiozie che si dicono sia per giustificare la pirateria che per attaccarla.
Ma il motivo per il quale mi sembra che Doctorow abbia ragione è che la pirateria di oggi non è più quella di 10 anni fa. Infatti pirateria non è la parola giusta ma è libera circolazione dei contenuti. Ora questa circolazione libera è illegale. Io non dico di liberalizzare tutto a caso, dico di cercare di trovare un corpo normativo che possa prevedere una circolazione libera. Ma non fare una legge che reprima ogni forma di circolazione in rete.
Perchè la circolazione in rete è la novità che è sopraggiunta e che nessuno considera.
no vabbè non ci starò mai.
AHHHHH!
Ritiro tutto, Cory Doctorow ha scritto un romanzo bellissimo, Little Brother scaricabile gratis online.
E un grande...
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