Da quando esiste il video la videomusica ha subito un lungo processo di ridefinizione (film musicale, diretta televisiva e infine videoclip) che negli anni '90 e primi 2000, cioè nel periodo di massimo successo dei canali tematici musicali, ha toccato punte altissime di congiunzione tra esigenze di promozione commerciale e videoarte. Poi è arrivato YouTube e il videosharing, la nuova terra di conquista per tutte le forme di video brevi e promozionali (trailer, teaser e pubblicità ne sanno qualcosa), così anche la videomusica ha cominciato gradualmente a spostarsi dai canali musicali (ormai sostanzialmente "canali giovanili") ai canali di YouTube, e l'ha fatto talmente bene che come è noto i videoclip o le performance live sono il contenuto più importante del grande aggregatore.
Adesso progetti decisamente più audaci ed estremi, come quelli messi a segno nelle ultime settimane dagli Arcade Fire prima e dagli Weezer poi, sembrano preannunciare, con la loro esigenza di grandezza e la complessità della realizzazione, la fine di un certo modo di intendere la videomusica.
Adesso progetti decisamente più audaci ed estremi, come quelli messi a segno nelle ultime settimane dagli Arcade Fire prima e dagli Weezer poi, sembrano preannunciare, con la loro esigenza di grandezza e la complessità della realizzazione, la fine di un certo modo di intendere la videomusica.
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