Dopo la salita, la discesa. Negli States chiudono serie e canali e si ridimensionano siti di produzioni, specialmente le avventure online dei grandi studios hollywoodiani, perché in silenzio e senza clamori è scoppiata la bolla del video in rete. Dal 2005 ad oggi si sono moltiplicate in maniera esponenziale le produzioni di alto e basso profilo inondando la rete di un'offerta scriteriata, per un pubblico poco pronto e poco ricettivo e soprattutto senza alcuna idea di ritorno economico.
Come in tutti i mercati che si rispettino solo una minoranza tra tutti quelli che hanno tentato la fortuna con il video in rete è riuscita realmente a guadagnare in termini di notorietà e ritorno economico, per il resto c'è stato l'oblio e la perdita.
Adesso arriva la prossima fase, quella della normalizzazione e della seconda ma più moderata salita, anche se di tutto questo in Italia non abbiamo sentito nemmeno una vaga eco.
Si comincia con nuove forme di product placement.
Come in tutti i mercati che si rispettino solo una minoranza tra tutti quelli che hanno tentato la fortuna con il video in rete è riuscita realmente a guadagnare in termini di notorietà e ritorno economico, per il resto c'è stato l'oblio e la perdita.
Adesso arriva la prossima fase, quella della normalizzazione e della seconda ma più moderata salita, anche se di tutto questo in Italia non abbiamo sentito nemmeno una vaga eco.
Si comincia con nuove forme di product placement.
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