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19.11.10

Il consumo digitale in Italia nel 2010

Sono stato alla presentazione dei risultati dell'osservatorio sul digitale in Italia. Convegno con tutti i rappresentanti delle categoria della produzione culturale più i vari SIAE, UNIVIDEO ecc. ecc.

In particolare ho parlato dopo il convegno con Riccardo Tozzi di Cattleya e gli ho chiesto perchè niente titoli italiani sull'iTunes Store? La risposta non è stata conciliante.
"No, non ci siamo su iTunes! Non ci siamo perché i distributori tengono i diritti di sfruttamento on demand e fanno melina. Sono anni che gli chiediamo di andare in Rete, vogliamo tutti andare online a prezzi molto molto abbordabili, ma niente! Ogni volta ci dicono che stanno per muoversi e invece non succede nulla" Ma di quali distributori stiamo parlando? "Tutti! Medusa, Rai Cinema, Warner ecc" ha concluso.

Già nel suo intervento aveva spiegato che "Il cinema italiano non è messo male. Abbiamo il 30 per cento del mercato domestico, percentuale ottima, più di noi in Europa fanno solo i francesi con il 37 per cento, ma loro hanno molti incentivi statali. Altri stati come Spagna o Inghilterra stanno invece intorno al 10. Dunque i prodotti italiani vanno bene ma non possiamo contare sulla politica per la distribuzione digitale, i pirati sono tanti, più di noi e il governo va appresso a loro. Un decreto contro la pirateria c'è ma non viene applicato. Certo è che se vogliamo davvero chiedere la repressione - ha spiegato Tozzi - prima dobbiamo creare un'offerta, prima di scagliarci contro il mercato nero serve aver messo in piedi un mercato bianco".

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