Uno dei luoghi comuni più fortunati del mondo del cinema è quello metanarrativo dell'attricetta che dalla campagna arriva nella grande città colma di speranze e sogni per il futuro destinati ad infrangersi contro il muro del cinismo cittadino e dello showbusiness. Si tratta di una forma abbastanza antica di fare due cose: portare il cinema a riflettere su se stesso e il proprio essere cinica industria oltre che forma d'arte e rappresentare il contrasto tra la modernità (città) e gli antichi valori (campagna), ponendo il cinema all'interno della modernità.
È curioso quindi che fioriscano anche webserie che raccontano di ragazzine dalle molte speranze approdate nella grande città. Curioso perché ad oggi quasi nessuno più racconta questo tipo di storie né al cinema né in televisione (clamoroso il caso dell'ultimo film di Woody Allen, Basta che funzioni, che verte su questo argomento ma la cui sceneggiatura risale a 30 anni fa) e soprattutto perché il tema al centro di simile racconti è comunque la natura del mezzo che si racconta.
[...]
Slanted prende ed estremizza il concetto della ragazza che viene da fuori e quindi è un outsider. Pur essendo americana di seconda generazione la protagonista è comunque fuori dal mondo dello spettacolo per la sua apparenza ma questo non le impedisce di lottare per entrarci. In più la serie azzecca anche il taglio, abbassa tutto quanto ad un'ottica micro e mira non a parlare del mondo ma di una persona sola e di un problema piccolo e particolare con uno stile di messa in scena molto libero (si passa da sequenze tradizionali a video confessioni a flashback e via dicendo).
Così facendo, Slanted non solo trova un modo originale di parlare di un tema conosciuto, ma anche una vicinanza alla questione che è propria del mondo della rete più di tutte le altre serie che invece continuano ad imitare modelli di narrazione di altri mezzi.
È curioso quindi che fioriscano anche webserie che raccontano di ragazzine dalle molte speranze approdate nella grande città. Curioso perché ad oggi quasi nessuno più racconta questo tipo di storie né al cinema né in televisione (clamoroso il caso dell'ultimo film di Woody Allen, Basta che funzioni, che verte su questo argomento ma la cui sceneggiatura risale a 30 anni fa) e soprattutto perché il tema al centro di simile racconti è comunque la natura del mezzo che si racconta.
[...]
Slanted prende ed estremizza il concetto della ragazza che viene da fuori e quindi è un outsider. Pur essendo americana di seconda generazione la protagonista è comunque fuori dal mondo dello spettacolo per la sua apparenza ma questo non le impedisce di lottare per entrarci. In più la serie azzecca anche il taglio, abbassa tutto quanto ad un'ottica micro e mira non a parlare del mondo ma di una persona sola e di un problema piccolo e particolare con uno stile di messa in scena molto libero (si passa da sequenze tradizionali a video confessioni a flashback e via dicendo).
Così facendo, Slanted non solo trova un modo originale di parlare di un tema conosciuto, ma anche una vicinanza alla questione che è propria del mondo della rete più di tutte le altre serie che invece continuano ad imitare modelli di narrazione di altri mezzi.
2 commenti:
un gran bel post....
le visite al blog erano in calo...
Posta un commento