L'autoproclamato "sisma mediatico" della messa in onda di Raiperunanotte sui canali satellitari e contemporaneamente online su diverse piattaforme (come si conviene in questi casi) ha scatenato facili entusiasmi, specialmente nei riguardi delle potenzialità della Rete, che da tempo nell'immaginario comune si è ritagliata il ruolo di fiera oppositrice di qualunque cosa provenga dalle fonti istituzionali (con il blog di Grillo in capo). Quello che però la messa in onda online di Raiperunanotte ha mostrato è solo lo stato infantile del video in rete italiano e la sua insulsa subalternità agli altri media. Scacciati dalle altre destinazioni i professionisti del video "scelgono" la Rete. Salvo poi non fare nessuno sforzo di comprendere il medium.
Mentana Condicio come del resto Raiperunanotte sono contenuti pensati per la tv anche se essa li ha rifiutati (a dire il vero il secondo è stato originariamente preso da Current TV che ha fatto segnare gli ascolti televisivi migliori e la campagna mediatica più efficace) e solo poi finiti in Rete in quanto canale disponibile a tutti. Ovvio che i numeri siano alti, sia per la presenza di nomi di richiamo, sia per i luoghi della Rete in cui sono ospitati, sia infine per la caratteristica di "evento proibito" che li contraddistingue.
In nessun modo però si forma un possibile pubblico per il video in Rete, perché questi programmi nulla hanno a che vedere con esso. Si tratta di trasmissioni che enunciano senza pensare al proprio pubblico come un soggetto capace di rielaborare quei contenuti. Come accade in televisione anche in Rete questi programmi hanno replicato una logica che è da vecchi media, quelli che non guardano i loro spettatori se non a posteriori per comprenderne la composizione e intercettarne i gusti.
Mentana Condicio come del resto Raiperunanotte sono contenuti pensati per la tv anche se essa li ha rifiutati (a dire il vero il secondo è stato originariamente preso da Current TV che ha fatto segnare gli ascolti televisivi migliori e la campagna mediatica più efficace) e solo poi finiti in Rete in quanto canale disponibile a tutti. Ovvio che i numeri siano alti, sia per la presenza di nomi di richiamo, sia per i luoghi della Rete in cui sono ospitati, sia infine per la caratteristica di "evento proibito" che li contraddistingue.
In nessun modo però si forma un possibile pubblico per il video in Rete, perché questi programmi nulla hanno a che vedere con esso. Si tratta di trasmissioni che enunciano senza pensare al proprio pubblico come un soggetto capace di rielaborare quei contenuti. Come accade in televisione anche in Rete questi programmi hanno replicato una logica che è da vecchi media, quelli che non guardano i loro spettatori se non a posteriori per comprenderne la composizione e intercettarne i gusti.
Nessun commento:
Posta un commento