Lo "sport infilmabile" una volta ogni 4 anni diventa il centro della nostra dieta audiovisiva. Volenti o nolenti il periodo dei Mondiali di calcio sottopone tutti ad un bombardamento di immagini calcistiche che con gli anni si fanno sempre più raffinate interessanti e coinvolgenti.
Se per decenni è girata la voce che il calcio fosse uno sport impossibile da far rientrare in un film (voce smentita più volte da capolavori come Gli eroi della domenica o il classico Fuga per la vittoria), buono al massimo per quei film-documentari che la FIFA realizza per ogni campionato del mondo utilizzando troupe cinematografiche e riprese "alternative" a quelle televisive (buone per le telecronache ma pessime per fare un racconto), recentemente è stata proprio la televisione a modernizzare i propri mezzi, avvicinarli al cinema e cominciare a "guardare" diversamente lo sport più seguito del pianeta.
HD, 3D, ma anche telecamere a filo di piombo o a bordo campo, steadycam ad altezza uomo e carrelli, il calcio filmato o semplicemente "ripreso" migliora di anno in anno la complessità del suo linguaggio, perchè lo sport è racconto; racconto di uomini contro altri uomini, di rivalità antiche, di successi agognati e rivincite contro la storia. E ogni racconto merita una produzione di immagini che lo riguardano a livello delle aspettative, dunque questi mondiali di Sudafrica, viste anche le molte storie coinvolte, non faranno eccezione.
Tra pubblicità, videogiochi, videoclip e film il calcio sta subendo una revisione estetica nell'immaginario collettivo.
A cominciare a rivedere il linguaggio audiovisivo legato al calcio è stata, negli ultimi anni, la trilogia inglese Goal...
Se per decenni è girata la voce che il calcio fosse uno sport impossibile da far rientrare in un film (voce smentita più volte da capolavori come Gli eroi della domenica o il classico Fuga per la vittoria), buono al massimo per quei film-documentari che la FIFA realizza per ogni campionato del mondo utilizzando troupe cinematografiche e riprese "alternative" a quelle televisive (buone per le telecronache ma pessime per fare un racconto), recentemente è stata proprio la televisione a modernizzare i propri mezzi, avvicinarli al cinema e cominciare a "guardare" diversamente lo sport più seguito del pianeta.
HD, 3D, ma anche telecamere a filo di piombo o a bordo campo, steadycam ad altezza uomo e carrelli, il calcio filmato o semplicemente "ripreso" migliora di anno in anno la complessità del suo linguaggio, perchè lo sport è racconto; racconto di uomini contro altri uomini, di rivalità antiche, di successi agognati e rivincite contro la storia. E ogni racconto merita una produzione di immagini che lo riguardano a livello delle aspettative, dunque questi mondiali di Sudafrica, viste anche le molte storie coinvolte, non faranno eccezione.
Tra pubblicità, videogiochi, videoclip e film il calcio sta subendo una revisione estetica nell'immaginario collettivo.
A cominciare a rivedere il linguaggio audiovisivo legato al calcio è stata, negli ultimi anni, la trilogia inglese Goal...
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